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Gli alberi rossi di Bovisa

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Oggi vorrei parlarvi di un progetto che è stato da poco realizzato. Si tratta dell’illuminazione dei percorsi pedonali del nuovo polo didattico del Politecnico di Milano in Bovisa.
Si tratta di un’installazione molto interessante non solo per il risultato ottenuto ma anche per la qualità del processo progettuale che è stata mantenuta in tutte le fasi.
L’elemento caratterizzante dell’intera operazione sono degli “alberini”  rossi  che da diverse altezze e con diverse forme illuminano l’ambiente, imponendosi in modo allegro e colorato lungo tutto il viale pedonale che attraversa l’area.

L’installazione site specific pensata dallo Studio Ferrara Palladino di Milano si inserisce in un più ampio processo di recupero e ridefinizione della Bovisa, storico quartiere industriale milanese, portato avanti dalla società  EuroMilano. Il progetto di ampliamento del polo universitario del Politecnico di Milano, destinato ad essere propulsore dello sviluppo urbano dell’area, e a far nascere intorno a sé una nuova città della scienza, non prevede alcuna recinzione a protezione delle aree, bensì un sistema di spazi verdi, piazze, percorsi pedonali e tramviari che apriranno la zona alla città, integrandola con i quartieri circostanti.

All’interno di questo piano, gli alberini artificiali offrono una soluzione funzionale sia di giorno che di notte. Durante il giorno si propongono quali giocosi elementi di arredo urbano che bene si accordano allo spirito universitario ed al luogo che li ospita mentre al calare della sera compongono l’ambiente luminoso fornendo una risposta adeguata alle tematiche di risparmio energetico e di ricerca sulle nuove sorgenti luminose attraverso l’uso di led. Questi, sono attentamente distribuititi su ogni ramo in modo da fornire la giusta quantità di luce all’ambiente.

Gli alberi, rigorosamente verniciat in RAL 3010, “rosso Triennale” , si presentano in quattro fogge differenti, ad uno o più rami che si attestano sul fusto con varie inclinazioni, disposti in modo non regolare  tra i moderni edifici della Facoltà di Ingegneria, definiscono una vera e propria moderna foresta tecnologica.
Ogni ramo porta 3 corpi illuminanti IP67, orientabili con sistema cardanico, ognuno equipaggiato con 15 LED potenza 1W, temperatura di colore 6000K. Per garantire la migliore uniformità possibile sulla pavimentazione sono state impiegate aperture di fascio differenti: 32° e 90°.

I proiettori posizionati alla quota di 5,5 mt dal piano di calpestio sono alimentati a 350 mA mentre quelli che si trovano a quota 4,5 mt sono sotto alimentati per garantire l’uniformità dei valori d’illuminamento a terra.

Per chi fosse interessato questo prodotto, presentato al salone del Mobile 2009, si chiama BoTree (bovisa-tree) ed è prodotto da FontanaArte.
Da andare a vedere!
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Giacomo
Giacomohttp://www.rossilighting.it
Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

10 Commenti

  1. interessante! Il parere è senz’altro positivo. Un’unica domanda: ma fanno sempre tutto solo Ferrara Palladino? Sono bravi ma ci sono anche altri lighting designer in questa città no?

    • Ma ci mancherebbe altro 😉 , certo che però è difficile parlare di progetti dei quali non conosco l’esistenza, magari puoi scrivere qualcosa tu, se sei interessata fammi sapere
      la mail la trovi in alto a destra oppure posta pure qua.
      Ciao e a presto… ogni suggerimento è ben accetto!
      G.

  2. Solo adesso riesco a rispondere.
    Sono sostegni di FontanaArte con Led da 3x15W da 6000 K con altezze differenti.
    Interdistanza di circa 10 m con un tilt di 25° con corpi liberi orientabili singolarmente su un solo asse.

  3. Leggendo quanto scritto Wolf mi permetto una domanda polemica:
    Rispondenza alla legge regionale sull’inquinamento luminoso?

  4. @Wolf mi permetto di correggere in minima parte ciò che dici, infatti i corpi illuminanti sono orientabili su entrambi gli assi.
    @Leonardo
    dipende quanto orienti i corpi illuminanti, diciamo che se la geometria non è un opinione, vista che la legge inquinamento luminoso dice 0 missioni sopra 90°, visto che i proiettorini (perchè di questo si tratta) non hanno vetro diffondente, ma trasparente piano, e visto l’orientamento che è stato utilizzato mi sento di dire che non dovrebbero esserci emissioni verso l’alto. Ovvio dipende molto dal modo in cui uno li orienta, se paralleli al piano orizzontale sicuro no emissioni verso l’alto, visto gli angoli di apertura dei fasci, se in asse con i bracci, nemmeno, forse se li oriento verso l’alto, ma anche in questo caso la metà superiore del proiettore entra all’interno del braccio.
    Credo che per questa volta non ci toccherà andarli a segare via con il flessibile (uhfff :O )

    ciao

  5. Osservando le foto, gli apparecchi più bassi sono decisamente inclinati.
    Da buon topo di laboratorto posso asserire con discreta certazza che in tale posizione siamo ben oltre 049cd/klm…

    Però intendiamoci, per mè ha ragione l’istallazione non certo la LR17 che ritengo un offesa alla intelligenza ed alla professionalità dei progettisti tutti.
    Ma questa è un altra storia…

  6. Scusate rispondo solo adesso. In questo caso (correggetemi se sbaglio) utilizzando Led non esiste alcun problema contro l’inquinamento luminoso (deroga).
    A meno che non mi sia perso nei meandri delle attuali normative europee.

    Per Giacomo, TI PREGO NON SEGARLI

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