HomeLIGHTING DESIGNBlight, tapparelle per una luce ecosostenibile

Blight, tapparelle per una luce ecosostenibile

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Secondo me oggi vi siete dimenticati di una cosa importante… di cosa sto parlando? Ma del quarto anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, forse uno degli accordi internazionali più importanti degli ultimi decenni che venne sottoscritto nel 1997 dai principali paesi del mondo ad esclusione degli USA, per far fronte alle mutazioni ambientali causate dall’uomo.  Speriamo che proprio in occasione di questo quarto compleanno gli Stati Uniti rivedano la propria posizione in merito, sicuramente i presupposti ci sono, visti i nuovi atteggiamenti in merito di risparmio energetico e salvaguardia dell’ambiente del neonato governo di Obama.

Proprio in occasione di quest’evento vorrei proporvi un interesante e singolare prodotto di impostazione fortemente ecosostenibile, sto parlando di Blight, le tapparelle veneziane progettate dal designer belga Vincent Gerkens, il cui nome deriva da Blind e Light. Racchiuso nel nome è il significato di quest’oggetto, una veneziana, che normalmente viene usata per creare buio quando c’è luce, me che in questo caso è capace anche di generare luce durante le ore di buio. Dovete sapere infatti che ciascuna lamella che compone il diaframma della tapparella è composto da due parti, una più esterna sul quale è inserito un mini pannello fotovoltaico flessibile, mentre la parte interna è rivestita da un foglio di materiale elettroluminescente.

Blight esempi di utilizzoBlight dettaglio

Così succede che durante le ore di soleggiamento, quando  blight è usata come qualsiasi altra veneziana per creare ombra all’interno di una stanza, le celle fotovoltaiche trasformano la luce del sole in energia che viene messa da parte e di notte può venir utilizzata per alimentare i fogli elettroluminescenti e quindi rischiarare l’interno del locale.
Solo parte dell’energia trasformata dalle celle viene utilizzata per accendere la parte elettroluminescente, il cui principio di funzionamento, vorrei ricordare, sta alla base del funzionamento dei LED, pertanto è possibile riutilizzare quest’energia non solo per dar luce ma per alimentare anche  un qualsiasi altro oggetto all’interno dell’abitazione, ovviamente con l’ausilio di un inverter che converta la corrente continua normalmente prodotta dai pannelli fotovoltaici in alternata.
Bhe cosa ne pensate?  Interessante no??
Ciao e a Presto

Giacomo
Giacomohttp://www.rossilighting.it
Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

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