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C’era una volta la ILTI luce

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E’ proprio il caso di dirlo, la Philips non si smentisce mai. L’estrema aggressività della politica acquisti dell’azienda olandese non è certo una novità, credo si basi sul principio chiave “se non riesci ad uccideli fatteli amici” o meglio coprali, sto parlando delle aziende che negli ultimi anni sono state acquistate dalla Philips tra cui, esempio eclatante la Lumileds, acquistata nel 2005 per una cifra esorbitante, 750 milioni di euro!
Beh che l’azienda di Eindhoven stesse per mettere mano al portafogli era nell’aria, fino a poco tempo fa si sembrava addirittura che stesse per acquistare Artemide, voci di corridoio poi smentite nel mese di Dicembre. Sorte diversa è toccata alla ILTI luce, si proprio loro quelli con il catalogo arancione, che due giorni fa, come segnalatomi da un comunicato stampa di mr. Bigatti in persona, è stata ceduta alla Royal Philips per una cifra non ancora resa nota. O meglio è stato sottoscritto un accordo che porterà alla cessione dell’azienda italiana entro primo trimestre del 2009.

Per chi non lo sapesse ILTI luce è un’azienda con sede a Torino, fondata nel 1989, i cui prodotti, le fibre ottiche prima e i led poi, sono (erano) destinati prevalentemente al settore museale , all’ architettura d’interni e ai negozi . tra cui spiccano il Museo Egizio di Torino e la Necropoli Vaticana. Un settore dove probabilmente la Philips non si sentiva particolarmente aggressiva.

La ILTI, come dice il comunicato stampa, è un’azienda nella quale sono impiegati 30 dipendenti e il cui fatturato è cresciuto molto nel corso nel 2008 e che, con l’inserimento all’interno del settore unita’ di business Professional Luminaires di Philips, potrà crescere ulteriormente sfruttando i canali distributivi dell’azienda olandese.
Queste le dichiarazioni di Yves Di Benedetto, presidente e a.d. di Philips Italia:”con l’acquisizione di Ilti Luce facciamo un altro passo importante nel nostro percorso di crescita che ci vede impegnati a valorizzare la
qualita’ italiana nel mondo e che dimostra la voglia di Philips di investire pur in un momento difficile ell’economia come l’attuale”.

Speriamo solo che, tanto per cambiare, l’inserimento in un indotto di un’azienda gigantesca non porti ad una minor qualità del prodotto finale. Certo è che Philips da ora in avanti avrà modo di alloggiare i tanto decantati prodotti Lumileds all’interno di “case” made in Italy sicuramente più interessanti di quelli proposti sin ora.
Voi cosa ne dite?

Giacomo
Giacomohttp://www.rossilighting.it
Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

6 Commenti

  1. Mi auguro che sia come dici tu, ma un’azienda piccola e solida che entra nel tritacarne di un colosso, pur godendo di risorse maggiori nel proprio settore, spesso non riesce più ad avere le stesse risposte sul mercato in termini di flessibilità, rapidità in esecuzioni speciali. Senza far riferimento a cosa si va incontro quando il colosso ha delle “sofferenze” economiche. Esistono più casi di questo tipo, anche italiani mi pare.
    Speriamo bene
    ciao

  2. Dopo Space Cannon un altro pezzo di eccellenza italiana come ILTI che se ne va.

    Senza considerare targetti/poulsen …

  3. diciamo che anche senza philips, la qualità nelle installazioni, non è che erano già al massimo della regola d’arte (vedi le fontane a raso di piazza castello a torino mai viste illuminate ecc ecc)

  4. Ciao Giacomo,
    leggo sempre con piacere i tuoi articoli (in cui, non di rado, mi imbatto anche durante semplici ricerche su google)
    Allora, per quanto riguarda la Philips, mi pare che sia ormai palese la direzione intrapresa dal colosso: LED, ad ogni costo.
    Per quanto riguarda la ILTI, beh, conoscevo il loro catalogo come un esempio di eccellenza italiana, ma dopo aver visto lo stand ad Euroluce, che è stata la cosa che mi ha deluso di più, ho cambiato idea, sarà merito della “politica” Philips…?

    • Ciao Davide, per prima cosa benvenuto su Luxemozione, mi fa piacere che gli argomenti trattati siano di tuo gradimento, per quanto riguarda Philips, bhe hai ragione il LED è l’obiettivo primario, in tutte le sue applicazioni. Non so se hai letto quest’articolo: http://www.luxemozione.com/2009/03/come-ti-controllo-il-mercato-dei-led.html ma devi sapere che notizia fresca è l’adesione a questo programma anche di Zumtobel http://www.ledsmagazine.com/news/6/5/4.
      Per quanto riguarda ILTI non ho mai lavorato molto con loro, ma credo che per quanto riguarda la qualità degli stand e dei prodotti presentati beh… euroluce 2009 non è certo da prendere come esempio , a mio parere si dovrà aspettare il Light+Building dell’anno prossimo.
      A presto dunque!

  5. Si, avevo già letto il tuo articolo e, lavorando con i LED da qualche anno, conosco abbastanza bene anche LEDsmagazine; devo dire che non mi dispiace il fatto che si punti in questa direzione, anche rispetto a chi mi diceva fino a poco tempo fa, e c’è chi lo dice anche oggi, che il LED poteva andare bene per fare i giocattoli! A presto

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