HomeLIGHTING DESIGNprogettiStoria di un progetto di illuminazione: Piazza Trento e Trieste a Monza

Storia di un progetto di illuminazione: Piazza Trento e Trieste a Monza

-

Come tutti saprete, cari lettori, Luxemozione nasce per cercar di mettere qualche tassello in più in questo grande mosaico che è il mondo dell’illuminazione, impegnando risorse, energie, scrivendo a tutte le ore per un’unica causa: la cultura della luce.

Mi sono accorto, scorrendo velocemente i quasi duecento articoli scritti in due anni di blog, che poco spazio è stato dedicato alla progettazione illuminotecnica in senso stretto, ovvero quali sono i presupposti per realizzare un progetto per l’illuminazione di una piazza, di una chiesa, di un museo, ecc.

Vorrei iniziare con oggi una serie di articoli dedicati proprio alla progettazione o meglio a ciò che si cela dietro ogni realizzazione, ovviamente gli interventi saranno dilazionati nel tempo, magari uno al mese.
Mi piacerebbe che alla fine, dopo avervi entusiasmato o annoiato con (spero) decine di esempi, la prima domanda che vi porrete alla vista di un bell’impianto di illuminazione sarà “ma chissà perché il progettista ha fatto queste scelte” e non con un tono di sufficienza, lucidandosi le unghie sul bavero della giacca “cos’è sta porcheria, io l’avrei senza dubbio fatto molto meglio”. Non dimentichiamo infatti che il progetto delle luci non è praticamente mai il principale soggetto della progettazione, anzi molto spesso il fanalino di coda, l’accessorio di più ampio piano di intervento. Le scelte progettuali perpetrate sono vincolate fortemente dalle scelte della committenza, della soprintendenza, dell’ente che gestirà l’impianto, da altri professionisti coinvolti nella progettazione, ecc. L’elenco potrebbe continuare oltre, ma il succo del discorso è che il progetto altro non è che la sintesi di decisioni prese e di compromessi raggiunti, confrontandosi e scontrandosi in lunghe ed estenuanti riunioni di cantiere con i diversi attori ogni volta coinvolti.

Oggi vi presento un progetto inaugurato lo scorso mese di maggio, che ha come oggetto l’illuminazione scenografica e funzionale della piazza Trento e Trieste di Monza. Un progetto luci che si inserisce in un più ampio progetto di realizzazione di parcheggi sotterranei e risistemazione di questo ampio spazio urbano, situato logisticamente nel centro di Monza, circondato su quattro lati da una cortina di edifici, tra cui il Municipio e che ruota attorno al gigantesco monumento ai caduti realizzato negli anni ’30, in pieno regime fascista.

Come dicevo un articolato intervento che vede coinvolti  nella fase progettuale e di realizzazione diversi attori:

  • committenza generale: Comune di Monza,
  • progettazione parcheggi: società Trento e Trieste  s.r.l
  • sistemazione piazza: arch. Delfini di Firenze,
  • realizzazione lavori: Codelfa S.p.a
  • consulente per l’illuminazione: Studio Ferrara Palladino.
  • e naturalmente l’immancabile Soprintendenza.

Il progetto per l’illuminazione, come ogni progetto moderno che si rispetti, contiene al suo interno scelte volte alla realizzazione di un impianto che sia prima di tutto flessibile e votato al risparmio energetico:

L’illuminazione funzionale della piazza, realizzata con pali di altezza 4 e 6 m  disegnati dell’Arch. Delfini e prodotti dalla Ghisamestieri,  posizionati seguendo i percorsi disegnati sulla pavimentazione secondo il progetto di risistemazione. Le sorgenti utilizzate sono del tipo ad alogenuri metallici 70 e 100W.

Come dicevo la piazza è circondata su quattro lati da una cortina di edifici, tra cui spicca il palazzo del Municipio, il progettista illuminotecnico ha scelto di creare una  fondale scenografico illuminando  le cortine di edifici principali. L’illuminazione è stata possibile posizionando sottogronda, secondo una scansione decisa a tavolino, i proiettori a radenza della F.Sill da 35 e 70W ad alogenuri metallici. I corpi illuminanti sono stati colorati in RAL specifico non di serie, al fine di ridurne l’intrusività sulle cortine architettoniche.

L’enorme monumento centrale costituito da un basamento in pietra e da un gruppo scultoreo bronzeo, invece è stato illuminato a proiezione a distanza, con 6  corpi illuminanti della Philips da 250W, posti sulle coperture degli edifici circostanti.

Piazza Tento e Trieste, illuminazione architettonica

Come concordato con l’amministrazione, è stata poi pensata un’accensione per eventi particolari, realizzata corpi illuminanti a LED RGB della bergamasca Futuroluce che, gestiti in modo coordinato, possono creare suggestive scenografie colorate.

Piazza Tento e Trieste, illuminazione eventi particolari

Ai fini del risparmio energetico è prevista una gestione dinamica delle accensioni di diverse aree dell’impianto durante l’arco delle ore notturne tenendo conto dell’effettiva utilizzazione della piazza. Dopo una data ora (differente per le diverse stagioni) l’illuminazione degli edifici circostanti decresce mantenendo comunque i livelli adeguati per garantire la fruizione sicura delle aree di calpestio.

L’intera piazza prevede sorgenti a scarica di nuova generazione con ottime prestazioni energetiche ed elevate caratteristiche di resa cromatica. Inoltre per l’illuminazione d’accento si è optato per sorgenti a LED. che consentono anche la gestione dei colori. In entrambe i casi sono sorgenti caratterizzate da un lunghissima durata il che consente di ridurre notevolmente i cicli di manutenzione ordinaria.

Piazza Tento e Trieste, risparmio energetico

Non per ultimo è stata rivolta particolare cura  al controllo dell’inquinamento luminoso.L’illuminazione funzionale della piazza prevede l’utilizzo di apparecchi senza dispersioni di flusso luminoso verso l’alto. Anche per l’illuminazione decorativa si prevedono l’utilizzo in gran parte illuminazione a radenza dal basso verso l’alto gestendo le deroghe per l’illuminazione di manufatti ad alto valore storico ed artistico con sorgenti LED ad emissione controllata.

Ecco una tav esecutiva:

MONZA_ILesec_02 e

Ecco qua qualche foto della realizzazione.

Monza_25 [1024x768]Monza_20 [1024x768]Monza_19 [1024x768]

Un progetto sicuramente interessante, se siete dalle parti di Monza fate un salto in piazza Trento e Trieste, soffermatevi a guardare l’impianto e, visto che ora ne sapete un po’ di più ,  fate le osservazioni del caso. Vi aspetto per commentare qua su Luxemozione.

Quasi dimenticavo…se volete pubblicare il vostro progetto di illuminazione su Luxemozione, non esitate a contattarmi: [email protected]

Ciao e a presto

Giacomo
Giacomohttp://www.rossilighting.it
Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

12 Commenti

  1. A parte che ci sono moltissime zone d’ombra intervallate a zone di luce (cose che in una piazza non dovrebbere succedere), il risultato mi sembra molto brutto, e molto pacchiano nella scelta dei colori.
    Matteo

  2. Ah beh sulla scelta del colore…dovresti parlare con l’assessore…per la scarsa illuminazione della piazza ti dò ragione, il problema è che la soletta di chiusura del parcheggio sotterraneo non poteva essere toccata a piacimento. alcuni pali sono stati addirittura eliminati per i motivi che dicevo. Per il resto lo trovo molto bello. Comunque facci un giro se riesci, anche se probabilmente troverai acceso solo parte dell’impianto.

  3. A me le zone d’ombra in una piazza sono sempre piaciute, mi metto lì e guardo quello che c’è illuminato attorno. Non è mica un campo da calcio.
    Però i colori dei LED spero che li regolino meglio.
    ciao, pao.

  4. Devo dire che da quando ci lavorai per il piano della luce (lontano 2002) il cambiamento della piazza è notevole. Qualche perplessità sul palo (de gustibus) perchè stilisticamente non molto in armonia con tipo e architettura della piazza.
    Per quanto riguarda i led rgb, non sarebbe male sapere se sono stati, così come tutto l’impianto, presi in carico dalla società di gestione (ancora enel sole?) e se vengono considerati patrimonio impiantistico “facile o difficile” in termini gestionali e di contabilizzazione dei punti luce.
    ciao
    Claudio

  5. Ciao Claudio
    E pensare che il palo se l’è disegnato l’architetto che ha risistemato la piazza…va bè
    Se non erro l’impianto è alimentato dalla pubblica, almeno sicuramente per quanto riguarda i pali.Per quanto riguarda le facciate la statua e i LED sono alimentati da contatore ENEL ma gestiti autonomamente dal Municipio per quanto riguarda spegnimenti e accensioni e sistema DMX che gestisce i LED.

  6. A me il progetto non dispiace affatto …
    Anche io faccio parte dei quella schiera per cui “non illuminare” può essere una precisa scelta di progettazione illuminotecnica.
    Le piazze sono piazze e non parcheggi.
    Qualche perplessità sui colori ce l’ho anche io, ma ricordo una cosa importante: GIUDICHIAMO DELLE FOTO che quasi mai collimano con la reale illuminazione che percepiamo, sia nei colori che nelle intensità.

    Un ultima riflessione… che purtroppo è il nostro dramma quotidiano.
    Se osservaimo le tavole di progetto, gli unici due dettagli “illuminotecnici” sono due immaginette piccole piccole in basso a destra ed un disegnino piccolo piccolo della cosmopolis….
    Per il lavoro del Light Designer in Italia è ancora dura !!! 🙂

  7. Ciao Leonardo,
    in effetti come dicevo sarebbe da andare a vedere…le foto come in tutte le cose danno una lettura solo parziale della realta,
    Per quanto riguarda le tavole…beh sono solo tavole di concept alle quali hanno fatto seguito tavole esecutive più dettagliate, che per questioni di rappresentazione ho preferito non pubblicare.
    Magari però una la posso anche aggiungere….vediamo 🙂
    ciao ciao

  8. Non vorrei essere pedante, ma in realtà le classi S ed ES della 13201 definiscono appunto dei parametri di illuminazione ed uniformità per spazi pubblici come piazze e percorsi pedonali.
    Non si comprende quindi perchè una piazza viene illuminata senza seguire alcuna linea guida.
    Capisco che i tecnici Comunali spesso “non ne hanno un’idea” oppure il Comune difetta del PRIC, ma questa non è una buona scusa.
    Se ci sono problemi contingenti (come appunto la limitazione nell’installazione dei punti luce) è un conto e posso capire che i risultati sono quelli che sono; se si illumina dicendo che le zone di buio alternate a quelle di luce sono volute, allora il progetto è da bocciare. Per mettere dei punti luce a caso non c’è bisogno di progettazione della luce.

  9. @Matteo
    Quello che dici è sacrosanto, ma credo che quello che intendano dire Paolo e Leonardo, che conoscano molto bene la normativa, è che non bisogna mai far prevaricare la mera normativa tecnica, soprattutto quando l’oggetto del progetto è un luogo di interesse particolare a destinazione pedonale. Non dimenticare poi che uno dei presupposti della nuova normativa è l’analisi soggettiva del luogo! . Se vai in piazza a Monza ti accorgerai che il ruolo dell’illuminazione è pienamente assolto sia dal punto di vista funzionale che estetico. Forse la normativa non è rispettata al 100% , ma ti assicuro che quando ci passi la sensazione che provi è di assoluta sicurezza, grazie anche al contributo delle cortine degli edifici illuminati, che come ben saprai danno un notevole contributo sui livelli verticali.

  10. Ma si, probabilmente mi sono lasciato ingannare dalle foto (che alterano sempre la realtà).
    Prima di dire qualsiasi altra cosa, vado di persona.
    A presto

    Matteo

  11. Molto dipende da come vogliamo interpretare l’ambiente PIAZZA.
    In questo caso è “soggetto architettonico” alla pari della facciata di un edificio o di una statua vera e prorpio, oppure è “spazio aperto dedito alla circolazione”?
    L’approccio illuminotecnico, a mio avviso, deve in primis partire da questa considerazione.
    Ovvio poi che il progetto debba calarsi nella realtà e nella fruibilità dell’ambiente, ma l’elemento di valenza architettonica non è detto che sia sempre “verticale”, può essere anche “orizzontale”.
    Una piazza così a me piacerebbe trattarla anche con un occhio alla espressione artistica, fermo restando un buon progetto “funzionale”.
    La piazza della stazione del comune di XYZ senza nessuna particolarità è invece a tutti gli effetti categoria CE od S.
    Ciao

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.