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Il LED è il vero amico dell’ambiente

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Le vecchie lampadine ad incandescenza ci hanno dunque lasciato, ricordate lo scorso articolo? Una volta terminate le riserve nei magazzini, inizieranno pian piano a scomparire dai banconi del supermercato. Esistono però delle alternative all’incandescenza? certo che sì. Erede diretta è sicuramente l’arcinota, iper-pubblicizzata ed “ecologica” lampadina a risparmio energetico, che altro non è che una banalissima fluorescente compatta (CFL-Compact Fluorescent Lamp) ricoperta, quando va bene, da un guscio in vetro o altro materiale opalino, in ricordo delle ormai obsolete incandescenze. Beh obsolete…come se la tecnologia fluorescente non avesse qualche decennio di vita, e poi ecologiche? Non confondiamo il risparmio energetico,  con l’impatto sull’ambiente, non dimentichiamo infatti che all’interno delle CFL è contenuta, se pur in piccola quantità, una percentuale di mercurio, una delle sostanze più nocive del pianeta. Quindi cosa succede? Niente, a patto che queste tanto pubblicizzate sorgenti vengano smaltite in maniera corretta. I rischi di uno smaltimento non adeguato sono arcinoti anche in sede europea, si legge infatti nel REGOLAMENTO (CE) N. 244/2009 DELLA COMMISSIONE Misura di implementazione per le lampade non direzionali di uso domestico: Il mercurio emesso nelle diverse fasi del ciclo di vita delle lampade, compreso quello proveniente dalla generazione di elettricità nella fase di uso e dall’80 % delle lampade fluorescenti compatte contenenti mercurio che presumibilmente non saranno riciclate al termine della vita, è stato calcolato, sulla base delle lampade installate, in2,9 tonnellate nel 2007. In assenza di misure specifiche, si prevede che le emissioni di mercurio prodotte dalle lampade installate saliranno a 3,1 tonnellate nel 2020. (Wow 80%!!!)

Quindi ecologica non direi proprio, al massimo utile al fine di ridurre i consumi di energia elettrica in ambito domestico, e qui non ci piove visto che l’efficienza luminosa di una CFL è almeno 5 volte una normale lampada ad incandescenza tradizionale .

Ma esistono alternative alla CFL? Ma certo, sono i LED, forse non ancora alla portata di tutti a causa del costo decisamente elevato, ma sicuramente la vera alternativa per l’illuminazione del prossimo futuro sia in ambito domestico che professionale.

Tre tecnologie per illuminare a confronto dunque: le uscenti sorgenti ad incandescenza, caratterizzate da una bassissima efficienza luminosa, le lampade a risparmio, immediata alternativa alla prima, ma non proprio ecologiche e i LED, le sorgenti del futuro. Come sapere però  quali delle tre sono da considerarsi veramente “verdi”, cioè come capire l’impatto diretto che queste tre tecnologie hanno sull’ambiente? Intendiamoci quando parlo di impatto sull’ambiente intendo  il modo in cui queste  tecnologie incidono in termini di inquinamento dell’aria, dell’acqua, di produzione di rifiuti, di consumo di risorse durante tutto l’arco della propria vita: dalla culla alla tomba, ovvero dalla produzione al riciclaggio e smaltimento finale (considerando che quest’ultimo avvenga in modo corretto).

Come fare dunque a capire in che modo ciascuna tecnologia “pesa” sull’ambiente? Beh necessaria è un’analisi del ciclo di vita o LCA (Life Cycle Assessment). Dovete sapere che Osram nel mese di Agosto ha reso noti i risultati dell’analisi LCA effettuata, in collaborazione con il  Centre for Eco Innovations di Siemens Corporate Technology, sulle tre tecnologie di cui sopra, dai quali si evince in maniera chiara di come la sorgente più “eco” di tutte è senza ombra di dubbio il LED che, non ostante quello che uno potrebbe aspettarsi, consuma solo il 2% di risorse complessive in fase di produzione.

In che modo è stato possibile confrontare tre tecnologie così differenti tra loro? Semplice, prendendo come riferimento una sorgente LED di osram pensata per la sostituzione della tecnologia incandescenza (retrofit) , la Parathom classic, caratterizzata da una vita media garantita di 25 mila ore, un flusso emesso paragonabile ad una 40W ad incandescenza  ma con un efficienza luminosa di 43 lm/W e quindi un assorbimento effettivo di 8W. La Parathom è stata confrontata con la tecnologia CFL di pari potenza, ma caratterizzata da una vita media di 10mila ore, quindi rapporto 2.5 e con la tecnologia incandescenza di potenza equivalente (40W) e vita media 1000 ore, quindi rapporto di equivalente 25.

Quello che è emerso dall’analisi è ben riassunto dal grafico qua sotto, nel quale si può intuire che  la cara vecchia lampadina ad incandescenza è ultima in termini di impatto ambientale anche in fase di produzione.

Life cycle assessment

Purtroppo per ora non sono stati resi noti ulteriori dettagli sull’analisi LCA, ma da quello che si evince dal sito ulteriori dettagli saranno resi noti nel mese di ottobre.

Aspetto con ansia dunque!

E voi cosa ne dite?

Giacomo
Giacomohttp://www.rossilighting.it
Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

8 Commenti

  1. Io dico che era ora!
    Se si cambiassero istantaneamente tutte le vecchie lampadine con queste non avremo più bisogno di costruire nuove centrali elettriche (tanto più a nucleare…).
    Il problema ovviamente risulta essere ancora il prezzo (soprattutto per i LED): dovrebbe fare qualcosa il governo.
    Prechè i soldi destinati alla centrale nucleare non vengono dirottati all’acquisto di lampadine a risparmio energetico (e magari anche a elettrodomestici in classe A+)?? Il risultato sarebbe identico.
    Io penso che con le CFL abbiamo solo perso tempo fino ad ora per una tecnologia di transizione che non è nemmeno tanto verde (visto che contiene mercurio).
    Ciao
    Matteo

  2. uhm… da quanto ne so io l’assorbimento dovuto all’illuminazione domestica non incide più di tanto sulle centrali elettriche, che nel periodo di massimo carico dell’illuminazione domestica (dopo il calar del sole) già funzionano a regime minimo.

    ciao ciao
    ah aggiungo se guardi i grafici vedrai come la richiesta di energia dall’estero (quella che ci costa di più) è pressochè costante nel tempo.

  3. Assolutamente no! Sono convinto che cedere il passo alla tecnologia sia obbligatorio, magari senza riempirsi la bocca con il termine risparmio energetico o ancor meglio eco-friend quando sappiamo benissimo che sia dietro le CFL sia dietro i LED ci sono spinte commerciali molto forti.
    Es quando Enel regalava le cfl (tento care e tanto verdi) vogliamo chiederci quanto era il suo ritorno economico in termini di “ecobonus”, cioè detto in parole povere quanti soldi pigliava per ogni lampadina regalata? Verde sì…come il colore dei soldi… 😀
    ciao

  4. Domande generiche ma non scontate sui LED
    C’è una reale differenza tra i LED e i LED ad altà luminosità?
    Tutti i LED utilizzati per l’illuminazione sono ad altà luminosità?
    Se in un progetto scelgo apparecchi a LED, non so poi come valutarne la sorgente e mentre per le altre lampade cerco di capire
    TC, Ra, ecc. quando si tratta di LED mi affido alla scelta del
    produttore di apparecchi… e questo non mi piace!
    Quali sono i LED migliori, per TC, Ra, efficienza, durata…con un buon flusso luminoso?
    Grazie!

  5. Ciao Ella,
    i led ad alta potenza (high power led) sono led di “nuova generazione” utilizzati ad esempio per l’illuminazione.
    I led a bassa potenza, venivano già utizzati negli anni ’60 come led di segnalazione (ad es.spie di stand-by).
    Per quanto riguarda il punto di vista qualità della luce emessa…il discorso non è certo semplice, i vari costuttori (lumileds, cree, seoul) viste le nuove esigenze di mercato si stanno muovendo proprio verso un prodotto che non sia solo efficiente dal punto di vista emissione di flusso luminoso a parità di potenza assorbita, ma anche un prodotto che emetta una buona luce. Lumileds, ma anche le altre due aziende che ti ho citato sopra stanno ad esempio lavorando per ridurre le incertezze legate alla temperatura correlata di colore del LED a “luce calda”.
    Quando progetti con i led è obbligatorio pretendere da chi produce gli apparecchi che utilizzerai che il BIN del led sia lo stesso per ogni corpo illuminante.

    Per quanto riguarda il BIN ti rimando ad un articolo che ho scritto tempo fa:
    http://www.luxemozione.com/2008/12/led-bianchi-multicolore.html
    ciao
    G.

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