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Cieli bui, il risparmio energetico ai tempi della crisi

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In questi ulitmi giorni si è parlato moltissimo di illuminazione pubblica, di  risparmio energetico, e di cieli bui, così difatti è stata denominata l’operazione d’intervento del governo Italiano volta al risparmio energetico e al controllo degli sprechi economici causati da impianti di illuminazione poco efficienti, obsoleti  o gestiti con sistemi non certo all’avanguardia. Intervento che a quanto pare è stato spinto dall’associazione astrofili “Cielobuio” a cui evidentemente è stato ispirato anche il titolo del provvedimento.

Entrando più nel dettaglio ecco l’estratto del provvedimento Cieli bui contenuto nella bozza in discussione da parte del governo:

1. Per finalità di contenimento della spesa pubblica, di risparmio di risorse energetiche, nonché di razionalizzazione ed ammodernamento delle fonti di illuminazione in ambienti pubblici, con decreto del Presidente del Consiglio, su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture, nonché con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro . giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti standard tecnici di tali fonti di illuminazione e misure di moderazione del loro utilizzo fra i quali, in particolare:

a) spegnimento dell’illuminazione ovvero suo affievolimento, anche automatico, attraverso appositi dispositivi, durante tutte o parte delle ore notturne;

b) individuazione della rete viaria ovvero delle aree, urbane o extraurbane, o anche solo di loro porzioni, nelle quali sono adottate le misure dello spegnimento o dell’affievolimento dell’illuminazione, anche combinate fra loro;

c) individuazione dei tratti di rete viaria o di ambiente, urbano ed extraurbano, ovvero di specifici luoghi ed archi temporali, nei quali, invece, non trovano applicazione le misure sub b);

d) individuazione delle modalità di ammodernamento degli impianti o dispositivi di illuminazione, in modo da convergere, progressivamente e con sostituzioni tecnologiche, verso obiettivi di maggiore efficienza energetica dei diversi dispositivi di illuminazione.

2. Gli enti locali adeguano i loro ordinamenti sulla base delle disposizioni contenute nel decreto di cui al comma 1. Le medesime disposizioni valgono in ogni caso come principi di coordinamento della finanza pubblica nei riguardi delle regioni, che provvedono ad adeguarvisi secondo i rispettivi ordinamenti.

Dunque un provvedimento che, se ben attuato, dovrebbe far “risparmiare” agli enti locali un bel po’ di quattrini, sempre che poi gli enti locali abbiano effettivamente le risorse economiche per attuare tali ammodernamenti.

Ora, come sempre in Italia si crea un “caso” su provvedimenti o iniziative che di fatto già da tempo vengono attuate localmente, ad esempio i “sistemi preposti all’affievolimento dell’illuminazione” è  da almeno un decennio vengono utilizzati per razionalizzare gli impianti di illuminazione pubblica e quindi spendere un po’meno di bolletta, quando possibile.

Naturalmente in tutto questo la speranza è che lo “spegnimento completo” di un impianto rimanga solo sulla carta, viceversa sarebbe un controsenso con il concetto di “risparmio energetico” che di fatto non significa “spegnere” ma “razionalizzare” i consumi. Lo spegnimento totale sarebbe solo d’aiuto agli amici astrofili per poter meglio osservare la volta celeste, alla faccia della sicurezza stradale!

Ritornando a parlare di risparmio energetico , la cosa simpatica è che, manco farlo apposta, proprio ieri durante la prima giornata di Illuminotronica di Padova, di cui vi ho parlato l’altro giorno, si è discusso, guarda caso, di illuminazione pubblica e risparmio energetico. Sessione di interventi culminata con la premiazione  per la 14^ edizione dell’Award Ecohitech, premio speciale alle Pubbliche Amministrazioniche hanno realizzato Piani Luce o progetti di illuminazione basati su tecnologia LED, ottenendo significativi risultati in termini di qualità e risparmio energetico.

Naturalmente, anche se nel testo di governo si parla di innovazione tecnologica, non necessariamente il risparmio energetico in ambito pubblico si ottiene solo esclusivamente coi LED, fatta questa premessa mi sembra doveroso riportare i riferimenti dei comuni virtuosi e relativa motivazione che li ha resi meritevoli della menzione:

Comune di Venezia

Motivazione: anche in una città d’arte la tecnologia a LED si è prestata a offrire le tonalità di luce più adeguate per esaltare le bellezze architettoniche. Di particolare interesse l’illuminazione (autosufficiente) delle circa 600 bricole.

Comune di Bologna

Motivazione: la sostituzione delle 4.726 lampade a incandescenza dei semafori della città con sorgenti a LED ha portato a una riduzione dei consumi energetici pari all’89% facendo della città un caso modello di efficienza energetica.

Comune di Bassano del Grappa

Motivazione: l’illuminazione del centro storico di Bassano è stato affrontato con un progetto straordinario che tiene conto dell’aspetto funzionale ma anche, in modo molto particolare, curando l’aspetto scenografico, dosando la luce in funzione della presenza delle persone e illuminando in modo sequenziale i luoghi importanti per comunicare la storia del paese. Efficienza energetica coniugata con il comfort e la comunicazione.

Comune di Catania

Motivazione: su un parco complessivo di 31.373 apparecchi illuminanti, il 65% (circa

20.000) è stato sostituito con luci a LED, grazie alla convenzione con Gemmo. L’intervento è stato effettuato in collaborazione con Philips Lighting.

Comune di Solza

Motivazione: con lo slogan “A tutto LED”, dal 2007 il Comune si è impegnato nel relamping di tutti gli apparecchi di illuminazione stradale e nell’ammodernamento della semaforica con i LED, ottenendo un risparmio energetico complessivo dell’80%.

Comune di Sulbiate

Motivazione: il Comune, in collaborazione con il Distretto Green and High Tech della Provincia di Monza e Brianza, ha sviluppato un progetto di sostituzione di 27 punti luce con corpi illuminanti a LED che garantisce più del 50% di risparmio annuo. Questa sperimentazione sarà utilizzata come best practice per i  55 Comune della Provincia.

Comune di Pordenone

Motivazione: i 12 interventi realizzati nelle vie, piazze e parchi della città sono stati fatti all’insegna dell’efficienza luminosa e del risparmio energetico. Complessivamente sono stati installati 163 punti luce a LED ottenendo un risparmio annuo di energia elettrica di 38.294 KWh.

Comune di Opera

Motivazione: il Comune di Opera, oltre ad aver realizzato diversi impianti fotovoltaici per la  produzione  di  energia  elettrica,  dallo  scorso  mese  di  maggio  ha  iniziato  un programma di aggiornamento tecnologico degli impianti di illuminazione con l’impiego dei  LED nella scuola materna S.  Pertini  di  Via Papa Giovanni  XXII,  ottenendo la riduzione dei consumi del 50%. Una scelta che segue a quella dell’illuminazione votiva a Led e alla quale seguiranno ulteriori progetti di illuminazione pubblica.

Comune di Basiglio

Motivazione: per l’illuminazione completamente a LED della nuova mensa scolastica, la riqualificazione dell’illuminazione pubblica e del Piano Luce, anche con l’uso di corpi illuminanti a LED, in cui è stata dimostrata particolare attenzione alla sicurezza dell’utente del traffico stradale.

Comune di Montechiarugolo

Motivazione: utilizzo del sistema LED per il controllo remoto dei punti luce con risultati di risparmio energetico molto interessanti (tra il 60 e l’85% in funzione del dimmering).

Comune di Grumolo delle Abbadesse

Motivazione: progetto interessante per l’illuminazione a LED della pista ciclopedonale con corpi illuminanti incassati nella pietra e della parte terminale di via Venezia. L’inizio del processo di aggiornamento tecnologico che coinvolgerà tutte le strade cittadine.

Comune di Saletto

Motivazione: per rispondere alle recenti normative regionali riguardanti gli apparecchi di illuminazione stradale, il Comune ha già sostituito 402 punti luce su 663 ottenendo una riduzione dei consumi prossimi al 50%.

Comune di Rovereto

Motivazione: ambizioso progetto di riqualificazione dell’illuminazione  stradale.   Il progetto ha previsto la sostituzione di lampade a vapori di mercurio con corpi illuminanti a LED che consentono un risparmio del 70%. Inoltre, l’installazione del telecontrollo “punto-punto”, oltre a trasmettere tutti i dati di funzionamento dei punti luce, consente un ulteriore risparmio del 25% ottimizzando gli orari di accensione spegnimento.

Insomma tutto sommato  tanto rumore per nulla, visto che a quanto pare opere di ammodernamento dell’illuminazione pubblica volti al risparmio energetico già da tempo vengono attuate localmente, con o senza interventi superiori.

Una nota conclusiva  su un punto del testo che mi ha fatto un po’ riflettere (a parte naturalmente la questione dello spegnimento totale), dove si parla di “innovazione tecnologica” e dove evidentemente non si può che parlare di LED: ma scusate, se è vero che il provvedimento è stato spinto dai signori di Cielo Buio, sono io che ricordo male, o erano proprio loro che fino a poco tempo addietro erano portabandiera delle arcinote campagne “anti-LED”?

Voi cosa ne pensate? Aspetto un vostro intervento

Ciao e a presto

Giacomo
Giacomohttp://www.rossilighting.it
Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

10 Commenti

  1. Ti lascio solo questa chicca.
    Il Comune di Bologna, per salvare le chiappe della Citelum, ha deciso di accendere di notte gli impianti circa 1h / 1h e mezza dopo l’orario convenzionale. Ad esempio ieri gli impianti si sono accesi circa alle 20.00 – 20.30 (quando era già buio pesto alle 18.45).
    Oltre a questo gli impianti stanno accesi un giorno sì e l’altro no perchè le cabine di media tensione sono alla frutta (ma non avevano aggiudicato una gara poco tempo fa in cui si specificava appunto che queste cabine dovevano essere manutentate?).
    E poi ieri la notizia su tutti i giornale che il Comune di Bologna non ci sta: loro non spegneranno gli impianti come dice Cielibui … beh … ma non lo stanno facendo già?!?

    • Ma invece di spegnere più tardi, lasciando al buio nelle ore in cui l’illuminazione serve davvero, non si può fare un piano ragionato di spegnimenti nelle ore in cui non c’è nessuno in giro, ad esempio dalle 2 alle 5, ovviamente salvaguardando le zone abitate?

      Oppure applicare da subito le riduzioni di flusso (tanto credo che l’80% o più degli impianti siano stati progettati con luminanze assai più elevate di quelle previste dalle norme tecniche……)

      Eppoi basterebbe cominciare a spegnere monumenti, statue, fontane, parcheggi deserti…..

      Andrea

      • Eh … ragionandoci sopra e spegnendo solo le aree “giuste” si risparmierebbe troppo poco!
        E poi la maggior parte degli spegnimenti non è voluta, ma è dovuta semplicemente al fatto che da due anni a questa parte le cabine di serie sono abbandonate a se stesse e non vengono manutentate.

  2. Ciao a tutti!

    Avrei tantissime cose da dire, in fondo credo di essere uno dei pochi in Italia che si occupa di IL professionalmente, ma sottolineo solo due cosette:

    1. Spegnere? Si grazie!
    Assicuro a Giacomo che in tutta Italia – io conosco il Veneto ma credo che non ci siano differenze – ci sono tantissimi impianti di illuminazione che si possono spegnere questa notte stessa senza ALCUNA compromissione della sicurezza stradale. Perché?
    Semplice, si è deciso di illuminare dove non c’era nessun bisogno di farlo, e quindi su strade extraurbane, in assenza di zone di conflitto, in piazzali deserti alla fine dell’orario di lavoro, e via dicendo…ti dirò di più, in molte situazioni la sicurezza stradale ne avrebbe solo da guadagnare, in quanto l’illuminazione attuale è tutto fuorché di aiuto alla visione, in quanto disuniforme, abbagliante e con valori di luminanza assurdi. Un piccolo esempio concreto? Il comune di Piove di Sacco (PD) ha deciso di spegnere l’80% della propria illuminazione, che nel giro di 10 anni ha raddoppiato i punti luce! a fronte di una aumento di circa il 10% di abitanti, dalle 1 alle 5, e non pare ci siano stati problemi alcuni.
    Anzi ti dirò di più, su una strada extraurbana buia si presta più attenzione…e si fanno meno incidenti, ovviamente con la condizione che pedoni e ciclisti non ci siano, ma questo avviene nella stragrande maggioranza dei casi, ad esempio dopo le 24.

    2. Il convegno di Padova sui LED: io c’ero e vi racconto qualche cosetta….

    a. L’ACEA di Roma punta a installare nei prossimi anni alri 20.000 punti luce…ma ce ne sarà davvero bisogno, e in base a quali considerazioni (il solito mantra trito e ritrito e indimostrabile della sicurezza – effetto quasi sempre solo psicologico?) Roma mi risulta già sovrailluminata….

    b. Molto interessante la presentazione di Matteo, con un dubbio legato alle classi che a causa dell’avanzamento tecnologico rischiano di diventare superate nel giro di poco tempo.

    c. Incredibile invece quello che è successo nella parte di discussione (non so se Matteo fosse ancora presente in sala): nell’attesa della premiazione il moderatore ha iniziato ad attaccare il provvedimento del governo, e soprattutto i promotori per la loro presunta contrarietà ai LED, che ovviamente è stato promosso come l’unica panacea di tutti i mail, e poi ha lasciato il compito a tal Stefano Apuzzo, giornalista!, il quale con una disonestà intellettuale incredibile ha attaccato non tanto il provvedimento, cosa che è benissimo lecito fare se con argomenti verificabili e seri, ma i suoi promotori, con ironia pesantissima, ai limiti della diffamazione, …una cosa disgustosa non solo per i contenuti ma per le modalità!
    Ho quindi cercato di ristabilire con calma alcune verità, sottolineando come il nostro paese sia sovrailluminato, come i LED possano contribuire se utilizzati bene e sfruttando le loro potenzialità (dimmerazioni, sensori di accensione,…) ad una buona illuminazione, come si stia studiando l’influenza dello spettro dei LED sulle ricerche astronomiche, come in Veneto almeno la collaborazione con Venetostellato sia proficua ed abbia portato ad ottimi risultati sull’illuminazione pubblica e privata…..
    La cosa positiva che dopo più di qualcuno si è complimentato con me per aver tentato di ristabilire alcune linee di chiarezza non ideologiche, e anche il giorno dopo ho ricevuto mail e telefonate di apprezzamento.
    Certo che con questi personaggi, che sono poi quelli che fanno lobby sui provvedimenti, non si vada molto lontano….

    Attendo anch’io i vostri commenti!

    Ciao

    Andrea

  3. a proposito di “Cieli bui”
    proprio 2/3 sere fa c’era in tv il ministro
    Barca che parlava proprio di questo
    provvedimento inneggiando al “romanticismo di potere vedere le stelle”
    standosene al buio nella propria cameretta (…..come peter pan ?).
    Nessun riferimento ai sistemi di gestione della luce che portano al
    vero risparmio energetico o alle sorgenti Led o ai concetti veri di
    illuminazione notturna in termini di sicurezza, corretta percezione
    dell’ambiente notturo, confort visivo …… insomma maggior qualità
    della vita a minor costo. E’ stato il solito intervento dettato da
    estrema ignoranza in materia che purtroppo passa in tv contribuendo a
    diffondere i soliti sbagliatissimi concetti di risparmio inteso solo
    come rinuncia e sacrificio e non in termini di investimento per
    migliorare la vita ottimizzando e quindi risparmiando. Mi pare che il
    testo del decreto sia molto più intelligente di quanto ho sentito dalla
    bocca del ministro e mi domando se lui stesso se lo sia letto o se ci
    abbia capito qualcosa.

  4. Io ormai avrò valutato i progetti di un centinaio di Comuni.
    In tutti i casi che ho esaminato è possibile fare dal 30% al 40% di risparmio energetico senza dover ricorrere a spegnimenti: perché non diciamo che è importante PROGETTARE l’illuminazione e farlo fare a gente capace?
    Perché se i progetti di riqualificazione degli impianti devono basarsi sulle boiate che sparano certi produttori oppure sui calcoli fatti da persone che non inseriscono nemmeno gli oneri finanziari o le messe a norma nei progetti allora non arriviamo da nessuna parte!

  5. Matteo hai ragione, ma:
    – il ricorso agli spegnimenti, dove è possibile, vedi strade extraurbane deserte, piazzali, monumenti…., è semplice e indolore: e la conferma arriva dai comuni che hanno agito bene in tal senso (ad esempio da noi Piove di Sacco)
    – ho tantissimi esempi di fior fiore di progettisti che sbagliano a fare gli impianti, non per incapacità, ma per fretta, superficialità, o altro…..

    Adesso che la Regione Veneto ha finanziato oltre 120 comuni per la realizzazione dei piani della luce speriamo anche di camminare sulla strada di risistemazioni ben fatte, e di nuovi impianti solo dove necessari e accesi quando è necessario.

    Ciao

    Andrea

    • Si, speriamo solo che i Comuni facciano dei bandi seri per affidare l’incarico dei Piani e non come al solito chiamare i “soliti noti” … non dico altro, perché altrimenti rischio di diventare offensivo.
      Vorrei far presente agli Amministratori che leggono questo blog che esistono tanti progettisti, preparati e capaci, che possono fare piani della luce molto più belli, affidabili e completi di tanti studi: è ovvio che non si può pensare di affidare questo tipo di incarico al massimo ribasso.

      Ciao

  6. Sono un tecnico del Comune di Sirolo anche denominato la perla dell’adriatico porto a conoscenza che sul nostro territorio tutti gli impianti di pubblica illuminazione sono stati realizzati in conformità all’abbattimento inquinamento luminoso. Sono state sostituite tutte le lampade a vapori di mercurio con lampade a gas di ultima generazione, a tali impianti sono stati installati riduttori di flusso . la tecnologia led non è stata presa in considerazione in quanto abbiamo iniziato nel 1997 ed il led era fantasia. Considerando che in tale data avevamo circa 850 punti luce e oggi ne abbiamo 1580 la spesa è rimasta pressoché invariata , oggi per i futuri ampliamenti siamo orientati sul led . Essendo possessori di un Certificato di Qualità ISO 14001 avevamo richiesto un controllo a cielo buio , ma questi hanno detto che non potevano farlo. Personalmente mi sento deluso dal fatto che Comuni sostituiscano le lampade a led nei semafori e abbiano riconoscimenti per un risparmio futile .

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