HomeINTERVISTEIYL2015, riconoscere la professione di lighting designer.

IYL2015, riconoscere la professione di lighting designer.

-

Mancano ormai meno di 15 giorni al termine del Call for Ideas indetto da L-RO Lighting Realted Organizations per l’International Year of Light 2015. Amici lighting designer, se siete ancora in dubbio se partecipare o meno , non potete mancare di leggere l’intervista di oggi che, come quella di settimana scorsa a Sharon Stammers e Martin Lupton, ha lo scopo chiarire il meglio gli obiettivi di questa iniziativa. Vi ricordo che il termine per inviare le idee è fissato per il 29 settembre.

Protagonista di oggi è Paul Traynor, Lighting Designer, fondatore dello studio di progettazione londinese LightBureau

Qua alcune foto di lavori realizzati da Paul:

(LX)Cosa significa il IYL per te?

(PT)E’ come se la mia professione avesse raggiunto finalmente l’apice, assieme all’architettura e all’ingegneria. Quando ho aperto il Light Bureau, all’incirca 15 anni fa, quello che facevamo e realizzavamo era considerato una nicchia, un lusso per progetti prestigiosi. Ora tutto è molto diverso, soprattutto in quelle nazioni dove il design dello spazio costruito è una professione matura, ma, a livello universale, c’è ancora molta strada da percorrere. L’International Year of Light è la nostra opportunità di mostrare ciò che abbiamo raggiunto e di consolidare la nostra professione.

(LX)Per quale motive ti sei unito al Lighting Related Organizations (L-RO)?

(PT)Una ventina di anni fa ero uno specialista solitario che lavorava in uno studio di architettura. Non avevo mentori o colleghi e non c’erano così tanti lighting designers, nemmeno a Londra. Entrando a far parte di un organismo professionale ed interagendo con altri colleghi, ci è stato possibile condividere le nostre esperienze. Collaborando, in questo modo, abbiamo dato forza alla nostra professione ed incrementato la consapevolezza di ciò che facciamo. In vent’anni credo sia stato fatto molto, ma ci sono ancora dei dossi sulla strada; essendo stato attivo in un’associazione (PLDA ndr) che ho anche presieduto e che è cresciuta rapidamente e che è stato uno shock vederla crollare su se stessa altrettanto velocemente. (vedi in merito l’articolo scritto su PLDA l’anno scorso).

Dobbiamo imparare da questo, essere certi che ognuno abbia gli stessi obiettivi, e che consideri la professione in generale, e non solo riferita a fini personali. Gli organi professionali dovrebbero esistere per servire bisogni professionali e non dirottati verso fini commerciali di singoli. Finché le parti interessate manterranno un comportamento altruistico, allora credo che L-RO potrà servire molto bene la comunità di lighting.

(LX)Secondo te, quali sono I vantaggi che L-RO può portare al settore del Lighting?

(PT)Quella del lighting designer è una professione riconosciuta, ma non dovunque; agli inizi della mia carriera cercavo supporto localmente e poi, successivamente, dai miei contemporanei internazionali. Lo stesso è avvenuto in altri paesi, e così inevitabilmente sono nate nuove organizzazioni professionali regionali. Un conglomerato di associazioni disparate non può che frammentare la professione; un’organizzazione omnicomprensiva che connette queste associazioni e le aiuta ad armonizzare gli obiettivi sarebbe una cosa positiva.

(LX)Qualè il caposaldo di L-RO per IYL2015 che preferisci?

(PT)Impossibile dirlo, davvero. Ma se consideriamo che il 50% del consumo mondiale di energia elettrica è dato dall’illuminazione, non dovrebbe essere automatico pensare a prodotti ed installazioni realizzati da professionisti competenti? Se i “decision makers”, coloro che sono responsabili di formare team di design e costruire il nostro ambiente, fossero consapevoli dell’esistenza di  noi Lighting Designer, che possiamo davvero fare la differenza, verso un utilizzo consapevole di luce ed energia, allora credo che uno degli obiettivi fondamentali deve essere “rendere consapevoli sull’attività che svolgiamo”.

(LX)Credi che la partecipazione delle “lighting related people” al call for ideas indetto da LRO per IYL2015 sia cosa importante ? Perché?

(PT)Credo sia più che importante: chi di noi gode di una carriera sana lo deve alla professione, condividendo la nostra conoscenza collettiva ed esperienza, così da ispirare clienti nella ricerca di talenti per i loro progetti, cercando inoltre di attrarre nuovi creativi nel lighting design. Le Nazioni Unite hanno acceso una luce su qualcosa di fondamentale per la nostra professione; dobbiamo strisciare fuori, da sotto le nostre pietre, e abbracciare quest’opportunità. La speranza è quella di fare qualcosa, niente di enorme, ma vogliamo dare un contributo. Credo che molte persone siano insicure sulle proprie capacità, ma l’iniziativa è aperta sia alle piccole che alle grandi idee, quindi a parte un po’ di tempo da dedicare per farlo, non c’è alcuna ragione per cui qualcuno non debba partecipare.

Siete ancora in tempo per inviare la vostra idea, andate sul sito di L-RO!!

Giacomo
Giacomohttp://www.rossilighting.it
Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.