Edit 15 giugno: purtroppo la notizia qua sotto si è rivelata solo in parte veritiera, per maggiori chiarimenti date un occhio qua
Mentre il mondo si spreme le meningi sul come abbassare i consumi medi delle risorse di cui disponiamo, l’Italia o meglio il governo italiano approva una serie di emendamenti controtendenza in tema di risparmio energetico.
L’approvazione degli emendamenti in tema di risparmio energetico da parte del Senato della Repubblica risale alla fine di aprile, ma la bolla è scoppiata solo ora, quando la trasmissione Report della scorsa domenica ha messo in luce la questione, seguita poi a catena da un servizio molto chiaro su Repubblica di oggi. A dire il vero la questione mi venne segnalata qualche settimana fa dall’amico Amos (che lamentava una scarsa informazione in merito), ho tergiversato un po’ prima di pubblicare qualsiasi notizia, in attesa di una conferma, che alla fine inesorabilmente è arrivata.
L’emendamento in questione è il 16.44 e fa parte di una serie di proposte di emendamenti inseriti nel DDL n.1195 del 23 Aprile scorso. Ecco cosa dice, riferendosi alla finanziaria 2008 approvata dal precedente Governo
Dopo il comma 8, inserire il seguente:
«8-bis. a) Alla legge 24 dicembre 2007, n. 244, articolo 2, comma 162, le parole da: ”A decorrere dal 1º gennaio 2010” sino alle parole: ”all’interno di apparati” sono abrogate;
b) Alla legge 24 dicembre 2007, n. 244, articolo 2, il comma 163 è abrogato».
Ma diamo un po’ un’occhiata cosa dicevano gli articoli abrogati, qua l’estratto degli articoli in questione.
Art.2 comma 162: Al fine di incentivare il risparmio e l’efficienza energetica è istituto, a decorrere dall’anno 2008, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, il Fondo per il risparmio e l’efficienza energetica con una dotazione di 1 milione di euro. Il Fondo è finalizzato al finanziamento di campagne informative sulle misure che consentono la riduzione dei consumi energetici per migliorare l’efficienza energetica, con particolare riguardo all’avvio di una campagna per la progressiva e totale sostituzione delle lampadine a incandescenza con quelle a basso consumo, per l’avvio di misure atte al miglioramento dell’efficienza della pubblica illuminazione e per sensibilizzare gli utenti a spegnere gli elettrodomestici dotati di funzione stand-by quando non sono utilizzati.
A decorrere dal 1° gennaio 2010 è vietata la commercializzazione di elettrodomestici appartenenti alle classi energetiche inferiori rispetto alla classe A, nonché di motori elettrici appartenenti alla classe 3 anche all’interno di apparati.
Il Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il Ministro dello sviluppo economico, stabilisce, con proprio decreto, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, i princìpi e i criteri a cui si devono informare le campagne informative di cui al presente comma.
Art.2 comma 163: A decorrere dal 1º gennaio 2011 sono vietate in tutto il territorio nazionale l’importazione, la distribuzione e la vendita delle lampadine a incandescenza, nonchè l’importazione, la distribuzione e la vendita degli elettrodomestici privi di un dispositivo per interrompere completamente il collegamento alla rete elettrica.
In sostanza un emendamento controtendenza con quanto stabilito dall’Unione Europea in materia di risparmio energetico. Un provvedimento, a detta del governo, che ha lo scopo di aiutare le imprese che non hanno innovato e quelle che con la crisi hanno il magazzino pieno di vecchie apparecchiature invendute.
Cosa posso dire?Dal punto di vista energetico sicuramente (come al solito) un passo in dietro dell’Italia, non tanto per le sorgenti ad incandescenza che tutto sommato, come ho avuto modo di sottolineare in diversi articoli su Luxemozione, hanno un impatto limitato sui consumi medi in ambito domestico. Non credo che l’eliminazione della tecnologia ad incandescenza possa risolvere i problemi energetici mondiali, visto soprattutto che l’alternativa diretta è una sorgente che farà pure risparmiare denaro, ma che se mal smaltita è caratterizzata da un elevato impatto ambientale (dai un’occhiata qua). Comunque non preoccupatevi, già da settembre le vecchie lampadine inizieranno a scomparire dai banconi del supermercato, visto che le principali aziende di illuminazione (tra cui Philips) e l’Unione Europea hanno già deciso in questa direzione.
Il vero problema risulta però legato ai grandi elettrodomestici, i principali attori quando si parla di consumi in ambito domestico. Rientrano infatti in gioco gli elettrodomestici di classe inferiore alla A, caratterizzati da consumi medi anni superiori ai 300kWh (e conseguente aumento dell’emissione di CO2 equivalente nell’aria (qua maggiori dettaglio in merito).
Ci attenderà probabilmente l’ennesima sanzione dell’Unione Europea. 👿
Voi cosa ne dite?
Edit 15 giugno: purtroppo la notizia qua sopra si è rivelata solo in parte veritiera, per maggiori chiarimenti date un occhio qua
Mi pare una pubblica ammissione dell’arretratezza in cui versiamo, più mentale dei nostri governanti che reale, perché a ben vedere l’Italia ha comunque il suo da dire in campo illuminotecnico, non so quante aziende del settore abbiano deciso di “non innovare”.
Per tutto il resto sono totalmente d’accordo con te.
Non so se anche tu hai sentito in questi giorni la notizia di una ricerca americana secondo la quale, sottoponendo i filamenti delle lampade ad incandescenza ad un “bombardamento” laser, si ottiene una efficienza luminosa pari a circa tre volte la normale. Pare che la vecchia lampadina non voglia saperne di andare in pensione…
Grazie per la segnalazione…molti mi hanno segnalato la cosa…verifico un po’ e poi magari pubblico 😉
ciao ciao