Quale sarà il futuro dell’illuminazione? O meglio quali saranno le sorgenti, gli ausiliari, gli apparecchi che potremo usare fra una decina d’anni? Certo non è un mistero che il mondo della luce sta subendo e subirà nel corso dei prossimi anni un cambiamento radicale, come mai prima era avvenuto, almeno non con questa velocità. La chiave di questo profondo mutamento è contenuta all’interno della Direttiva europea in materia di Eco-Design (2005/32/EC), che come abbiamo visto nello scorso articolo con il regolamento 244/2009 ha decretato la fine delle sorgenti ad incandescenza, che già a partire da settembre prossimo usciranno gradualmente dal mercato, per scomparire quasi totalmente entro il 2016.
Ma ad essere investite da questo vento di cambiamento non sono solo le sorgenti ad incandescenza, ma anche le lampade fluorescenti, le lampade a scarica ad alta intensità , gli ausiliari necessari al funzionamento delle sorgenti e gli apparecchi di illuminazione. A definire quelle che dovranno essere le caratteristiche prestazionali di questi componenti nel prossimo futuro è il regolamento europeo numero 245 del 18 marzo 2009 che trovate qua.
Vi ricordo che obiettivo primario del regolamento in tema di eco-design è la riduzione dell’impatto ambientale dei prodotti che consumano energia.
Ma parliamo della 245/2008 che, come cita la norma, stabilisce i requisiti di progettazione ecocompatibile per l’immissione sul mercato di lampade fluorescenti senza alimentatore integrato, lampade a scarica ad alta intensità e alimentatori e apparecchi di illuminazione in grado di far funzionare tali lampade, anche quando questi prodotti sono integrati in altri prodotti che consumano energia.
Il Regolamento si applica alle seguenti tipologie di prodotti:
a) lampade a scarica ad alta intensità (HID) a luce bianca, con attacchi E27, E40, PGZ12; per luce bianca si intende quella con coordinate
cromatiche comprese nelle seguenti variabili di x e y:
‐2.3172 x² + 2.3653 x ‐0.2199 < y < ‐2.3172 x² + 2.3653 x ‐0.1595
0.270< x < 0.530
b)lampade al sodio ad alta pressione con attacchi E27, E40 PGZ12
c) lampade fluorescenti senza alimentatore integrato
d) alimentatori per lampade fluorescenti e per lampade a scarica
e) apparecchi per lampade fluorescenti e HID
I casi più rilevanti ai quali il Regolamento non viene applicato sono i seguenti:
a) Lampade direzionali aventi almeno l’80% dell’emissione luminosa all’interno di un cono con angolo di 120°
b)Lampade “UVA” o “UVB”
c) Lampade fluorescenti a doppio attacco con diametro ≤ 7mm e T5 ≤ 13 W o > 80W
d)Lampade fluorescenti mono attacco T5 2G11 con Tc= 3200K; con coordinate cromatiche x=0,415 y=0,377 (rosa) e Tc= 5500K; con coordinate cromatiche x=0,330 y=0,335 (lampade daylight e per il benessere e la ura della persona)
e) Lampade HID con Tc > 7000K (Lampade UV‐/IR, abbronzanti, germicida e ad alogenuri metallici per acquari)
f) Lampade HID aventi emissioni di UV > 2mW/klm (lampade ad alta potenza)
Inoltre, i requisiti non riguardano le seguenti tipologie di apparecchi di illuminazione:
a) apparecchi di illuminazione di emergenza
b) apparecchi destinati ad ambienti esplosivi (direttiva ATEX)
c) apparecchi ricadenti sotto la direttiva dei Dispositivi medici
d) apparecchi ricadenti sotto la Direttiva Giocatoli
e) apparecchi ricadenti sotto la Direttiva Macchine
A partire dall’entrata in vigore della misura di implementazione (13 aprile 2009), sono state fissate 3 fasi che introdurranno i requisiti di Eco‐Design illustrati nelle tabelle seguenti:
Fase 01, a partire dal 13 aprile 2010
Nella seguente tabella sono elencati i requisiti prestazionali minimi in termini di “efficacia” che le lineari fluorescenti dovranno avere al termine della fase 01 (vedi tabelle da1 a 5 del regolamento)
Fase 02, a partire dal 13 aprile 2012
Nella seguente tabella sono elencati i requisiti prestazionali minimi in termini di “efficacia” che dovranno avere le sorgenti ad alogenuri metallici al termine della fase 02 (vedi tabelle da 7 a 9 del regolamento)
Fase 03, a partire dal 13 aprile 2017
Nota:
a) «fattore di mantenimento del flusso luminoso della lampada» (LLMF): il rapporto fra il flusso luminoso emesso dalla lampada in un determinato momento della vita e il flusso luminoso iniziale;
b) «fattore di sopravvivenza della lampada» (LSF): la frazione del numero totale delle lampade che continuano a funzionare in un determinato momento a determinate condizioni e con una frequenza di commutazione specifica.
Nella seguente tabella sono elencati i requisiti prestazionali minimi in termini di “efficacia” che dovranno avere le sorgenti ad alogenuri metallici al termine della fase 03 (vedi tabelle 10 del regolamento)
Questo sopra è un po’ il succo del contenuto del regolamento, giusto per farsi un po’ l’idea di cosa accadrà nei prossimi anni, tuttavia se volete approfondire l’argomento consiglio caldamente una lettura al regolamento.