Oggi, 12 febbraio duemiladieci sarà ricordato come il giorno in cui l’ennesima azienda made in italy cade in battaglia, vittima ancora una volta della politica espansionistica di colossi industriali che, proprio in questo periodo di crisi, quando tutti ormai son disposti a tutto, mettono mano al salvadanaio. Questa volta a cadere nella potente rete commerciale di Philips (e chi se non l’azienda made in Netherland?) è un’azienda storica del design dell’illuminazione: la Luceplan , fondata nel ’78 da Riccardo Sarfatti e che vede coinvolte figure di spicco del design tra cui i pluridecorati Paolo Rizzatto e Alberto Meda.
Avete sgranato gli occhi pure voi eh? Io stamattina quando ho letto la notizia sul sole 24 ore non ci volevo proprio credere…incredibile “La Philips acquista la Luceplan”, e così dopo Ilti (di cui tra l’altro pubblicai la news su Luxemozione) e Saeco, un altro marchio storico viene inglobato sotto la bandiera bianca e azzurra della grande P.
Vi riporto qua sotto cosa si legge sul sole 24 ore: Alla chiusura della transazione, prevista per il secondo trimestre del 2010 e subordinata al raggiungimento di specifiche condizioni, Luceplan diventerà parte del business Consumer Luminaires di Philips Lighting.
«Con Luceplan, acquisiamo uno dei marchi icona del design italiano, leader nel segmento premium della luce che offre interessanti tassi di crescita e margini migliori», commenta Allard Bijlsma, Ceo di Philips Lighting Consumer Luminaires. «Il design – aggiunge – diventerà un fattore ancor più fondamentale per differenziare le future soluzioni di illuminazione perchè l’accelerazione nell’uso dei Led offre ai designer molta più creatività liberandoli dai vincoli e dalle forme della lampadina ad incandescenza».
Riccardo Sarfatti, fondatore di Luceplan, spiega che «Legare il design alla più avanzata ricerca sulle nuove sorgenti luminose, i led innanzitutto, è un progetto entusiasmante che guarda al futuro e che consente a Luceplan di svolgere un ruolo cruciale nella progettazione e realizzazione di apparecchi per l’illuminazione in Philips».Sul sito di Philips la rassegna stampa ufficiale.
Quindi il succo del discorso è che Philips mette mano al portafogli ancora una volta per far fronte ad un problema molto forte interno all’azienda nel settore lighting, sicuramente un colosso quando si parla di tecnologia, ma non certo all’altezza quando si parla di Design (non dimenticate che anche Artemide ha rischiato l’acquisizione). Ciò dimostra come big P già da un po’ si è accorta del problema e consapevole che investimenti tecnologici di alto livello,come i LED ad esempio, debbano avere un riscontro a livello consumer e ora si sta dando da fare su diversi fronti per rafforzare le proprie fila e uscire dalla crisi ancor più potente di prima.
edit 16 febbraio: aggiungo un’interessante intervista a Riccardo Sarfatti fondatore di Luceplan e Sergio Tonfi, Corporate Communication Manager di Philips Italia su Light Bit
Cosa ne dite?
Concordo pienamente sulle nostre mancanze in termini di design, spero che col tempo il gruppo Philips Design, del quale il CEO è un italiano, Stefano Marzano, riesca a colmare anche questa lacuna. Ciao!
Alessandro Zucchi
Philips Lighting
Ciao Alessandro,
grazie per il tuo intervento,
a presto
G.
veramente non ci sentiamo “caduti in battaglia”. piuttosto pensiamo di aver fatto una scelta lucida e razionale; in qualche modo innovativa. La scelta di entrare a far parte di Philips è dettata, al di sopra di qualsiasi altra motivazione, dalla convinzione che in questo modo si possa portare avanti la vera missione di luceplan: progettare, produrre e distribuire apparecchi di illuminazione che mettano insieme funzione, tecnologia e bellezza.
è un matrimonio perfetto: da un lato il livello tecnologico più avanzato e dall’altro la cultura del progetto. dagli olandesi potenza commerciale e solidità economica da parte nostra creatività e capacità di “vestire la tecnologia”.
suona come una sconfitta? a me non proprio.
saluti,
as
Ciao Alessandro,
benvenuto su Luxemozione e grazie per essere intervenuto a questa discusisone.
Ovviamente dietro la scelta da voi portata avanti c’è un pensiero razionale e che sono indubbi i vantaggi di una simile unione . Ovvio che poi, guardando al lato romantico della questione, a me dispiace un po’ che la Luceplan sia diventata parte di Philips, così come se fosse accaduto con altre aziende storiche del settore.
Lungi da me dal considerare l’azione una sconfitta per la vostra azienda.
a presto