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Il Light and Building e la dipendenza da LED

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Finalmente di ritorno dal Light and Building, tre giorni passati su e giù per i padiglioni, tra decine di stand presenti in fiera, fino a farmi venire le vesciche ai piedi.
Ma alla fine un idea più chiara sullo stato dell’arte  del mondo dell’illuminazione me lo sono fatto. Mi aspettavo di vedere molto LED, e così è stato, anzi a dire il vero le aspettative sono state più che confermate, impossibile trovare un prodotto che proponesse sorgenti  “tradizionali”, fin quasi a dimenticarne l’esistenza, quasi che fluo e alogenuri fossero bandite dagli stand.

Come vi dicevo i padiglioni li ho girati quasi tutti, dall’1 al 6, ma mentirei se dicessi che tutte le soluzioni e prodotti proposti avessero qualcosa veramente da dire sui LED. Mi spiego meglio, è vero la nuova luce allo stato solido era protagonista, ma difficile francamente distinguere un prodotto da un altro e soprattutto, ancora una volta, il LED usato come capita.
Le novità vere del Light and Building in tema di led sono state partorite da aziende, grandi e piccole, più o meno note , che sui led hanno investito veramente ricerca e danaro. Il resto? La solita confusione di sempre.
Parlando nello specifico di illuminazione urbana a LED, tema molto scottante e sulla bocca di tutti negli ultimi tempi, viste le deludenti performance dei primi prototipi utilizzati negli ultimi due anni, posso dire che, almeno ad un primo approccio, solo una manciata di aziende mi han dato la sensazione di aver investito in ricerca.  I primi nomi che mi vengono in mente, sono AEC, Schreder, Ewo, Ruud e  ovviamente Philips.

Partendo dal fondo, Philips con il nuovo sistema LEDGine , già presentato in anteprima a Monza qualche settimana fa, propone un sistema LED che, costituito sostanzialmente da una piastra LED dotati di lenti siliconiche “doppio menisco” e dissipatore,  possa sostituirsi in retrofit al sistema di lampade tradizionali.

Ruud ha presentato un nuovo stradale LED veramente interessante per design e tecnologia proposta, che monta il classico sistema LED  già da tempo utilizzato dall’azienda americana, costituito da una piastra LED dotati di lenti siliconiche in grado di gestire la distribuzione del flusso luminoso.

Ewo propone una serie di applicazioni urbane dal design veramente interessante, dotate di LED e lente doppio convessa per la distribuzione del flusso luminoso.

Schreder  espone una serie di prodotti stradali LED dal design accattivante e addirittura un esemplare predisposto di tecnologia OLED disegnato da Pininfarina e funzionante, ma non ancora in grado di garantire la giusta performance illuminotecnica, nemmeno in ambito pedonale.

AEC, ripresenta in veste lievemente modificata il prodotto stradale LED lanciato qualche mese fa, il LED-in, dotato di piastra a  LED e ottica secondaria per la distribuzione de flusso luminoso.

Infine, prodotto che merita  menzione, già presente a Euroluce lo scorso anno, ma presente anche in questa fiera in versione rinnovata e arricchita, è il BoTree LED di Fontana Arte, che tra l’altro si propone anche in veste di minibollard con il nome Bo-Bush, soluzione che però trovo meno interessante del grande albero rosso.

Per quanto riguarda l’applicazione da interni, ufficio e domestica, ne ho viste di tutti i colori. Difficile francamente esprimere un giudizio che non sia solo di carattere estetico.

Infine vorrei segnalare i vincitori del classico  Desig Plus Award, che premia i prodotti migliori per innovazione tecnologica, risparmio energetico design e utilità. Ecco l’elenco dei vincitori:

design plus

Quindi concludendo, una gran sfacchinata, ma  utile a comprendere come il mercato dell’illuminazione sia più che mai LED dipendente, quasi che a questa nuova tecnologia sia demandato il compito di risollevare gli umori di un mercato schiacciato sotto il peso di quasi due anni di crisi e che stenta a trovare la via giusta per uscirne fuori.

Oggi inizia il Salone del Mobile 2010 e, visto che sono allenato, penso di farmi qualche giro, almeno per gli eventi Forisalone. Sono curioso di vedere cosa accade nel mondo del design, probabilmente in questo caso il termine LED sarà sostituito da eco-friendly, ma sarà la solita solfa.

A presto

Giacomo
Giacomohttp://www.rossilighting.it
Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

23 Commenti

  1. Grazie del report!

    Ma secondo te i nuovi prodotti per illuminazione urbana che hai potuto vedere sono in grado di porsi alla pari dei tradizionali prodotti SAP e Ioduri metallici, come prestazioni, sulle temperature di colore accettabili (e non sui 6000 K…)??

    Ciao

    • Ciao Andrea.
      bella domanda! Dunque io ho visto delle analisi comparative fatte da Philips e a quanto dicono loro con l’attuale tecnologia LED si ottengono risultati paragonabili a quelli ottenuti con la SAP (addirittura con la SON T PIA PLUS) ovviamente visti i campanilismi di Philips non so quanto veri sono questi dati.
      Quella della temperatura di colore maggiore di 6000K è un altra questione ben più problematica di quello che uno può pensare, visto che dando un’ occhiata alla normativa relativa alla sicurezza fotobiologica CEI EN 64271 la radiazione blu (seppur racchiusa tra 300 e 700 nm) è considerata nella valutazione delle diverse categorie di rischio. E come sappiamo la componente “blu” è maggiore nelle sorgenti con temperature correlate di colore elevate (ES 6000K).
      comunque per una trattazione più completa ti rimando qua:
      http://arching.wordpress.com/2010/02/24/illuminazione-stradale-led-1/
      ciao

  2. Ciao

    ho avuto l’occasione di passare un paio di giorni in Fiera e non posso che confermare il tuo report. Anche parlandone con altri colleghi sono scaturite le stesse impressioni.

  3. ciao! condivido quello che hai scritto sui led e a dir la verita piu che dai led per illuminazione urbana a me ha totalmente -di nuovo- stupito lo stand di LUXIM, dove hanno presentato LEP: Light emitting plasma.
    A mio parere in questo momento la vera alternativa fattibile per l’illuminazione urbana di grosse aree!

    • Ciao e benvenuta su Luxemozione.
      Qualcosa di simile l’avevo vista nella scorsa edizione di L+B solo che a presentarla era un gruppo di ricerca di non so quale università americana.
      Puo’ essere che abbiano venduto il brevetto alla Lumix.

      • La tecnologia so che esiste da decenni ma prima non era molto affidabile.
        Credo che l’unica vera pecca sia la produzione enorme di calore! ma chissa, loro ovviamente dicono che non sia un problema…

  4. Ciao

    ho avuto modo di vedere bene il sistema Luxim.
    Il problema piu’ grande è il costo totale in rapporto all’efficienza.
    E’ una tecnologia di grande fascino in ogni caso, l’emissione di un notevole flusso concentrata in una sorgente quasi puntiforme.

    • Non ho capito: nella descrizione c’è scritto “dimmed to 20%”. Significa che può essere dimmerata fino al 20% del flusso iniziale oppure che arriva fino all’ 80% del flusso iniziale?
      Non c’è qualcosa di più specifico?

      • Nelle FAQ:
        LiFi is the only high-intensity light source that you can dim down to 20% of full brightness in a fraction of a second. This capability provides a huge opportunity to save on energy consumption and operating cost when combined with an occupancy or daylight sensor. For example, in lighting applications that sees minimal traffic, you can dim the light level in the room while unoccupied and instantly bring it back up to full brightness once the occupancy sensor detects movement. At the 20% brightness level, LiFi can have an even better life rating when operated at this level.

        sembra al 20%

  5. Il LED è il futuro, ormai su questo non c’è dubbio.
    Parlerò per quello che mi compete degli apparecchi stradali; premetto che non conoscevo i prodotti ewo e schreder e parlerò quindi degli altri:
    1) RUUD
    Essendosi mossa con largo anticipo rispetto a tutti gli altri è stata forse la prima ditta a fornire un apparecchio LED stradale decente (cioè capace di fornire una giusta illuminazione e affidabilità dei componenti).
    A parte tutte le enormi balle che compaiono nel sito (visione scotopica, luce bianca, declassificazione comunque e dovunque, ecc…), l’azienda è seria e in questi anni penso abbia fatto enormi sforzi di sviluppo del proprio prodotto; forse è quella che più si è impegnata nello fornire un apparecchio LED (ed in questo è stata premiata per l’illuminazione delle gallerie): ha superato i problemi relativi all’alimentatore, quelli del bin, quelli della sicurezza fotobiologica, che affliggevano i precedenti prodotti.
    Il sistema “a piastre” e ottiche applicate ancora non mi convice del tutto, ma i calcoli illuminotecnici mettono gli apparecchi RUUD (almeno per le categorie di strade fino alle ME3) alla pari degli apparecchi tradizionali. Col nuovo apparecchio hanno fatto un passo ulteriore ed ora è veramente competitivo; se non consideriamo le balle del sito (vedi sopra) però i risparmi sono molto risicati a fronte di una spesa ad apparecchio abbastanza elevata.
    Aspettiamo che i costi scendano.
    2) AEC
    Anche AEC è una ditta che in questi anni si è mossa molto, sia per gli apparecchi tradizionali (ottime le ultime ottiche del Kaos) che per quelli a LED: il LEDin è molto “stiloso” e con un design accattivante.
    Inoltre monta componenti di prima categoria, come piastra ceramica e alimentatore con specifiche superiori ma con prezzi inferiori a quelli di RUUD ad esempio.
    A me piace anche la tipologia di controllo adottata: anzichè applicare delle ottiche sopra i LED, sono stati creati delle micro-parabole attorno.
    In questo caso però le interdistanze possibili, se non si tiene conto di eventuali sconti di categoria, sono inferiori a quelle risultanti dai migliori apparecchi tradizionali.
    In questo caso aspettiamo che le prestazioni salgano.
    3) Philips
    L’idea del LEDgine secondo me è azzeccata: non è possibile pensare alla sostituzione integrale di un apparecchio, quando il ricablaggio di un apparecchio esistente costa (solo come materiali) circa 1/6 di un apparecchio a LED.
    Inoltre quando Philips arriva, arriva giù pesante e quindi offre la gamma completa per tutte le categorie illuminotecniche, con prestazioni paragonabili a quelle di RUUD (vedi quindi sopra).
    Il problema ancora una volta è quello del prezzo: l’investimento è probabilmente ancora troppo elevato per pensare di estenderlo all’intero sistema di Pubblica Illuminazione di un Comune.
    Inoltre, è vero che fra 3 anni sarebbe bello pensare di sostituire i vecchi LED con LED più nuovi e performanti senza cambiare armatura: ma quanto mi costa?
    Ultimo: il LEDgine funziona, ma funziona solo con le nuove armature, quindi si ripropone il tema della sostituzione armatura.
    CONCLUSIONE:
    Finalmente da quest’anno siamo riusciti a vedere apparecchi LED stradali decenti.
    Però, come fa notare Giacomo, la morsa della crisi è ben presente e – fidatevi – la fine è molto lontana: quindi forse servono a poco tecnologie molto belle ma troppo costose per le tasche dei Comuni.
    Ciao

    Matteo

    • Matteo,
      posso assicurarti dato che ho a che fare tutti i giorni con i comuni che sui Led incide poco la crisi economica, e che per quanto riguarda le prestazioni assai pochi sono i comuni in grado di valutare le cose dal punto di vista illuminotecnico, tanto che la stragrande maggioranza si fa fare il progetto dal produttore, che in molti casi non classifica nemmeno la strada…..

      Il compito è quello di far capire ai comuni che occorre valutare tutti gli aspetti, e non fermarsi alle pubblicità…..

      Ciao

  6. Molto interessante la discussione, soprattutto per chi deve poi dare qualche indicazione corretta ai Comuni, come il mio ufficio, che sono bombardati da chi propone LED….

    Alcune domande su casi concreti:
    – Ha senso fare a LED una rotatoria inserita in strade già illuminate a SAP
    – Si riesce a fare a LED un campo sportivo

    Grazie

    • Rispondo sul campo sportivo, dunque… le performance richieste da un campo sportivo, ad esempio un campo da calcio sono Livelli di illuminamento, uniformità e rispetto dei valori minimi di osservatore GR (o UGR) per abbagliamento e se in esterno il controllo del flusso luminoso verso la volta celeste.
      Per quanto riguarda la parte quantitativa, cioè l’illuminamento medio e uniformità teoricamente è possibile, anche se effettivamente il confronto è con proiettori da 800-1000-2000W ad alogenuri, quindi la valutazione è più che altro di carattere economico.
      Quello che a mio parere è difficile da garantire è il rispetto dei minimi dei valori di controllo sull’abbagliamento.
      Sarebbe da verificare, anche se so che alcune aziende stanno già proponendo applicazioni led in ambito sportivo…

    • Dunque:
      – Ha senso fare a LED una rotatoria inserita in strade già illuminate a SAP?
      Premetto che una rotatoria è abbastanza differente da una strada, soprattutto per il fatto che il campo di illuminazione è rotondo, mentre gli apparecchi in genere hanno ottiche che “lavorano” per essere messe in una fila diritta: per questo motivo occorre un pò di pratica e spesso un buon risultato dal programma di calcolo si traduce in una “brutta” illuminazione notturna della rotatoria (ricordo che per le classi CE va garantito un illuminamento medio e poi un certo rapporto fra medio/max e quindi si possono avere all’interno zone “più buie” senza peraltro compromettere la buona riuscita del calcolo).
      Detto questo, ho fatto un pò di calcoli su rotatorie tipo (rotatorie medie con 25m Dest e 11m Dint a due corsie e rotatorie grandi con 27 Dest e 19 Dint a tre corsie) in varie classi e sostanzialmente è venuto fuori lo stesso risultato che si ha nelle strade normali.
      Se non si mettono in ballo declassificazioni di vario genere gli apparecchi a LED hanno lo stesso consumo degli apparecchi tradizionali, fino alle classi CE2 (questo grazie al fatto che diversi produttori hanno scelto di fare ottiche che “spingono” solo in avanti e quindi possono essere competitivi anche con le 250W SAP, ma ovviamente non fanno luce “dietro” l’apparecchio); al di sopra occorrono potenze di LED troppo elevate (non credo esistano wafer da 30000 lumen).
      – Si riesce a fare a LED un campo sportivo
      No

      A presto

      Matteo

  7. Una rotatoria è possibile illuminarla.
    Il tutto va però relazionato alle strade in ngresso, al loro livello di illuminazione, classificazione ed analisi dei rischi come da UNI11248.
    Ovviamente usando prodotti SERI e non dei CANTINARI!

    Per il campo spostivo, attenendosi alla norma credo sia difficile o comunque entieconomico a causa del flussi necessari…

  8. Salve a tutti, io vorrei portare l’attenzione di tutti sulle plafoniere da ufficio a led che ho visto allo stand della Trilux, davvero in grado di illuminare correttamente un ufficio, e addirittura dotate del sistema autoadattivo alla luce naturale e alla presenza dell’operatore.
    E poi sul sistema di raffreddamento a liquido adottato da Hoffmeister per i propri downlight e proiettori a led. In sostanza, sembra che ormai stiamo imboccando il viale del”change over”!!!

  9. andate a vedere o informatevi per lampioni stradali a led della ditta nadlec rispettano completamente la normativa vigente senza declassamento e fanno la rotatoria che si vuole consumando molto meno della sap

    • Diccelo tu:
      Come è fatta la rotonda?
      Che apparecchi sap sono stati considerati, con che tipo di installazione, quanto consumano?
      Che apparecchi led sono stati considerati, con che tipo di installazione, quanto consumano?

    • caro andrea come vi ho gia’ detto i corpi illuminanti stradali nadlec rispettano completamente le norme uni senza declassamento rispettano il rapporto 3.7 e la luminanza che e’ fondamentale il colore ideALE E’ IL 4000K

  10. in effetti…
    Un impianto è a norma sulla base del suo progetto, non sulla base del solo corpo illuminante ( che è solo un elemento del progetto ).

  11. Continuano ad arrivarmi brochure e file di apparecchi a led delle più svariate Ditte…alcune ben note a livello nazionale e non solo, altre invece che magari si occupano di illuminazione da interni o di risparmio energetico e che si sono lanciate sul filone dei LED…la prima cosa che faccio è utilizzare la procedura guidata di Dialux per vedere cosa riescono a fare questi apparecchi…ebbene, molti vanno bene solo se si declassa, altri non vanno oltre la ME4, pochi hanno prestazioni confrontabili con gli apparecchi tradizionali.
    Ed in più i 6000 K mi lasciano molto perplesso….

    Andrea

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