LIGHT ART

FFF Multiplicity Shape of Fire, un percorso di light art che racconta le tradizioni della città.

Oggi vi parlerò dell’ultimo lavoro dell’amico Romano Baratta, già presentato più di una volta qua su Luxemozione, ad esempio in occasione della sua installazione di light art intitolata False Sunset, realizzata qualche anno fa per il Comune di Giulianova.

False Sunset, il tramonto impossibile di Giulianova

Quest’anno Romano si ripresenta con un percorso estensivo di light art davvero interessante: FFF. Multiplicity Shape of Fire, realizzato le scorse settimane per il Comune di Foggia, in occasione di Libando, viaggiare mangiando, la più importante rassegna di street food in Italia. Come in ogni lavoro realizzato da Baratta il concept è elemento forte: in questo nuovo progetto parole chiave all’origine dell’installazione parlano di appartenenza alle tradizioni e al territorio di Foggia, città natale dell’artista.

FFF. Multiplicity Shape of Fire è un lightscape, inteso come definizione dell’insieme delle scenografie di luce che svelano ed arricchiscono il paesaggio notturno (della città), che ha vestito il centro della città pugliese di una nuova luce. Un’opera urbana totalizzante, dove la luce ha dialogato con l’architettura in un percorso coinvolgente e conviviale, pieno di concetti sul mondo del cibo e sulla storia della città. Un’opera che unisce light art, lighting design, storia, arte contemporanea e tradizione.

Tutte le foto di seguito pubblicate sono di proprietà di Vincenzo Baratta

Il Fuoco come elemento di ispirazione

Il tema del Festival di quest’anno è stato “Cucina Madre” un omaggio alla cucina delle tradizioni. FFF (Fire – Foggia – Food) è un progetto di light art e lighting design che modifica il paesaggio visivo urbano, comunica e fa emergere gli elementi basilari di un territorio.

Al centro dell’intervento c’è il fuoco come elemento simbolico e basico del festival: il fuoco è all’origine della cucina, senza il quale non sarebbe stata possibile.

Una leggenda locale narra che Foggia nacque in seguito ad un miracolo, ovvero dopo il ritrovamento dell’icona della Madonna avvolto da Sette Veli segnalato da tre fiammelle,  la prima fonte di luce artificiale utilizzata dall’uomo.

Sul far della sera il riverbero del fuoco si diffonde nelle vie, caldo e profondo e infonde al cuore l’antica scintilla che accende e divampa.

La sua luce ravviva le antiche strade e ci nutre l’anima come l’abbraccio di una madre.

Fiamme generatrici che ci raccontano la storia millenaria da dove tutto ebbe inizio.

Dunque il fuoco come focolare attorno al quale mangiare e stare assieme, viaggiando con i racconti e le proprie storie.

FFF è quindi un racconto storico mediante la luce, dove la narrazione viene vissuta attraverso le sensazioni che dà origine al lightscape e attraverso la lettura di parole sui palazzi antichi, volte a far rifletter sulle tradizioni, sui legami, sull’attualità e sulla felicità.

Le scritte e i colori sono dislocati a partire da un’analisi dei movimenti sociali urbani e secondo un approfondimento artistico e storico delle architetture, degli scorci e ricordi di eventi passati.

I Colori e il Paesaggio Urbano

I colori sono stati usati per valorizzare visivamente il paesaggio urbano ed in particolare per rendere conviviali gli spazi, agendo sulla psicologia della luce.

Luce rossa sui punti focali architettonici e sui punti focali di ritrovo e stazionamento delle persone, in una sorta di ‘focolare urbano’ sotto la quale mangiare con gli altri in modo confortevole.

Luce blu per la verticalità delle architetture così da aumentare la dimensione degli spazi (vista anche l’alta affluenza al festival) e per ottenere i giusti contrasti e valori prospettici.

In Piazza del Lago il colore ha assunto una connotazione descrittiva: le tre palme, che testimoniamo il luogo del ritrovamento della tavola dipinta della madonna, sono vestite di rosso a ricordare le tre antiche fiamme su una distesa d’acqua, rappresentata dall’azzurro proiettato sulle facciate circostanti.

In via San Domenico l’intervento si è discostato dal concetto base legato al colore ed ha assunto una  conformazione più popolare e festiva, poiché lo slargo è nel cuore della città più autentica. Qui la luce si è manifestata come ‘tetto’ in tutta la sua potenza come mezzo di socializzazione, sotto la quale condividere – CONVIVIeorUM – con gli altri il piacere di stare assieme.

Uno degli highlights dell’intervento di Romano è stata infine la valorizzazione attraverso la luce del Rosone centrale della Cattedrale di Foggia, visibile dall’esterno: un segno visivo nodale nella città.

Il Lightscape di FFF. Multiplicity Shape of Fire

Il lightscape, è basato su differenti livelli volti a generare un clima coinvolgente, dal forte impatto emozionale sia sul piano visivo che di pensiero:

  • livello identificativo delle aree adibite al festival + segnaletica
  • livello d’ambientazione basico ma emozionale + segnaletica
  • livello simbolico
  • livello narrativo
  • livello spaziale
  • livello di scenario
  • livello di luce d’atmosfera e funzionale
  • livello artistico

Il significato delle scritte

MOTHER: SOUL FOOD

madre: anima della cucina, anima della casa e della famiglia, madre come generatrice dei saperi che vengono tramandati ai figli. Questa scritta è frontale a quella di Filius e sta ad indicare che quest’anima viene tramandata alle nuove generazioni. Inoltre per Foggia la madre della città è la madonna e la scritta Mother è vicino alla Cattedrale, casa della Madonna dei Sette Veli e frontalmente è posta la scritta Filius ad indicare Gesù, suo figlio, in un rapporto quasi osmotico. La distanza tra le due scritte e la loro frontalità riprende il “gioco” di avvicinamento e allontanamento della processione religiosa cittadina chiamata “Dei Misteri” che si fa il venerdì santo. Un richiamo ad un momento molto sentito dalla cittadinanza.

FILIUS

In latino Figlio. Figlio come destinatario di una cucina che viene tramandata dalle madri.

Ma inteso anche come figlio della madonna. La parola ha una scomposizione di ritmo dettata dalla conformazione dell’architettura che prevede gruppi di tre arcate.  FILIUS viene scomposta in FIL – IUS: IUS giustizia / FIL felicità interna lorda. Un messaggio che sta ad indicare quanto sarebbe giusto valutare la felicità e non il prodotto come fattore di crescita di uno stato o di una città.

TRAMA ‘N’ DARE

Tramandare le tradizioni, la cucina, tutto. Tramandare è ‘Dare’ agli altri e alle nuove generazioni ma con una ‘Trama’, ovvero, con una regola, con una ricetta. La frase è posta appositamente nella zona adibita ai bambini, destinatari di questo dare. La ‘N’ alla inglese è una congiunzione e la parola quindi diviene: ‘Trama e Dare’, ma ricorda anche il termine rock ‘n’ roll, nell’immaginario sempre collegata a qualcosa di energico, giovanile. Elemento innovativo che le nuove generazioni possono dare alle tradizioni che gli vengono tramandate.

CONVIVIeorUM

In latino sia ‘Convivium’ e quindi pasto da condividere assieme, che ‘Eorum’ – loro – ad indicare che il convivio del cibo andrebbe eseguito non solo tra amici, ma anche con gli altri, anche con gli stranieri e i diversi.

NOW I AM HERE – MUM

Questo testo è suddiviso in due parti e installato su due prospetti differenti dello stesso edificio, tale che la lettura completa venisse eseguita in un momento successivo.

La prima parte, Now I am here, è riferito a chiunque fosse presente lì in quel momento di festa, rendere consapevoli i fruitori del festival di porre attenzione alla loro presenza in questo momento di festa, di dare valore al loro esserci. Una rivisitazione della locuzione latina Hic et Nunc. Leggendo però la seconda parte, Mum, la frase acquista un altro significato, “Ora sono qui, mamma” ed è dedicato a tutti coloro che ritornano a Foggia e dalle loro mamme e famiglie.

Tutte le frasi hanno anche un livello di significato autoreferenziale: Mother: soul food è un omaggio alla madre dell’artista, anima della sua famiglia d’origine.

Filius: riferito a un figlio della città che ritorna per la città.

Trama’n’dare: l’intervento artistico permette alla città di riscoprire elementi e trame storiche essenziali.

Convivi eor um: l’intervento artistico come momento di condivisione delle tradizioni e della storia nonché di felicità.

Now i am here / mum: è riferito anche a Romano Baratta: ora sono qui, ma poi leggendo dietro mum, il significato assume sia il significato di, ‘mamma, ora sono qui da te’, ma mamma intesa non solo come madre naturale ma anche come città madre. Il ritorno nei luoghi di origine è sempre connesso al concetto di madre.

Giacomo

Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

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