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Un giro al Fuorisalone 2009

Ieri, primo giorno ufficiale del Salone del Mobile, mi sono fatto un bel giro nella zona calda dei Fuori Salone: Zona tortona, per poi proseguire nelle zone centrali di Milano. Mi sono consumato letteralmente i piedi, ma ne valeva la pena. Vivendo a Milano non è il primo anno che seguo quest’evento, ma devo dire, complice forse la bellissima giornata o forse grazie alle migliaia di persone da tutto il mondo in giro fino a notte fonda, ma questa, che è stata denominata l’edizione dei record, ha qualcosa in più: la voglia di buttarsi alle spalle questa maledetta crisi!

Come dicevo mi sono fatto un bel giro spacca piedi in zona Tortona, tra il Superstudio e la Richard Ginori: ora mi è più chiara una cosa, le aziende, soprattutto di illuminazione, hanno deciso di mostrare le potenzialità dei nuovi prodotti all’esterno della fiera, trasformando gli ambienti del Fuorisalone in veri e propri allestimenti standistici. Un cambiamento notevole rispetto a qualche edizione fa.

Cos’ho visto di interessante, a parte gli innumerevoli prodotti in Tortona, dalle sospensioni arancioni anni ’60 di Tom Dixon, ai lampadari modulari “Corallo” di Lagranja, un installazione realizzata con tecnologia Philips, volta a manifestare le potenzialità dell’ O-Led. Un wall composto da decine di quadrati di  circa 5cm di lato, a formare una parete semitrasparente interattiva luminosa sulla quale viene generata la silhouette in negativo della persona che passa davanti, quasi fosse un’ombra proiettata da una luce posta dietro le spalle.

Poi, spostandosi verso la Triennale Milano, tutto gasato sono andato a vedere l’installazione di Evans di cui ho parlato un paio di articoli fa. Una vera delusione, sicuramente non all’altezza ne’ della location, ne’ delle aspettative.

In tarda serata mi sono spostato in zona Brera, dove lo studio +Arch organizzava una festa per l’apertura al Salone, durante la quale veniva presentata un’installazione  concettuale nata dalla collaborazione tra lo studio +Arch di Milano e lo studio Pslab di Beirut: un’installazione alta 6 metri, realizzata con taniche semitrasparenti illuminate dall’interno. Da andare a vedere (alla sera ovviamente).

Se avete visto qualcosa che vi è piaciuto non dimenticate di segnalarmelo mi raccomando!

Buon giro a tutti.

Giacomo

Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

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