Anche se i Maya ci hanno azzeccato e fra una decina di giorni finirà il mondo, posso almeno dire di aver visto, finalmente, il Festival delle Luci di Lione. Appuntamento di cui ho scritto parecchie volte, ma a cui, putroppo, non ero mai riuscito a partecipare di persona. Davvero impressionante, installazioni di luce e videoproiezioni che fanno scomparire analoghe iniziative qua in Italia, tuttavia la cosa che di più mi ha colpito è stata la gente: tutti in strada, migliaia di idiomi e persone da tutto il mondo, assieme, a vivere la magia della Fête des lumières.
Diciamo che però, il motivo vero per cui ero da quelle parti proprio il giorno del festival era un altro. Non so se vi ricordate, ma nel mese di settembre pubblicai di Auroralia, premio internazionale organizzato da dall’azienda belga Schrèder e da LUCI Association e volto a premiare il miglior progetto di illuminazione urbana ecosostenibile del momento. Naturalmente la cerimonia di premiazione proprio durante il festival delle luci più famoso al mondo.
Dovete sapere che pochi giorni dopo venni contattato dall’organizzazione per far parte della giuria internazionale, composta da giornalisti di importante testate europee del settore che avrebbero dovuto selezionare i migliori lavori presentati. Per me davvero un onore, non potete capire quanto, quasi emozionante poter toccar con mano, finalmente, i frutti di tanti sforzi impegnati in questo blog, soprattutto dopo gli ultimi articoli pubblicati, proprio in tema di illuminazione urbana.
A novembre mi sono incontrato dunque a Liège con gli altri membri della giuria , come dicevo giornalisti di importanti riviste in materia di illuminazione, eco-sostenibilità e architettura urbana, per decidere i vincitori del premio che poi sarebbero stati premiati durante la cerimonia ufficiale di Lione.
E’ stato arduo, ma alla fine abbiamo selezionato i primi 3 classificati, oltre ad una menzione speciale, tra le 16 città che quest’anno avevano presentato la candidatura per Auroralia.
Questi i 16 candidati:
Bogotá, Colombia; Bucaramanga, Colombia; Buin, Cile; Gand(Gent), Belgio; Guimarães, Portogallo; Heilbronn, Germania; Lavagna, Italia; Lipsia, Germania; Londra, Gran Bretagna; Los Angeles, Stati Uniti; Lione, Francia; Mar del Plata, Argentina; Reguengos de Monsaraz, Portogallo; Soto del Real, Spagna; Taxco de Alarcón, Messico; Valença, Portogallo, e Valladolid, Spagna.
Abbiamo svolto un minuzioso lavoro di analisi per arrivare alla scelta dei tre progetti migliori, i criteri applicati hanno tenuto in considerazione la riduzione dell’impatto ambientale del progetto, valutato, in particolare, sulla base della riduzione delle emissioni di CO2 ma anche il carattere esemplare dell’inserimento nel contesto di un piano più ampio, la pertinenza socio-economica, la dimensione educativa e l’originalità. Dopo un primo scrutinio al termine del quale, Lipsia, Guimarães, Valladolid, Soto del Real, Lyon e Reguengos de Monsaraz erano fra le finaliste, si è ritenuto di assegnare i Premi a Gand(Gent), Valença e Los Angeles, con una menzione speciale per Buin.
1° Premio – Gand (Gent) (Belgio)
Con poco più di 250.000 abitanti, Gand è la seconda città più popolata del Belgio e la prima città studentesca del paese. Desiderosa di inserirsi in una dinamica di sviluppo duraturo, Gand ha svolto un ruolo precursore a livello nazionale lanciando sin dal 1998 un piano di illuminazione. Nel 2005, prende il via il progetto Rational Use of Energy. Grazie ad un investimento costante ma ragionato, la città fiamminga ha progressivamente modernizzato le proprie infrastrutture per ridurre sempre di più il fabbisogno energetico. Parallelamente, ha cercato di alimentare gli impianti di illuminazione con energia più verde. Dal 2008, l’elettricità utilizzata dalla città deriva al 100% da fonti rinnovabili. Desiderosa di continuare ad offrire un’illuminazione di qualità, la città ha aumentato il numero di punti luce del 10% continuando a rispettare scrupolosamente le norme fotometriche internazionali. Il nuovo sistema di illuminazione consente un risparmio energetico del 20% e diminuisce le emissioni annuali di CO2 di ben 1.113 tonnellate, ovvero l’equivalente delle emissioni di oltre 1.000 abitazioni. Nel breve periodo, quando il sistema di variazione d’intensità diventerà completamente operativo, Gand ridurrà di un altro 20% il fabbisogno energetico.
La Giuria del Premio Auroralia è rimasta favorevolmente impressionata dalla costanza dell’impegno della città di Gand. Grazie all’approccio razionale che mirava ad una sostituzione mirata e progressiva del sistema di illuminazione, ha conciliato una gestione finanziaria severa e obiettivi importanti in materia di riduzione del consumo energetico e delle emissioni di C02.
2° Premio – Valença (Portogallo)
Il rinnovamento urbano che ha dato un nuovo volto diurno e notturno a Valença è stato salutato favorevolmente all’unanimità dalla stampa. Un plebiscito a cui si è unita la Giuria Auroralia assegnando il secondo premio alla città portoghese.
3° Premio – Los Angeles (USA)
Assegnando il terzo Premio a Los Angeles, la Giuria Auroralia ha voluto sottolineare il ruolo guida della megalopoli californiana nella ricerca di una maggiore efficienza energetica negli Stati Uniti.
Menzione Speciale – Buin (Cile)
Un’ultima nota sul primo premio a Gent, dimostrazione che illuminazione urbana ed ecosostenibile non significa solo mettere quattro pallini su una pianta purchè siano LED, ma uso razionale, partecipato e razionalizzato della luce, insomma l’antitesi di quello che era (almeno per come è stato rappresentato) l’unico progetto italiano presente alla selezione.
Alla prossima.
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Complimenti per l'incarico Giacomo!
E una chiosa forse un po' polemica...in nessuna motivazione compare la menzione dell'inquinamento luminoso, la cui minimizzazione dovrebbe guidare le nuove progettazioni al pari del risparmio energetico e del miglioramento della "qualità" della luce....implicito oppure non considerato???
Ciao
Andrea
Ciao Andrea, grazie!
Per quanto riguarda l'inquinamento luminoso, assolutmente no. Forse non si evince nello scritto, ma è stato decisamente un parametro influente nella valutazione finale.
Prendiamo ad esempio la menzione a Buin (Cile) hanno sostituito delle sfere con lampade (non specificate) a bassa efficienza, con corpi illuminanti decisamente dentro i parametri definiti dalle diverse associazioni darksky internazionali. (Puoi vedere la foto allegata)
Anzi ti dirò di più sul il progetto in Italia, che di fatto presentava tante belle cose sulla carta, ma poi approfondendo un po' era il classico intervento all'italiana. Tra le cose che hanno fatto decidere per la non inclusione nella top ten (prima scrematura diciamo) era la scelta di un corpo illuminante,che sulla carta era indicato come assolutamente rispettoso delle normative in vigore in materia di inquinamento, ma poi di fatto andando a vedere solo la disposizione dei LED..insomma qualche dubbio ci è venuto.
Alla prossima
Complimenti