Tubi LED vs Fluorescenti vera convenienza?

Bentrovati cari lettori, eccomi di nuovo su Luxemozione a trattare di luce con il mio secondo articolo, primo post  del  2013, oggi cercherò di fare un po’ di chiarezza su un un tema scottante ovvero il confronto tra tecnologia LED e tecnologia fluorescente; nello specifico approfondirò il confronto tra tubi fluorescenti lineari e così detti tubi LED.

Parlando di queste due tecnologie la domanda ricorrente è:” è possibile ed è conveniente effettuare il retrofit, ovvero la sostituzione della sola sorgente luminosa,  con i tubi LED su apparecchi tradizionali progettati e costruiti per lampade fluorescenti lineari?”

I tubi fluorescenti lineari sono oggi ampiamente utilizzati per applicazioni in ambito (quasi esclusivamente indoor) industriale, commerciale, sanitario oltre che naturalmente per l’illuminazione di edifici scolastici, uffici ecc.

E proprio a seguito di questa massiccia diffusione,  molto forte è l’interesse da parte di tutti i player del settore illuminotecnico (produttori, distributori, installatori, progettisti) al  tema della sostituzione dei corpi illuminanti tradizionali con altrettanti progettati per  la tecnologia LED  o, come spesso viene  suggerito,  semplicemente sostituendo il tubo fluorescente  con altrettanti tubi che montano invece la tecnologia LED (Tubi LED)

Per iniziare, mi sembra opportuna una breve analisi tra le due differenti soluzioni tecnologiche, in modo da mettere in evidenza le peculiarità di una e dell’altra:

Il tubo fluorescente lineare è una lampada a scarica nei gas(vedi qua per maggiori info). Le lampade fluorescenti necessitano di apparecchiature ausiliarie per il loro funzionamento. Tali apparecchiature possono alimentare la lampada a frequenza di rete (50Hz) o ad alta frequenza (comunemente denominata con la sigla HF , e funzionanti con frequenze nell’ordine dei 30kHz).

Nel primo caso le apparecchiature ausiliarie sono costituite da: una reattanza induttiva (o ballast o reattore ferromagnetico, che ha la funzione di limitare il valore della corrente di lampada), di uno starter (componente  in grado di fornire una extratensione allo scopo di innescare la scarica) e di un condensatore di rifasamento della corrente assorbita vedi video per apprendere meglio il principio di funzionamento.

Nel secondo caso l’apparecchiatura è di tipo elettronico (ballast elettronico) e include tutte le funzioni appena citate.

La seconda soluzione presenta diversi vantaggi rispetto alla prima: maggiore efficienza del sistema, maggiore durata della lampada, assenza di sfarfallio (flickering).

Silenziosità e la possibilità di sfruttare tutte le opzioni di LMS (Light Management System) che oltre all’efficienza di un prodotto, contribuiscono ad aumentare il risparmio energetico di un impianto: ad esempio con la gestione (attraverso protocollo di comunicazione DALI o 1-10V) delle accensioni/spegnimenti degli apparecchi e la dimmerazione (riduzione) del flusso luminoso legate al rilevamento della luce naturale e/o del movimento/presenza di persone.

La lampada fluorescente lineare, rispetto al suo asse ottico, emette luce diffusa a 360° (angolo solido di 4pigreco steradianti).

Questa la fotmetrica di un tubo fluorescente standard.

questa la fotometria tipica di un tubo LED

Gli apparecchi di illuminazione più sofisticati incorporano sistemi ottici studiati per massimizzare il LOR (Light Output Ratio), per modellare il pattern fotometrico uscente in base al target di applicazione per la quale è stato concepito il prodotto e per ridurre fenomeni di abbagliamento e minimizzare il parametro UGR e ridurre il fenomeno della riflessione nei videoterminali (ottiche dark-light).

 

In tal senso gli accorgimenti più frequenti sono: riflettori, frangiluce lamellari, schermi diffusori e/o rifrattori.

Le apparecchiature ausiliare di cui sopra ed il sistema ottico vengono generalmente inglobati nell’apparecchio di illuminazione che, ricordando sempre la definizione internazionale CIE, è:

un sistema che distribuisce, filtra o trasforma la luce emessa da una o più lampade e che include, ad eccezione della lampade stesse, tutte le parti necessarie per fissare e proteggere le lampade e, ove è necessario, circuiti ausiliari, compresi i cavi e le connessioni per l’alimentazione elettrica

Oggi i tubi fluorescenti lineari più efficienti sul mercato sono i TL5 (diametro T5: 17mm) con efficienze nominali a 35°C di temperatura ambiente con alimentazione elettronica HF fino a 114lm/W. Molto di frequente si vedono installatitubi di tipo TL-D (diametro T8: 28mm) di vecchia generazione e caratterizzati da una, seppur discreta, minor efficienza luminosa.

Nel mercato oggi esistono sia tubi LED alimentabili in corrente continua (CC) e in bassissima tensione (es. 12Vdc) che tubi LED alimentabili in corrente alternata (CA) e in bassa tensione (230Vac 50Hz).

Il tubo LED in CC secondo la norma EN 62031 Moduli LED per illuminazione generale – Specifiche di sicurezza è un modulo LED da incorporare.

Generalmente il tubo LED in CC non è dotato di un alimentatore interno, perciò per essere connesso alla  rete elettrica occorre un’apparecchiatura ausiliaria esterna che in genere è un alimentatore elettronico AC/DC con uscita a bassissima tensione costante.

Il tubo LED in CA secondo la norma EN 62031 Moduli LED per illuminazione generale – Specifiche di sicurezza (vedi punto 3.3 e relativa NOTA) è un modulo LED con alimentatore incorporato che può essere considerato una lampada con alimentatore incorporato in quanto munito di attacco per lampada (in questo caso G13).

Essendo l’alimentatore elettronico (o LED driver) incorporato all’interno del tubo LED in CA, quest’ultimo per funzionare va collegato direttamente alla tensione di rete elettrica 230Vac 50Hz senza apparecchiature ausiliarie esterne .

Entrambi le tipologie di tubi LED non prevedono la connessione di terra, perciò se progettati e costruiti nel rispetto delle normative di sicurezza elettrica vigenti: il tubo LED in CC è un dispositivo in classe di isolamento elettrico III (SELV) ed il tubo LED in CA è un dispositivo in classe di isolamento elettrico II (doppio isolamento).

Il tubo LED in generalerispetto al suo asse ottico, emette luce a 120°- 180° (angolo solido di circa pigreco steradianti) e lo schermo generalmente è plastico trasparente o opalino. La parte posteriore del tubo LED è usualmente realizzata in alluminio estruso anodizzato per la dissipazione del calore.

Per la maggior parte dei casi i LED utilizzati all’interno di tubi LED, sono componenti SMD (surface mounted device) e non sono di potenza, consumando circa un sedicesimo di Watt ciascuno (60mW/cad. LED  bassa potenza). Esistono esempi di prodotto realizzati con LED di media e alta potenza.

Inoltre di solito all’interno del tubo sui singoli LED non vengono applicati particolari sistemi ottici (nè lenti secondarie, nè riflettori).Quindi caratterizzati da un’emissione lambertiana del flusso luminoso.

Con i tubi LED presenti sul mercato non è possibile sfruttare a pieno tutte le potenzialità dei sistemi di LMS (Light Management System) descritti precedentemente.Oggi sul mercato sono presenti in prevalenza tubi LED in CA e di diametro 28mm e non dimmerabili, quindi ideati per i retrofit dei tubi fluorescenti lineari TL-D.

Inoltre i tubi LED non sono tutti identici dal punto di vista delle connessioni elettriche. Ad esempio ci sono tubi LED in CA in cui i due pin del singolo attacco lampada G13 sono corto-circuitati, per cui su un attacco va cablata la fase (L) e sull’altro va cablato il neutro (N). Altri tubi LED in CA invece hanno su un attacco un pin per la fase (L) e un pin per il neutro (N) e sull’altro attacco due pin corto-circuitati e intenamente al tubo non connessi.

Questo aspetto, non di poca importanza, non consente nemmeno l’intercambiabilità senza modifiche di cablaggio elettrico tra i tubi LED stessi.

In virtù di quanto premesso finora, arriviamo quindi al momento di analizzare il retrofit di un tubo fluorescente lineare con un tubo LED.

Per montare un tubo LED al posto di uno fluorescente su una plafoniera progettata e costruita per lampade fluorescenti lineari, è necessario modificare la parte elettrica di alimentazione della plafoniera eliminando l’unità di alimentazione per lampade fluorescenti lineari.

Ecco alcuni video esplicativi e pratici trovati su youtube che testimoniano quanto appena affermato.

Tubi LED in CC

Tubi LED in CA

oppure date un occhio alla guida Osram che descrive funzionalità e sostituzione dei tubi fluo con quelli LED.

Ciò comporta il decadimento della dichiarazione di conformità di prodotto rilasciata dal produttore dell’apparecchio di illuminazione. In poche parole decade la marcatura CE, elemento importante anche per la tutela del consumatore.

A tal proposito vi consiglio di leggere al seguente link ciò che l’ente normatore CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) asserisce in merito a tale questione:

http://webstore.ceiweb.it/WebStoreNuovoQuesito.htm

(Nel menù “Quesiti” selezionate “ricerca quesiti” e poi selezionate argomento: Apparecchi di illuminazione -> Sostituzione di componenti in apparecchi di illuminazione). O leggi qua:

Aggiornamento 06 giugno A seguito di una serie di commenti qua sotto ho chiesto al CEI sulla questione della certificazione e resposnabilità, mi hanno anticipato questo, che è sarà pubblicato a breve anche sul sito CEI tra i quesiti e risposte in tema di retrofit LED e che in parte risponde ad alcune domande poste più sotto.

L’apparecchio di illuminazione viene immesso sul mercato comunitario dichiarando la conformità ai requisiti essenziali delle Direttive applicabili e a fronte dell’apposizione della marcatura CE, completo dei componenti previsti dal fabbricante per il suo corretto funzionamento e per la destinazione d’uso prevista.

1 – La sostituzione delle sorgenti luminose con altre aventi caratteristiche tecniche differenti da quelle originariamente previste dal fabbricante (es. tubi LED) potrebbe compromettere la sicurezza degli apparecchi e il loro corretto funzionamento.

In caso di sostituzione della sorgente, il fabbricante non può essere normalmente ritenuto responsabile del rispetto dei requisiti essenziali delle Direttive applicabili in quanto l’apparecchio non è più utilizzato in conformità alla destinazione d’uso prevista, a meno che la nuova tipologia di sorgente non crei in nessuna condizione di funzionamento (normale, anormale o di guasto) una situazione circuitale o termica più onerosa rispetto alle condizioni per le quali l’apparecchio è stato previsto.

Tale condizione può essere verificata mediante il rispetto delle normative tecniche applicabili alle sorgenti retrofit, es. lampade fluorescenti compatte con alimentatore integrato (CFLi) in sostituzione di lampade ad incandescenza.

2– Se l’apparecchio viene modificato mediante l’installazione/sostituzione di componenti diversi (es. alimentatori, accenditori), il fabbricante dell’apparecchio non può essere ritenuto responsabile del rispetto dei requisiti essenziali delle Direttive applicabili. Pertanto l’apparecchio di illuminazione i cui componenti vengono modificati rispetto a quelli previsti dal fabbricante, per poter essere immesso sul mercato, deve essere nuovamente sottoposto alle prove previste dalle Norme relative che danno presunzione di conformità ai fini delle Direttive applicabili.

In particolare, per sostituire i tubi fluorescenti con tubi LED occorre tener conto che:

–      I tubi LED non devono  creare, in nessuna condizione di funzionamento, una situazione circuitale o termica più onerosa rispetto alle condizioni per le quali l’apparecchio è stato costruito. La Norma per i tubi LED retrofit  che assicura quanto sopra non è ancora stata pubblicata, pertanto questa assunzione di responsabilità viene assunta da chi immette il prodotto sul mercato in quanto se una condizione più onerosa causa un danno all’apparecchio, il costruttore dell’apparecchio non ne è più responsabile.

–      L’installazione di tubi LED che richiedono una modifica del cablaggio dell’apparecchio richiede una rivalutazione completa della rispondenza ai requisiti essenziali dell’intero prodotto per una ri-immissione sul mercato. Tale onere ricade su colui che effettua la modifica che si assume anche formalmente la responsabilità di garantire sicurezza e prestazioni dell’apparecchio.

–      Resta comunque inteso che le caratteristiche fotometriche dell’apparecchio risultano completamente cambiate e che in caso di utilizzo in ambienti di lavoro potrebbe essere necessaria una revisione del progetto illuminotecnico per assicurare i livelli di illuminamento previsti.

La lettura di quanto scritto nel link di cui sopra, mi fa sorgere  delle domande. Premesso che la marcatura CE è onere di un ente produttore, se un committente si fa montare da un installatore su apparecchi esistenti per lampade fluorescenti lineari prodotti dall’azienda X, dei tubi LED prodotti dall’azienda Y, quale delle due aziende produttrici pensate che sia disposta a certificare a sue spese l’apparecchio con all’interno tubi a LED? In mancanza di marcatura CE ed in caso di problemi ne dovrebbe rispondere il progettista? In mancanza di progetto ed in caso di problemi chi ne dovrebbe rispondere, l’installatore?

Inoltre, dal punto di vista fotometrico sorge una questione: tutto il sistema interno ottico studiato per i tubi fluorescenti lineari può funzionare correttamente allo stesso modo con i tubi LED che hanno un’emissione differente dai fluorescenti lineari?

Ugualmente  dal punto di vista della sicurezza fotobiologica (EN 62471 Sicurezza fotobiologica delle lampade e dei sistemi di lampada e IEC/TR 62778:2012 Applicazione della IEC 62471) va rivalutata la classe di rischio, trattandosi di fatto di una sorgente completamente differente dal tubo fluorescente e dell’abbagliamento sia debilitante che molesto (fattore UGR) pensate ad esempio cosa succede inserendo tubi LED con schermo trasparente, quindi  con i LED a vista all’interno di  apparecchi di illuminazione costruiti e schermati per tubi fluorescenti lineari.

Perchè non ho ancora trovato sul mercato un produttore di apparecchi LED che sfruttano al proprio interno tubi LED come sorgenti luminose? Vorrà dire qualcosa, no?

Personalmente ho avuto modo di testare ed analizzare elettricamente, elettronicamente e funzionalmente dei tubi LED in AC di due diversi produttoridell’Est Europa, con esiti non proprio positivi data una buona percentuale di malfunzionamenti (mancata accensione di alcuni LED) riscontrati dopo qualche decine di ore di accensione e alcuni dubbi sorti riguardo la sicurezza elettrica degli stessi.

Entrambi i produttori sfruttavano all’interno del tubo LED un alimentatore elettronico privo di trasformatore di isolamento. Inoltre elettricamente alcuni tubi LED erano soggetti a degli opinabili valori di   corrente di dispersione verso terra dalla carcassa posteriore di alluminio del tubo stesso. Addiritura uno dei due produttori non appone marcatura CE sui suoi tubi.

In questo specifico caso di cui sto trattando in questo articolo, mi schiero più a favore del retrofit degli apparecchi a tubi fluorescenti con apparecchi a LED completi. Quindi un retrofit di apparecchio e non di sorgente luminosa.

Inoltre ritengo che oggi la tecnologia a scarica fluorescente lineare non sia semplice da sostituire  (soprattutto in ambito industriale) in quanto prodotti a LED professionali completi sono ancora piuttosto costosi e poiché, comunque, il risparmio energetico rispetto ad una buona soluzione fluorescente non è tale da ammortizzare (almeno non sempre) la spesa iniziale per una soluzoione LED in tempi brevi.

Per darvi una migliore idea a livello tecnico di performances, analizziamo il caso degli incassi 60cm x 60cm.

Ad esempio un incasso 60cm x 60cm realizzato con 4x13W lampade fluorescenti lineari TL5 (diametro 17mm) ha mediamente efficacie luminose (flusso apparecchio su potenza assorbita apparecchio) tra i 60lm/W ed i 70lm/W.

Un incasso 60cm x 60cm fatto con 4x18W lampade fluorescenti lineari TL-D (diametro 28mm) ha mediamente efficacie luminose (flusso apparecchio su potenza assorbita apparecchio) tra i 40lm/W e i 50lm/W.

Un incasso 60cm x 60cm a LED completo (non fatto con i tubi LED) hanno mediamente efficacie luminose (flusso apparecchio su potenza assorbita apparecchio) che partono dai 60lm/W fino a superare di poco gli 80lm/W (quest’ultimo valore solo in rari casi).

Fare un’indagine tecnica di mercato sulle efficacie luminose di un incasso 60cm x 60cm a LED fatto con i tubi LED non è semplice. Personalmente non avendo individuato alcun produttore di un prodotto del genere, non ho trovato nessun dato utile.

Se compariamo le efficacie  luminose delle singole sorgenti, scopriamo che tra un tubo LED ed un tubo TL5 c’è un sostanziale allineamento (talvolta un po’ più a favore dell’uno, talvolta un po’ più a favore dell’altro) e non esiste un enorme differenza in termini di efficienza luminosa.

Cari lettori, credo di aver palesato abbastanza il mio orientamento. Voi che idea vi siete fatti di questa mia analisi e che idea avete riguardo questo tema? Avete dedicato anche voi tempo per analizzare e confrontare queste due tecnologie e conseguenti mercati?

Ogni impressione, idea o esperienza possono essere preziose per comprendere meglio come si sta muovendo il nostro settore in merito al presente argomento

Grazie e a presto!

Michele

Laureato in Ingegneria Elettronica presso l’Università Politecnica delle Marche ed ha frequentato presso il Politecnico di Milano il corso di formazione permanente in Lighting Design. Da quattro anni si occupa di Fotovoltaico Off-Grid e di Street Lighting Design a livello di impianto e di prodotto. Nel 2012 è finalista nel contest internazionale Lightitude organizzato da CLU fondation.

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  • Ciao,
    innanzi tutto ti ringrazio per questo post, perchè per la prima volta leggo di questo argomento che è molto interessante. Anche la mia esperienza di sostituzione di fluorescnti lineari con tubi led è stata completamente negativa, non solo per le modifiche elettriche necessarie, ma anche perchè la qualità della luce emessa non è certamente soddisfacente: copertura luminosa non paragonabile a quella delle flurescenti lineari (dovuta alla poca efficacia del sistema ottico causata dal tipo di emissione lineare del led), colori e intensità di luce fastidiosi (provate in diversi uffici e con diverse persone).

    • BUONGIORNO DAVIDE E MICHELE
      Io ho sostituito in 1 parcheggio sotterraneo, tutti i tubi fluorescenti con quelli a LED, il vantaggio è stato notevole, sia in termini di risparmio energetico che di durata.
      Prima i tubi fluorescenti si accendevano tramite SENSORE DI MOVIMENTO al passaggio di 1 Auto e poi si spegnevano da soli. Naturalmente la durata di 1 tubo fluorescente dipende dal nr. di accensioni ed era molto limitata, circa 1 mese a tubo, con quelli a LED ho risolto questo problema.
      Per Rispondere a MICHELE e le NORMATIVE CEI, la OSRAM da hanni ha fatto 1 tubo a led chiamato SOSTITUBE che è perfettamente compatibile con tutte le NORME e si puo sotituire sulle vecchie plafoniere fluorescenti senza cambiare il cablaggio e MANTENEDO TUTTE LE CERTIFICAZIONI.
      Questo è possibile se non si fanno modifiche, la Osram sostituisce lo starter con uno per tubi a LED ed il gioco è Fatto.
      LA CERTIFICAZIONE CE RIMANE sia se si sotituisce lo starter con 1 a LED sia se si elimina lo starter , quindi con tensioni e correnti di lavoro più basse di quanto progettata. ( naturalmente non bisogna eliminare il reattore o modificare il cablaggio.
      Per le plafoniere elettroniche ci sono dei tubi a LED che lavorano con reattori tipo Osram Quicktronic senza modificare nulla, appena ho lo schema elettrico di questi driver ve lo comunico.
      RIPETO IL PASSAGGIO E' OBBLIGATO, COME PER LE INCANDESCENTI VERSO QUELLE A BASSO CONSUMO, COSI SARA' PER LE FLUORESCENTI ( A MERCURIO ) VERSO QUELLE A LED ). La CEE bandirà le Alogene entro il 2016., per Questo la OSRAM e la Philips stanno Investendo milioni sui LED.
      CIAO MATTEO matteo.teo@libero.it

    • DA MATTEO A MICHELE
      Scusate mi sono dimenticato di darvi un link della OSRAM che metterà chiarezza a tutte le vostre perplessità sui tubi a LED E LE CERTIFICAZIONI CE RIMANGONO.

      Basta solo Acquistare i tubi giusti a LED, ci sono vari siti sul web a voi la scelta
      CIAO MATTEO

  • Ciao Davide, benvenuto su Luxemozione. Grazie di esser intervenuto, di fatto è tempo che sto raccogliendo pareri, diciamo tutti abbastanza concordanti sulla questione tubi LED, ovvero non valgono assolutamte quello per cui vengono venduti: a parte gli accrocchi elettrici necessari al funzionamento, un po' tutti mi hanno confermato quello che scrive michele e quello che dici tu.
    Aspetto con ansia qualche intervento, magari dai fornitori di questo genere di tecnologia.
    buona notte!

    • BUONGIORNO MICHELE

      ti parlo da tecnico a Tecnico
      Non sono d'accordo so quanto scrivi per i seguenti motivi :
      1- I TUBI A LED DA TE PROVATI NON AVEVANO IL DRIVER ISOLATO GALVANICAMENTE
      2- I TUBI DA TE PROVATI NON AVEVANO LA COPERTURA MILK
      3- I PREZZI E LA TECNOLOGIA SI SONO MOLTO EVOLUTI
      4- con i led ora si arriva a 150lumen/watt
      5 - ora fanno tubi a led compatibili con i reattori elettrinici a 45Khz
      6 - Non sono d'accordo che se 1 plafoniera è omologata per funzionare a 230vac con picchi di accensione fino a 4000 Volt, perda la conformità se si tira via lo starter ( 1 interruture ) e si monta 1 tubo a led che funziona da 100 a 230vac con picchi di tensione molto inferiori e correnti inferiori.
      7- IL PASSAGGIO E' OBBLIGATO, DA FLUORESCENTI ( NOCIVI PER AMBIENTE E SALUTE PER ILMERCURIO ALL'INTERNO) CON I LED
      1 consiglio passa ai Led. CIao Matteo

      • Ciao Matteo e benvenuto su Luxemozione.
        Grazie per il tuo commento.
        Sono ben consapevole che i pochi tubi LED da me testati rappresentano solo una piccola parte dell’offerta presente sul mercato odierno.
        Indubbiamente il trend del settore si sta muovendo verso un aumento dell’efficienza delle sorgenti a stato solido ed al contempo verso una riduzione dei costi.
        Potresti inviarci qualche informazione più dettagliata o scheda tecnica su questi tubi LED compatibili con i reattori elettronici per lampade fluorescenti?
        Ti ricordo che quando si parla di conformità e di marcatura CE per un prodotto del genere, non entra in campo solo il tema della sicurezza elettrica, ma anche quello della compatibilità elettromagnetica e della sicurezza globale (fotobiologica, meccanica e termica).
        Il tutto chiaramente regolamentato da direttive e normative europee che prevedono che l’apparecchio di illuminazione i cui componenti vengono modificati rispetto a quelli previsti dal fabbricante, per poter essere immesso sul mercato, deve essere nuovamente sottoposto alle prove previste dalle norma relative che danno presunzione di conformità ai fini delle direttive applicabili. Diversamente si perde la conformità di prodotto.
        Per non parlare poi del cambiamento fotometrico che subisce l’apparecchio.
        Comunque è prossima l’uscita della nuova norma sui tubi LED retrofit, perciò attendiamo di scoprire come gli enti normatori regolamenteranno la questione.

      • Buongiorno sig. Matteo, sono Mariano e le scrivo in merito al suo commento, le vorrei chiedere, se possibile.

        ho visto che gran parte dei tubi LED funziona con due tipologie di cablaggio:

        -primo caso
        la fase viene portata ad un lato del tubo (su entrambi i piedini credo), il neutro viene portato all'altro lato opposto del tubo (starter e ballast vengono rimossi)

        -secondo caso
        la fase e il neutro vengono portati entrambi allo stesso lato del tubo LED (starter e ballast vengono rimossi)

        ho provato ad attaccare un tubo led alla corrente e forse ho sbagliato collegamento ed è saltato tutto.

        come faccio a riconoscere se un tubo led fa parte della prima o della seconda categoria?

        grazie mille dell'attenzione
        cordialissimi saluti
        Antonio

      • Buongiorno Sig. Mariano / Antonio
        E' molto semplice capire come collegare 1 tubo a LED, anche se si è staccata l'etichetta di cablaggio, senza rischiare di bruciarlo:
        Se si dispone di 1 Tester, in Ohm, si misura la resistenza tra i 2 PIN di 1 lato e poi i 2 Pin dall'altro lato, se 1 dei 2 lati da un corto circuito ( 0 Ohm) mentre l'altro da 1 alta impedenza ( > 3000 Ohm ) allora è un tubo con alimentazione da una sola parte ( quella ad alta impedenza ) , in tutti gli altri casi, come ad esempio 2 corti circuiti da entrambe le parti o alta impedenza da entrambe le parti, allora è di quelli ad alimentazione opposta. ( per i tubi a LED che funzionano con i reattori elettronici ad alta frequenza 60000 Hz, il discorso è un po più complesso ma se ti interessa te lo posso spiegare. Ciao e Buona Giornata. MATTEO info@omnialed.com

  • ciao
    ho istallato alcuni tubi di una aziande di Bologna. Il rapporto prestazione prezzo è importante perchè se riesci ad avere un buon prezzo riesci ad ammortizzare il costo di acquisto con il risparmio energetico (che non è poco) in un periodo di poco inferiore all'anno e mezzo. Facendo alcuni calcoli consiglio istallazioni solo in situazione di accensione minima di 8 ore al giorno 6 giorni la settimana.
    per usi ridotti ne sconsiglio l'uso. Avete un opinione diversa e calcoli differenti ?
    quindi
    punti negativi : il costo e il rischio di un prodotto con emissione luminosa meno diffusa
    punti positivi : il risparmio energetico e la semplicità di manutenzione (non funziona e cambio il tubo, con il neon non so se è lo starter, se è l'alimentatore ,...)

    • BUONGIORNO PIERPAOLO
      Io ho sostituito in 1 parcheggio sotterraneo, tutti i tubi fluorescenti con quelli a LED, il vantaggio è stato notevole, sia in termini di risparmio energetico che di durata.
      Prima i tubi fluorescenti si accendevano tramite SENSORE DI MOVIMENTO al passaggio di 1 Auto e poi si spegnevano da soli. Naturalmente la durata di 1 tubo fluorescente dipende dal nr. di accensioni ed era molto limitata, circa 1 mese a tubo, con quelli a LED ho risolto questo problema.
      Per Rispondere a MICHELE e le NORMATIVE CEI, la OSRAM da hanni ha fatto 1 tubo a led chiamato SOSTITUBE che è perfettamente compatibile con tutte le NORME e si puo sotituire sulle vecchie plafoniere fluorescenti senza cambiare il cablaggio e MANTENEDO TUTTE LE CERTIFICAZIONI.
      Questo è possibile se non si fanno modifiche, la Osram sostituisce lo starter con uno per tubi a LED ed il gioco è Fatto.
      LA CERTIFICAZIONE CE RIMANE sia se si sotituisce lo starter con 1 a LED sia se si elimina lo starter , quindi con tensioni e correnti di lavoro più basse di quanto progettata. ( naturalmente non bisogna eliminare il reattore o modificare il cablaggio.
      Per le plafoniere elettroniche ci sono dei tubi a LED che lavorano con reattori tipo Osram Quicktronic senza modificare nulla, appena ho lo schema elettrico di questi driver ve lo comunico.
      RIPETO IL PASSAGGIO E’ OBBLIGATO, COME PER LE INCANDESCENTI VERSO QUELLE A BASSO CONSUMO, COSI SARA’ PER LE FLUORESCENTI ( A MERCURIO ) VERSO QUELLE A LED ). La CEE bandirà le Alogene entro il 2016., per Questo la OSRAM e la Philips stanno Investendo milioni sui LED.
      CIAO MATTEO matteo.teo@libero.it

      ecco un link che dimostra che non siperde la certificazione con il tubo giusto CIAO

  • Buongiorno,
    complimenti per il post, molto approfondito.
    Mi permetto di condividere la nostra esperienza, siamo uno studio di architettura e lighting design; qualche anno fa, abbiamo lavorato ad un progetto di rifacimento di un impianto luminoso in un centro commerciale romano; (eviterò nomi e marche)

    L'impianto preesistente era realizzato con quei sistemi di illuminazione continua su blindosbarra da supermercato e lampade T8 da 36W, per varie questioni di sicurezza e manutenzione tutto il centro è accesso 24/7 con consumi piuttosto rilevanti e un'efficenza generale piuttosto scarsa.
    Dalle nostre simulazioni, sostituire l'impianto con uno completamente nuovo a T5 avrebbe portato a risparmi nei consumi che avrebbero fatto ammortizzare il costo dell'intervento in circa 4 anni, oltre ovviamente a una migliore resa cromatica e a un flusso luminoso più intenso, dato che le ottiche delle vecchie lampade erano ovviamente estremamente vetuste e scadente.

    Sostituire tutto l'impianto però creava vari problemi, impiantistici, logistici e autorizzativi.
    Una soluzione molto più rapida e semplice è stata sostituire i T8 con dei retrofit LED, la cui durata consente importanti risparmi dal punto di vista manutentivo,
    Inoltre dato che i led hanno, come dite giustamente, voi una curva fotometrica non a 360° sono abbastanza indipendenti dalle ottiche ingiallite dei vecchi schermi,
    Naturalmente la luce non è bella come le lampade scelte inizialmente ma è meno importante e soprattutto meno percepibile che in altre situazioni.
    Dai calcoli dell'ufficio tecnico del centro commerciale, tenendo accese le luci 24/7 per 365 gg l'anno l'impianto si ripaga in circa 1 anno e mezzo

    • Buongiorno e benvenuto su Luxemozione.
      Quindi di fatto in questo caso si è optato per sfruttare la caratteristica fotometrica dell tubo LED in quanto tale e che stati installati all'interno dell'esistente perchè presente, ma che avrebbero potuto funzionare (almeno dal punto di vista meramente quantitativo della luce) anche senza plafonere? cioè come se fossero dei corpi illuminanti a sè stanti?
      Poi volevo sapere se, per ciò che riguarda la certificazione elettrica, visto che va modificato il corpo illuminante, l'installatore come si è mosso, ha modificato il sistema senza problemi?
      Poi una domanda sulla qualità della luce, è vero che è un supermercato e la gente passa e compera e via, ma mi piacerebbe avere un suo parere sulla "qualità" della luce e sulla problematica dell'abbagliamento, visto che di fatto il LED hanno luminanza infitamente maggiore di un tubo fluo.
      Sul risparmio energetico/manutenzione andrebbe poi valutato l'effettiva durata di un tubo LED, mi è stato raccontato che anche prodotti di aziende note (vedi osram o philips) tendono ad avere una mortalità infantile molto elevata...
      Grazie e a presto!

  • Tra le esperienze riportate nessuno ha parlato di livelli di illuminamento. Le lampade retrofit hanno una minor potenza impiegata ma anche un flusso luminoso molto più ridotto (da - 30% a - 60% di un tubo fluo di pari lunghezza). A parità di livello di illuminamento il consumo energetico può essere, in alcuni casi, addirittura più alto di una soluzione fluorescente.
    Da operatore del settore sconsiglio vivamente l'utilizzo di questo tipo di prodotto. Inoltre:
    - é quasi sempre necessario ricablare l'apparecchio (perdita garanzia e annullamento marchio CE del corpo)
    - se i tubi consentono il mantenimento del ballast bisogna tener conto delle perdite di quest'ultimo
    - il carico massimo degli agganci di un T5 é di 500gr. Un tubo retrofit led può pesare 1500gr.
    - il diametro di questi tubo solitamente é superiore dei tubi convenzionali: se il riflettore non é sufficiente dimensionato la temperatura aumenta esponenzialmente e di conseguenza cala la durata.
    A voi le conclusioni...

  • Mi unisco ai ringraziamenti, è un articolo veramente utile.
    Lavoro per un distributore di materiale elettrico in Spagna, nel dipartimento di progettazione.
    Ogni giorno più clienti ci chiedono la sostituzione dei tubi fluorescenti per tubi led e sono sempre stata reticente. Dopo la lettura di questo articolo e dei commenti successivi, ne sono assolutamente convinta.
    L'unico punto che vorrei aggiungere, sempre a sfavore del tubo led, è la vita utile delle due sorgenti luminose.
    Si parta tanto di risparmi nel mantenimento, ma facendo l'esempio di due delle principale marche del settore, Osram e Philips, vediamo che entrambe parlano di una vita utile per i tubi led di 40000h.
    Senza dover ricorrere a questa nuova tecnologia, loro stessi offrono al mercato tubi fluorescenti di "lunga vita" dove la vita utile della lampada arriva alle stesse 40000h, e nel caso di accensione con preriscaldamento possono raggiungere le 66000h. La differenza economica di quest'ultimo caso tra il tubo fluorescente e il tubo led è quasi di un quinto del PVP.

  • durata del LED : se anche durasse solo 4 anni rispetto ai 7 dichiarati, comunque sarebbe un rispsrmio per l'utente.

    dimensioni : non ho mai riscontrato problemi di dimensione nella sostituzione.

    flusso luminoso : se si abbassa con la sostituzione ...aggiungi un aplafoniera

    abbagliamento : bisogna guardare il valore di UGR dichiarato nei test report.......la normativa c'è....

    fattore economico : dobbiamo abbituarci a fare i conti in tasca ai clienti ,non possimao solo pensare al nostro guadagno ma anche quanto conviene al clinete spendere soldi.

    per me l'unica problematica da risolvere è se la certificazione dell'impianto rinnovato (solo una relazione di un ambilitato può farla.. ) può bastare.

    rilancio un altro quesito : in ragione dell'abbassamento dei consumi è necessario e in che modo rivedere le tolleranze di magnetotermici e salvavita ?

    PS
    quando la comunità europea bandirà i tubi "inquinanti", i led dovranno piacere anche ad Alessandro...

  • Ciao,
    Articolo interessante e in parte condivisibile, ma senza prospettiva a mio modo di vedere.
    Condivido, da operatore del settore, che sia più semplice sostituire il corpo illuminante piuttosto che i tubi fluorescenti. Non solo per questioni normative comunque risolvibili con l'auto certificazione, ma soprattutto per per la presentazione di nuovi prodotti che permettono di sostituire corpi illuminanti a scarica o fluorescenti, con analoghi a LED, consentendo risparmi energetici e di manutenzione notevoli.
    Mi riferisco in particolare a illuminazione stradale, uffici - ultimamente sono stati presentati prodotti da incasso molto efficienti e con UGR molto basso - e grandi aree.
    Ho visto illuminare centri storici trasformando i corpi illuminanti esistenti con sorgenti a LED con ottimi risultati(Venezia).
    Quella LED è una tecnologia nuova in illuminotecnica, e potrà solo migliorare sia in efficienza che in durata.
    È che ci limitiamo a pensare di sostituire l'esistente mentre dovremmo immaginare di illuminare in modo differente. Siamo legati a concezioni che possono essere quantomeno messe in discussione, così come quando furono presentate le lampade alogene.
    È necessario uno sforzo di fantasia da parte dei produttori. Sforzo che ci permetterà di creare nuove opportunità di lavoro e nel contempo notevoli risparmi energetici.
    Scusa per la franchezza iniziale, ma è argomento questo che vedo trattato con troppo pregiudizio, che è comunque meglio della superficialità di tanti, e troppa conservazione.

  • Ciao Gianni, benvenuto su Luxemozione. nessun problema amo le persone che vanno diritte al punto senza ghirigori.
    Comunque per quanto riguarda i contenuti dell'articolo, può essere che sia dato poco spazio all'effettiva "prospettiva" che ci sta aprendo questa nuova tecnologia, tuttavia vorrei che quest'articolo venisse accostato ad altri pubblicati su questo blog, scritti, tra parentesi da persone estremamente competenti del settore, non ultimo ricordo l'articolo pubblicato qualche mese fa da Danilo Paleari, e linkato in home tra i contenuti suggeriti. per chi non lo trovasse qua il link diretto http://goo.gl/M4Urs.
    Nello specifico dell'articolo sui tubi LED, ti riassumo un po' le motivazioni per cui ho voluto fortemente che venisse pubblicato: in primis perchè a mio vodo di vedere la soluzione tecnica proposta non è assolutamente vantaggiosa in termini di risparmio energetico, oltre che dal punto di vista della performace illuminotecnica. e credo che questo sia un punto condiviso (viste anche una serie di pareri abbastanza concordanti, che ho raccolto prima di pubblicare).
    Poi perchè la soluzione "tubo led" è, sempre a mio modo di vedere, limitata e limitante per il LED in quanto tale: condivido il concetto che tu hai ben esposto, ovvero "dovremmo pensare a illuminare in modo differente" e non facendo solo dell'improbabile retrofit. Insomma, pensare al led solo in termini energetici è (usando un po' una battuta da ingengere ;) ) è come guidare una macchina da corsa solo in prima e a 60 all'ora.
    E' vero, abbiamo tra le mani una tecnologia che, nolenti o volenti, sarà il nostro futuro, e quindi, se proprio vogliamo vedere una morale nell'articolo pubblicato:una maggior chiarezza sui dati forniti e meno ciarlatani in giro che parlano di luce allo stato solido senza nemmeno sapere di cosa stanno parlando.
    A presto

  • Ciao a tutti,
    ringrazio tutti voi per aver apprezzato e commentato questo articolo e per aver creato un dibattito. La partecipazione è sempre importante per creare scambio di informazioni e quindi per portare alla maturazione di conoscenze tecniche e di etiche professionali.
    Mi associo a quanto scritto da Giacomo nell'ultimo commento. Anche io penso che non dobbiamo soffermarci solo al retrofit (ovvero al trovare sempre la strada più facile da percorrere), ovvero ad uno sviluppo e utilizzo incrementale di tale tecnologia. La vera rivoluzione sta nel pensare di illuminare in maniera differente e quindi uno sviluppo e utilizzo trasformazionale di tale tecnologia sia a livello di prodotto che di impianto.
    Mi rendo conto però che oltre a ciò, esiste il mercato ed esistono le esigenze economiche dei consumatori. Perciò va trovato un compromesso in cui la possibilità di effettuare un retrofit in certi casi può aiutare. Ma che ciò non sia la tomba della ricerca su nuovi concept di illuminazione con la tecnologia LED. Proprio alla base di ciò sta il mio articolo, valutare se è attuabile e conveniente il retrofit tra tubo LED e tubo fluorescente.

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