Martedì scorso, 15 dicembre, sono stato invitato all’evento di lancio della terza edizione del Video Contest Riprenditi la città, Riprendi la luce, organizzato da AIDI (Associazione Italiana di Illuminazione).
Ancora un evento che, in quest’anno internazionale della luce che ormai volge al termine, rappresenta un tassello importante nel processo di divulgazione della cultura del progetto della luce.
Obiettivo del concorso internazionale è sensibilizzare alla Cultura del Progetto della Luce, partendo dal basso: Il contest internazionale è rivolto a giovani under 30 (i giovani veri!), il tema centrale è la luce negli spazi della città.
A ben ricordare, uno degli obiettivi cardine dell’International Year of Light 2015 è quello di esportare la cultura della luce al di fuori della stretta cerchia della “lighting industry”, e proprio seguendo questa linea è pensato il concorso, che chiede ai tanti giovani videomaker e non solo, di rappresentare la luce nella sua quotidianità di spazio/tempo attraverso il loro sguardo attento e la loro sensibilità.
Così le città diventano il palcoscenico delle loro riprese video, dei loro racconti, i loro fondali illuminati, le scenografie colorate attraverso cui i giovani potranno narrare le loro storie, le loro piazze, i loro punti di ritrovo, di svago, d’incontro, di lavoro.
Tra i tanti interventi tenuti durante l’evento in Triennale, mi hanno particolarmente colpito le parole di Marinella Patetta, lighting designer e Membro del Consiglio Direttivo di APIL – Associazione dei Professionisti dell’Illuminazione, che afferma:
La luce è un potente strumento che partecipa al benessere degli individui negli spazi della vita di tutti i giorni, sia urbani che interni, per questo motivo è da considerare quale elemento di design e parte fondamentale nel processo di progettazione e come tale deve essere progettata da professionisti accreditati.
I giovani avranno la possibilità di scegliere fra tre diversi modi di raccontare la luce e le città inviando i loro filmati entro il 19 marzo 2016 in una delle tre categorie previste: LUCE E LUOGHI, LUCE E PAROLE, LUCE E AMBIENTE.
Per il valore del messaggio e delle tematiche coinvolte il concorso anche quest’anno ha avuto il patrocinio di importanti Istituzioni e Università. Questa nuova edizione si caratterizza anche per una particolare attenzione verso le tematiche della sostenibilità ambientale attraverso l’introduzione di una categoria apposita “Luce e Ambiente” dove è possibile raccontare il rapporto tra la luce e l’ambiente anche in termini di attenzione alla sostenibilità e al risparmio energetico.
Inoltre in questa III edizione di Riprenditi la città, si aggiunge un altro importante strumento per raccontare la luce e le sue emozioni: le parole che nella nuova categoria “Luce e Parole” diventano anch’esse un elemento fondamentale di narrazione.
I filmati saranno valutati da una giuria d’eccezione, formata da esponenti del mondo della luce e della cultura e saranno premiati il 9 maggio 2016 a Bologna nel famoso Teatro Comunale. I giurati di questa III edizione di Riprenditi la Città, ripernditi la Luce è composta da:
I premi (10 in totale) saranno assegnati a quei cortometraggi che metteranno in evidenza la migliore panoramica, estetica, potenzialità emotive e tecniche di illuminazione notturna. Particolare attenzione sarà inoltre data alla qualità della presentazione dei lavori.
I premi saranno suddivisi in tre categorie (LUCE E LUOGHI, LUCE E PAROLE, LUCE E AMBIENTE): per ciascuna ci saranno due vincitori (il 1° e il 2° classificato) che riceveranno rispettivamente 1.500 e 1.200 euro. Inoltre sono previsti quattro premi speciali (Lighting designer, Show Lighting, Energy Saving e Premio speciale della giuria) di 1.000 euro ciascuno.
Per maggiori informazioni è possibile contattare la segreteria organizzativa all’indirizzo: concorso@aidiluce.it Mariella Di Rao, Responsabile comunicazione per la stampa – mob. 335 7831042
Per ulteriori dettagli visita il sito www.riprenditilacitta.it o la pagina Facebook e Twitter dell’evento
Che dire, se non ci fossero limiti d’età io non ci penserei due volte a partecipare, cosa aspettate?
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