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Energy saving

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Ne approfitto riprendendo il discorso fatto nel precedente post per parlare un po’ di risparmio energetico legato ovviamente all’illuminazione.
Come ho già avuto modo di dire in uno dei primi post di Luxemozione sempre maggiore è la sensibilizzazione nei confronti di un uso più consapevole delle risorse di cui disponiamo, tra queste non certo ultima l’energia elettrica.
Nel campo dell’illuminazione si sta assistendo ad un lento ma inesorabile declino delle lampade ad incandescenza. Aziende come la Philips hanno apertamente adottato una strategia di mercato volta all’eliminazione delle lampade con tecnologia obsoleta o inquinante, tra queste le lampade ad incandescenza , appunto, e le lampade a mercurio.
Il futuro è dunque (almeno secondo Philips) nelle sorgenti caratterizzate da un ottima efficienza luminosa (80-100lm/W), tra queste le più note lampade a risparmio energetico, che altro non sono che lampade fluorescenti compatte.
A tal proposito vorrei citare un articolo trovato su un sito americano nel quale si discute degli effettivi costi-benefici che si avrebbero con la sostituzione del parco lampade a bassa efficienza luminosa.
questa la fonte:You Light Up My Life

According to the U.S. Department of Energy, if every household in the United States replaced just ONE regular incandescent light bulb with an Energy Star approved compact fluorescent bulb (CFL) we’d save enough energy to light more than 3 million homes for a year, more than $600 million in annual energy costs, and prevent greenhouse gases equivalent to the emissions of more than 800,000 cars. Now that’s all well and good, but come on, let’s be realistic here. How does that really apply to you and me?I used the Energy Department’slighting cost calculator * to see how much money my family might save if we replaced all our light bulbs with CFL’s. I tried to do a rough count in my head and I think we have around 25 light bulbs in our townhouse. So, after the cost of new light bulbs (estimated at $3.50 each) we’d save about $134 in the first year.Now, I have to be honest that I was a little disappointed by that small dollar amount. Especially since we live in a housing co-op and split our utility bills with the other 159 homes in the neighborhood. Our family won’t directly see any of the benefit so what’s the use, right? There has to be a way we could save some money from this, though, so next I calculated the cost difference if all 160 homes in our community replaced their estimated 25 incandescent bulbs with new CFL’s, too. If everyone changes their bulbs we’re bound to see a difference, right? Right! After the first year, our co-op would save more than $35,000 just in electric bills!!! Now that seems like a bargain! Even if the co-op coughed up the money and purchased all 4,000 CFL’s for the homes to make sure everyone switched them out we’d still save around $21,000 the first year. Even better, over the estimated 6,000 hour lifetime of the 4,000 CFL’s we’d save $158,000! And that’s just in our little corner of Falls Church, VA. Imagine the impact we’d have if all 100 million households in the U.S. chipped in and did their part. The results would be astounding – maybe even $600 million dollars

Vorrei per finire aggiungere una cosa , cioè che sicuramente è importante una sensibilizzazione volta al risparmio in ambito domestico, ma importantissimo è altrettanto la diffusione di questa cultura a livello pubblico e di conseguenza cercare di migliorare le raccolte differenziate e di sostituire gli apparecchi e relative sorgenti utilizzate per l’illuminazione pubblica ormai obsolete con altri più nuovi e più prestanti in termini di rendimento ed efficienza luminosa.

cosa ne pensate????

ciao a tutti

 

Giacomo
Giacomohttp://www.rossilighting.it
Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

4 Commenti

  1. Non posso che essere d’accordo sulla sensibilizzazione a questo tema.
    Ma nel mio caso mi “limitero'” al risparmio in ambito domestico… sto comprando tutte le lampadine a risparmio energetico.
    A livello pubblico resta un po’ piu’ difficile!

  2. sono d’accordo: meno sprechi per tutti! in ambito domestico è più facile (anche se solo in linea teorica, dal momento che non c’è ancora una grande sensibilità verso questo tema da parte del consumatore medio),mentre a livello pubblico i problemi sono talmente tanti che forse dovremo aspettare decenni per cambiamenti significativi. come vedi sono ottimista al riguardo…ciao! cecilia

  3. perchè?????? (immagino sia una procazione…=p) perchè sono anni che si parla di fonti alternative e di dipendenza per l’energia da altri paesi, ma non esistono interventi significativi al riguardo. sono capaci solo di incentivare la sostizione delle auto ogni volta che la fiat è in crisi…sarebbe utile incentivare in modo efficiente i privati per l’utilizzo di fonti alternative… un esempio: in università abbiamo calcolato che con gli incentivi previsti per la costruzione di impianti che sfruttano l’energia solare (utilizzabili solo con il vincolo di non produrre più di quanto si consumi… e quindi con l’impossibilità di venderla alla rete elettrica) i costi vengono assorbiti in 10 anni mentre l’impianto dura al massimo 20 anni!!!! rischioso no????
    figuratevi se si preoccupano di sostituire le lampadine!!!!! è già tanto trovarle negli edifici pubblici!!!!!
    ciao ^___^ cecilia

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