Vetro di Levy così è stato denominato dall’équipe di ricerca dell’INFM-CNR e del LENS dell’Università di Firenze che l’ha relizzato, si tratta di un nuovo ed innovativo materiale in grado di trasmettere la luce in maniera non convenzionale. La struttura propria del vetro di Lévy è tale da distribuire la luce secondo percorsi ad hoc e con una velocità molto maggiore di quella garantita dei mezzi ottici tradizionali.
Perchè vetri di Levy? perchè la meccanica di distribuzione della luce all’interno del materiale si ispira a alle distribuzioni probabilistiche descritte dai così detti “Voli di Lévy” negli anni trenta dal matematico francese Paul Pierre Lévy. Spostamenti apparentemente disordinati ma non casuali, che possono essere calcolati per descrivere, per esempio, i movimenti di animali predatori, le dinamiche delle migrazioni umane o l’andamento dei mercati azionari.
Il risultato è stato ottenuto miscelando tre ‘ingredienti’: vetro liquido (silicato di sodio), particelle di biossido di titanio in grado di diffondere i fotoni e sfere di vetro con diversi diametri. Queste ultime creano all’interno del vetro liquido una matrice in grado di determinare la distribuzione delle sfere di biossido di titanio: quando il materiale solidifica, ha dimostrato lo studio, la distribuzione delle sfere fa sì che i fotoni diffondano nel vetro seguendo i voli di Lévy.
A quante si apprende dal comunicato stampa del INFM da cui ho tratto la notizia, attualmente l’equipe di ricerca sta lavorando per affinare le caratteristiche del materiale, in particolare l’intenzione è quella di sostituire il vetro con un polimero in modo da ottenere così elementi flessibili adatti ad essere adottati in diversi settori hi-tech, dall’elettronica avanzata alla fotonica”.
Che dire interessante! cosa ne dite??
ciao ciao 🙂