Il 9 ottobre scorso si è svolta la tanto attesa premiazione del Codega 2015, award internazionale ideato con il fine di premiare il progetto d’illuminazione in cui fondamentale è stato l’utilizzo della tecnologia LED.
In un mercato (quello Italiano) che ancora fatica a distinguere il valore del progetto d’illuminazione svolto da un professionista indipendente, dal servizio tecnico-commerciale di supporto (diciamo gratuito) offerto da aziende e distributori, una nota di merito va assegnata all’organizzazione, che ha coinvolto associazioni di categoria nazionali ed internazionali, così da rendere il Codega uno dei centri di divulgazione della cultura del progetto della luce.
Ricordo infatti che il premio si rivolge a progetti realizzati da Lighting Designer, professionisti indipendenti che si occupano di progettazione della luce.
Come di consueto, anche in questa terza edizione, la serata di premiazione si è svolta a Venezia, presso Ca’ Zen, in concomitanza di Illuminotronica, fiera-convegno dedicata alla tecnologia LED e sistemi di gestione, che si svolge a Padova.
Massima soddisfazione da parte della giuria del premio per la presenza di progetti qualitativamente molto elevati, segno di una crescita culturale e di un’attenzione sempre maggiore alla professionalità del lighting designer.
Ho avuto modo di apprezzare una qualità progettuale molto alta dei partecipanti di questa edizione. Tutti i progetti che abbiamo avuto modo di valutare erano molto belli e devo ammettere che il nostro compito come Giuria è stato molto difficile. ( Paola Urbano, consigliere di APIL-Associazione dei Professionisti dell’Illuminazione)
Qua sotto la video intervista a Paola Urbano:
La luce, nella sua dimensione più innovativa e dinamica, è stata quindi protagonista della serata veneziana valorizzando non soltanto gli aspetti di creatività e design, ma soprattutto la ricerca e l’adozione delle tecnologie più avanzate.
Promosso da Assodel (Associazione Italiana Distretti Elettronica) in collaborazione con IDEA (International Distribution of Electronics Association) e con il patrocinio di APIL, il premio promuove infatti la corretta progettazione illuminotecnica e l’utilizzo delle nuove tecnologie.
I vincitori della terza edizione
Il primo premio della categoria Lighting Designer è andato al progetto di illuminazione della Victoria Grande Fortress, curata da Francisco Javier Gorriz Sanchez dello studio spagnolo DCI
con la seguente motivazione:
L’illuminazione di un luogo ad alto valore storico è stata risolta con un linguaggio fortemente contemporaneo osando una interpretazione artistica eseguita con i soli effetti di luce. Questo approccio dà una nota di forte innovazione e spinta alla rilettura di un bene culturale dichiarando un coraggio progettuale e un dominio del ‘materiale luce’.
Menzione speciale per un altro progetto illuminotecnico di assoluto rilievo, questa volta tutto italiano: l’illuminazione del Chiostro SS. Trinità di Viterbo, realizzata da Claudia Giacomobello e Giovanni Liotta dello studio Savetheclock.
Motivazione della menzione:
L’illuminazione di un luogo ad alto valore storico è stata risolta con una comprensione piena del passo e del ritmo architettonico mettendo in condizione la luce di supportare la architettura e le opere d’arte incluse in essa. Questo percorso progettuale è un modo consueto di affrontare i beni culturali ma rarissimamente viene risolto con questo equilibrio.
Firme di eccellenza tra i finalisti
Tra i finalisti del premio si annoverano altri progetti di spicco di valorizzazione dei beni culturali, tutti curati da grandi nomi del lighting design italiano, come l’illuminazione a LED della Basilica Superiore di S. Francesco d’Assisi (a cura di Marco Frascarolo), il progetto illuminotecnico dei Fori Imperiali di Roma (a cura di Francesca e Vittorio Storaro).
Nella shortlist, non solo progetti di illuminazione di beni culturali, ma anche di edifici ad uso commerciale, illuminati da giovani lighting designer italiani: lo store Dazzle Diamond a Pechino (firmato da Giacomo Rossi- Rossi Lighting), la boutique Perla Pura ad Atene (curata da Silvia Simionato), l’Audace Palestre a Milano (curato da Romano Baratta – Lighting Lab). Non sono mancati, infine, progetti di nomi internazionali, come il Medusa Project (di Dean Skira) e la Fashion Gallery (dello studio LichtVision).
Categoria Product
Tra i prodotti, vince la customizzazione Per la categoria “Soluzioni a LED”, il primo premio è andato a Medusa di LAM32, un prodotto custom realizzato per il progetto di Dean Skira a Cikat, in Croazia,
con la seguente motivazione:
Il prodotto sa coniugare rapporto formale con utilizzo degli effetti luminosi, sa coniugare contemporaneità di segno e ancestrale e immediata sensazione dell’utilizzo oltre ad avere risolto su base tecnica difficoltà realizzative.
Premio speciale Effetto Luce
Un premio speciale, votato dalla giuria popolare dei social network, è andato infine all’effetto luce più interessante creato da Romano Baratta, light artist e lighting designer italiano.