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UNI11248: classe illuminotecnica di progetto questa sconosciuta

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Vi ricordate? già in due articoli ho avuto modo di segnalare e descrivere la nuova norma che regola l’illuminazione pubblica: la UNI11248. A qualche mese dalla pubblicazione si possono confermare alcune premesse fatte: sicuramente poca chiarezza sulla metodologia delle scelte da fare a monte per la definizione della Classe Illuminotecnica di Progetto (CIP) a partire dalla Classe Illuminotecnica di Riferimento. Per non parlare poi dell’inaccessibilità di alcuni parametri al contorno richiesti per la definizione della CIP (flusso di traffico, indice di criminalità, ecc).

Per fortuna già diversi software illuminotecnici danno una mano al progettista nella valutazione della classe di progetto: il Dialux già tempo prima dell’entrata in vigore ufficiale della UNI11248 (l’iter di apporvazione durato anni) consentiva di definire in maniera automatica la classe di appartenenza della strada anche se con un sistema che potrebbe indurre al dubbio.

Un software dedicato esclusivamente alla definizione di della classe illuminotecnica di progetto è invece il Philips Road Wizard, che ho trovato per caso sul sito in inglese della Philips Lighting, particolarmente chiaro ed immediato nella sua semplicità. In particolare molto esaustive le immagini nelle finestre di scelta che consentono all’utente di poter valutare in maniera immediata le scelte da fare in base al caso esaminato (cosa che invece la norma non rende possibile).

Philips Road Wizard si riferisce in generale alla CEN13201, che è la norma europea da cui deriva la UNI 11248. Non ho ancora verificato, ma potrebbe accadere che alcune classi di appartenenza verificate non abbiano una corrispondenza nella norma italiana,perchè eliminate in fase di stesura della UNI (alcune classi che si trovano nelle tabelle CEN13201/2 non hanno corrispondenza nella UNI perchè eliminate in fase di localizzazione della norma).

Allego qua sotto un paio di link da cui si può scaricare il Philips Road Wizard

Sito Philips

Link diretto

Link mirror

Fatemi sapere se usate altri sistemi per definire la Classe Illuminotecnica di Progetto

ciao a tutti

Giacomo
Giacomohttp://www.rossilighting.it
Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

14 Commenti

  1. anche Relux fa riferimento nel progetto stradale alla CEN13201/2 che consente tramite una scelta guidata di individuare la classe di progetto….

  2. volevo chiedere un informazione relativa alla 11248 e più precisamente per quello che riguarda la classe S per l’illuminazione di piste ciclopedonali.
    secondo la tabella per ottenere l’uniformità il valore medio non deve superare di 1,5 volte il valore minimo. Mi sembra un parametro assurdo e quasi impossibile da raggiungere senza dare dei valori medi (stiamo parlando di un marciapiede) troppo alti riducendo le interdistanze.
    Vorrei avere da voi delle indicazioni.
    grazie
    Paolo

  3. Ciao Paolo, scusa ma in che parte della 11248 hai letto questo valore di 1,5? Comunque in genere io uso la 11248 per la classificazione e la 13201-2 per i requisiti illuminotecnici..

  4. Ri ciao Paolo, sono incappata nella tabella che menzioni nel tuo post del 27 Novembre 2008: è una tabella della 13201-2, che riporta come nota una indicazione. Dice che il valore effettivo dell’illuminamento MEDIO mantenuto, cioè quello che ottieni con il tuo impianto, una volta deciso a che categoria la tua area/strada appartiene, non può essere maggiore di 1,5 volte il valore minimo di E MEDIO indicato. Cioè se tu decidi che la tua strada è una S2, che ti prescrive un Emedio di 10 lux, non puoi dargliene 10×1,5=15, per questioni di uniformità (dato che il tuo E minimo mantenuto deve essere di 3 lux) ed anche perchè altrimenti sconfineresti nella categoria successiva!!!
    Spero di essere stata chiara.
    Cla

  5. CLAUDIA SCRIVE: dato che il tuo E minimo mantenuto deve essere di 3 lux) ed anche perchè altrimenti sconfineresti nella categoria successiva!!!

    esattamente, altrimenti sconfineresti nella categoria illuminotecnica successiva! dunque saresti sulla S1.

    Con l’impiego di ottiche specifiche per queste applicazioni si riesce tendenzialmente a rispettare le raccomandazioni.

    Purtroppo in Italia ci è difficile digerire certì “valori” in quanto culturalmente siamo, o meglio lo sono gli amministratori, LUXdipendenti…

    Normalmente il requisito di base che viene dettato dal cliente nel primo incontro tecnico è: “ci voglio la luce, ci si deve vedere !”

    ciao

  6. Si beh il “ci si deve vedere…bene” implica non solo l’aspetto quantitativo, ma anche il modo con cui si distribuisce la luce sulla strada. Certo è che non sarebbe male riuscire a trasmettere questo alle varie municipalità, non peraltro, ma magari ci sarebbero in giro meno impianti fatti coi piedi!
    ciao
    G.

  7. grazie Claudia,
    Mi hai chiarito il dubbio, resta il fatto che mi sembra sproporzionato come valore di uniformità, visto che si tratta solo di una pista ciclabile dove la velocità relativa è comunque bassa.
    Paolo

  8. Ciao Paolo, mi sa che non mi sono spiegata. 1,5 non è il valore di uniformità che devi dare alla tua pista ciclabile! Per le categorie S non è prevista uniformità, ma solo un valore di illuminamento medio mantenuto e un valore di illuminamento minimo mantenuto. Questo 1,5 è un parametro che ti serve per evitare di sconfinare nella categoria successiva…
    Ti faccio un esempio: per una serie di motivi decidi che la tua pista cilabile deve essere una S2 (10 lux medi – 3 lux minimi). Ti fai la tua verifica, con i pali che vuoi tu, gli apparecchi che hai scelto,ecc. Scopri che ad una certa interdistanda dei pali per terra hai 3,4 lux minimi e 16 lux medi. In questo caso, nonostante tu ottemperi pienamente ai valori minimi prescritti, purtroppo hai sforato con il valore medio, perchè hai superato il valore prescritto dalla norma (che è di 10 lux) sconfinando nella categoria successiva (cioè la S1 che richiede un medio minimo mantenuto di 15 lux, ma anche un minimo di 5)e perchè il tuo valore medio ottenuto è superiore a 1,5 volte quello suggerito dalla normativa per la categoria S2. Per cui questo valore di 1,5 ti aiuta solo a non far sforare verso l’alto gli illuminamenti medi. Se sulla tua pista ciclabile S2 riesci ad avere un minimo di 3,4 ed un medio mantenuto di 12 va benissimo perchè anche se non sei precisissimo e non riesci a raggiungere un medio di 10 comunque non superi questo valore di 1,5 volte!!!
    Il fatto che per le categorie S non si indichi l’uniformità è sintomatico del fatto, come dicevi tu, che la velocità relativa è bassa, per cui è necessario che ci siano determinati livelli di illuminamento e non determinati livelli di uniformità dell’illuminamento. L’uniformità è, invece, un requisito che interessa le strade a traffico veicolare che appartengono alle categorie ME (uniformità delle luminanze) o CE (uniformità degli illuminamenti), per cui, come nel caso delle ME, addirittura ci sono da verificare 2 uniformità!!

  9. ciao Claudia,
    cito il punto: “per ottenere l’uniformità, il valore effettivo dell’illuminamento medio mantenuto non può essere maggiore di 1,5 volte il valore minimo indicato per la categoria.”
    per capire: se io ho un pista ciclabile S2 e devo dargli un valore medio di 10 lux, per rientrare nella normativa devo ottenere un valore minimo almeno di 3 lux e questo è chiaro e ti ringrazio. Ma se faccio, e qui vengo al punto, il rapporto dei valori ottengo un indice che reputo molto alto per il basso rischio relativo che comporta una pista ciclabile in quanto un valore o rapporto (chiamalo come vuoi) così alto, con certi apparecchi, mi obbliga ad avvicinare i punti luce, se non voglio sforare verso il basso i valori minimi.con tutto ciò che ne comporta (costi).
    un pò distorto come discorso ma perdonami è venerdi anche per me.
    ciao.

  10. Ciao Paolo, quindi quello che per te è esoso è l’uniformità che ottieni avendo il valore minimo di 3 e medio di 10? Cioè, se ho ben capito, una uniformità che si aggira intorno dello 0,3 (3/10) secondo il tuo ragionamento, per una pista ciclabile, è alta. Su questo non ti posso aiutare, dipende molto dai casi, quanto larga è la zona, quanto alto puoi stare con i pali, se puoi metterci lo sbraccio o meno, che apparecchi vuoi usare e se hai libertà di scelta…; le variabili sono tantissime. Mi rendo conto che molti apparecchi sidewalk, pensati per piste ciclabili e marciapiedi, montano delle 70W e producono dei picchi allucinanti per terra, oppure hanno delle curve orrende per cui distribuiscono la luce in maniera poco intelligente ma magari all’architetto o al cliente di turno piace tanto, l’unica cosa che ti posso dire è che generalmente, in questi casi, io cerco di stare almeno a 4-4,5m di altezza e che quando posso uso delle 35W sidewalk con una curva il più possibile aperta, in modo da distibuire bene la luce lungo il senso di percorrena della pista/marciapiede, ma credo che siano accorgimenti che già avrai adottato anche tu. A presto.

  11. ciao, claudia.
    Quindi, se paragoni l’uniformità di 0,3 con quella richiesta mediamente per la strada 0.4 e consideri tutti i rischi come la velocità degli utilizzatori, ti accorgi che, a mio personale giudizio, è un pò eccessiva.
    sono d’accordo con te, se parliamo di piste separate da altre sedi viabili, come linea di principio, quella da te prospettata è la soluzione migliore: 4-5 metri d’altezza con l’utilizzo di un 35W (io cerco sempre di proporre anche lampade compatte fluorescenti). Più problematica è la soluzione quando pista ciclabile e strada sono attigue. Qui sei chiaramente legata all’interdistanza stradale, il punto luce a 4 metri d’altezza quando l’interdistanza è magari di 30-35 metri, diventa troppo basso, cioè diventa tutto esageratamente legato al raggiungimento di quel valore minimo, che la normativa richiede per, appunto, le categorie S. Considera poi che, anche tutta quella luce che arriva dal lampione lato strada, molto spesso diventa un’ingerenza negativa (per il valore di uniformità) sul marciapiede. Il risultato è che, spesso, mi trovo a perdere più tempo per cercare la soluzione a norma sul marciapiede, che non per il resto del progetto. Tutto si muove, si avvicinano pali o si aumentano o diminuiscono le potenze, in funzione di un valore, magari di 1 o 2 lux di troppo, per l’uniformità sul marciapiede, che non ti mette a norma l’intero impianto luminoso.
    aspetto le tue considerazioni molto professionali e di stimolo. ciao.

  12. E’ raro incontrare siti così precisi da essere un utile riferimento nel momento topico del progetto. Grazie, leggendo i vostri commenti mi avete risolto dei dubbi.

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