Leggevo stamattina su Repubblica online un’articolo che mi ha dato lo spunto per iniziare un discorso che già da un po’ volevo approfondire….tema ovviamente è ancora una volta il risparmio energetico, derivato diretto del caropetrolio e del costo dell’energia e via dicendo.
La vicenda si svolge a Parigi, dove, a quanto si legge, visti gli sprechi energetici enormi dovuti all’illumiazione della citta “Un deputato del centro-destra ha presentato un progetto di legge per limitare l’inquinamento luminoso e il sottosegretario all’Ambiente, Nathalie Kosciusko-Morizet, in un’intervista al Parisien, ha timidamente aperto la porta a una regolamentazione degli orari per le insegne, in particolare quelle pubblicitarie.”
Cosa posso dire… è vero una cultura di controllo degli sprechi energetici è necessaria, e devo dire che nonostante “la buona illuminazione delle città è essenziale per la sicurezza e per molti sindaci lo sfavillio notturno è un simbolo di prestigio e commercianti ed industriali non vogliono rinunciare a una pubblicità efficace”, in italia esiste già da qualche anno una rinnovata coscienza del controllo dei consumi energetici, coscienza che si sviluppa proprio dal reparto progettuale. da tempo tema importante di discussione per lighting designer professionista (e tengo a sottolineare professionista per escludere da questo termine quelle realtà che portano spesso a soluzioni illuminotecniche abberranti che nulla hanno a che vedre con una condotta professionale), è il risparmio energetico e il controllo delle emissioni luminose verso la volta celeste (quest’ultimo tema controverso che in parte è già stato tema di discussione su Luxemozione).
Importante è dunque oggi approdare alla progettazione illuminotecnica senza dimenticare di porre un occhio di riguardo a sistemi flessibili che consentano accensioni differenziate o addirittura che permettano la diminuzione del flusso di lampada a seconda della necessità.
Ad esempio se nel progetto di una piazza si prevede sia un’illuminazione monumentale che funzionale, necessario sarà fare in modo che ad una certa ora della notte l’impianto venga ridotto al minimo, magari mantenendo accese solo la parte necessaria alla vivibilità del luogo.
Nozioni basilari che possono sembrare a molti una banalità, ma che sicuramente sono un’alternativa razionale allo spegnimento totale degli impianti che spesso qualcuno propone.
Non so se anche in Francia eisite già una cultura volta ad una gestione razionale degli impianti di illuminazione, ma mi piace gongolarmi nell’idea che almeno in questo l’Italia non è fanalino di coda dell’Europa.
Cosa ne dite?
ciao ciao
e come la mettono con la torre eiffel??????
Per fare risparmio enenrgetico non servono soluzioni mirabolanti….
Già una seria applicazione delle nromative ( specie nell’illuminazione pubblica in esterno ) permetterebbe un corretto bilanciamento tra esigenze e consumi.Purtroppo le amministrazioni italiane non hanno in genere un livello cognitivo della materia illuminotecncia, ciò permette spesso che si presentino soluzioni aberranti sia in eccesso che in assurdo…