Bhe ormai le olimpiadi di Pechino hanno raggiunto il giro di boa, ultima settimana che vedrĂ in scena la fase finale dei tornei a squadra e dell’atletica leggera.
La scorsa settimana, mentre ero in vacanza (lo sono ancora a dire il vero 🙂 ), mi sono dilettato, come credo molti altri, a seguire un po’ tutte le gare (purtroppo in differita) che venivano trasmesse, dal tiro con l’arco al sollevamento pesi al (ovviamente) nuoto, imprese di Phelps incluse.
E proprio guardando il nuoto mi sono accorto della singolaritĂ del National Aquatics Centre, il ” Watercube“, progettato dallo studio australilano PTW che ha ospitato le gare di queti giorni e che si erge nelle vicinanze dello stadio olimpico , il “Bird Nest”, progettato da Herzog e deMeuron.
Non sto parlando solo della struttura in acciaio, calcestruzzo e plastica che ricorda centinaia di bolle giustapposte, ma della luce che sembra animare queste bolle, ognuna delle quali in grado di vivere di vita prorpia, indipendente dalle altre, proprio come un singolo pixel di un gigantesco monitor.
All’interno di ciascun involucro realizzato in EFTE (Etilene TetrafluoroEtilene), che sembra gonfiarsi all’interno del frame che lo circonda, è stato inserito un sistema di LED RGB ad alta emissione in grado di garantire un sistema luminoso di colori dinamico. Il risultato? un edificio che di notte sembra animarsi di vita propria.
Secondo quanto si può leggere sul sito della Cree, che ha fornito la materia prima, sono stati utilizzati 496 mila LED RGB per illuminare le 3000 bolle del “Watercube”, ognuna delle quali in grado di rappresentare milioni di colori differenti, gestiti ovviamente attraverso un software in grado di coordinare le diverse configurazioni.
Il risultato? bhe guardate qua sotto!
ciao a tutti