HomeAMBIENTERisparmio energetico? No grazie!

Risparmio energetico? No grazie!

-

Prima di venir frainteso terrei a fare un piccolo cappello, vorrei ribadire ancora una volta che ciò che si legge su Luxemozione è e sempre sarà apartitico ed apolitico, pertanto quello che che leggerete qua sotto va inteso semplicemente come una riflessione su un sistema subdolo che io condanno apertamente!

Di cosa sto parlando? Ma del decreto “anticrisi”  promulgato dai signori del governo, operativo già  dal 30 novembre. Nel suddetto decreto è introdotta, tra l’altro una procedura che renderà quasi impossibile ottenere gli sgravi fiscali del 55% per coloro che intendono “risparmiare energia”, quindi sia chi è intenzionato ad installare un bel pannello fotovoltaico sul tetto di casa, sia chi intende sostituire le finestre di casa, o la caldaia o quant’altro. (per fortuna la retroattività del decreto verrà eliminata)

Riporto qua sotto un brano dal Corriere  della Sera :

“Il decreto prevede infatti che per le spese sostenute dopo il 31 dicembre 2007, i contribuenti debbano inviare all’Agenzia delle entrate, solo per via telematica, «un’apposita istanza per consentire il monitoraggio della spesa e la verifica del rispetto dei limiti di spesa complessivi». L’Agenzia delle entrate esamina le domande secondo l’ordine cronologico di invio e comunica entro 30 giorni l’esito della verifica agli interessati. Decorsi i 30 giorni senza esplicita comunicazione di accoglimento «l’assenso si intende non fornito» e il cittadino non potrà usufruire della detrazione. Per le spese sostenute nel 2008, in caso di mancato invio della domanda o di diniego da parte dell’Agenzia delle entrate, l’interessato potrà comunque usufruire di una detrazione dall’imposta lorda pari al 36% delle spese sostenute fino a un massimo di 48 mila euro da ripartire in dieci rate annuali.”

Quello che mi fa riflettere e che mi sento di criticare  è il modo con il quale si intende controllare il sistema di richiesta per lo sgravo fiscale, infatti mi sembra ancora una volta un tentativo di risolvere un problema sparando nel mucchio. Mi rendo conto, c’è sicuramente chi su questo sistema ha lucrato e alla grande, ma perchè non promuovere un sistema di controllo adeguato anzichè “rendere più difficile” la procedura di richiesta? No dico ma qualcuno ha mai provato ad andare in agenzia delle entrate? E poi sicuramente chi a lucrato sin ora continuerà a farlo anche in futuro di questo ne sono più che certo!

Ancora una volta un passo in dietro!

voi cosa ne dite?

Giacomo
Giacomohttp://www.rossilighting.it
Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

1 commento

  1. Volevo scrivere un altro post sull’argomento, ma non so se ne avrò tempo e voglia.

    Visto che le pubbliche amministrazioni sono in ristrettezze farebbero bene a tirare un respirone e investire sull’efficienza energetica dei loro edifici, prima ancora di preoccuparsi di cosa fanno i privati.
    La porzione di spesa corrente dovuta alle bollette deve essere a livelli apocalittici.

    Non lo si fa per l’ambiente; lo si deve fare per i soldi.

    In ogni caso bisognerebbe smetterla* di cambiare regole ogni due mesi. A metter su un’attività ben definita ci vogliono anni e per farsi una seria competenza ci vogliono lustri.
    Nun se po’ campa cussì.

    *Anche a prescindere dalla retroattività che è semplicemente ILLEGALE; l’hanno tolta solo perché avrebbero perso i ricorsi.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.