Luci d’artista di Torino aprirà ufficialmente i battenti la settimana che viene e darà il La alla lunga serie di eventi italiani ed internazionali che avranno come protagonista la luce. Installazioni, opere di luce, musica e colori, in composizioni mai viste prima. Dunque Lyon con la suo storico Fête des lumières, e a seguire Milano con il LED Light Exhibition Design, Napoli con il LuminariaNapoli e ancora Roma by Light, ecc. La luce in tutte le sue forme sarà protagonista del prossimo Natale.
Ma torniamo alla manifestazione di Torino, che quest’anno si presenta nella sua XXIII edizione, per anni unica ed invidiata manifestazione italiana interamente dedicata all’illuminazione scenografica open air, che vanta oggi innumerevoli tentativi di imitazione, ma che rimane indiscusso punto di riferimento almeno a livello nazionale.
Giovedì 28 ottobre alle 11,30 alla Fondazione Sandretto la rassegna stampa e poi via, la manifestazione avrà inizio ufficialmente il 3 di novembre e, giusto per far venire un po’ l’acquolina in bocca a tutti voi, amici lettori, ecco una piccola anticipazione di quello che potrete vedere all’esposizione di Torino.
Oggi vi vorrei presentare nel dettaglio l’opera Bwindi Light Masks dell’artista torinese Richi Ferrero, artista a tutto campo che dagli anni ’70 ad oggi ha lavorato in modo trasversale tra arte visiva, teatro e cinema, installazione d’arte urbana, progettazione museale e arte della luce. Per maggiori info sull’articolata biografia dell’artista vi rimando al sito ufficiale di Richi Ferrero.
Bwindi Light Masks, presentata in anteprima allo scorso Luminale 2010, sarà esposta in occasione delle Luci d’Artista presso Palazzo Chiablese, Piazza San Giovanni 2 per tutta la durata della manifestazione (dal 3 novembre 2010 al 16 gennaio 2011). Quaranta maschere identiche, provenienti da un’area di confine tra Congo e Uganda, sono collocate come piccoli monoliti, in ordine sparso, nella corte di Palazzo Chiablese a Torino. La luce diurna restituisce l’essenzialità della rappresentazione, una condizione d’attesa. Il rito prenderà vita quando la luce artificiale muterà, nel buio, i cromatismi delle maschere dando vita ad una danza ferma sostenuta dai suoni bivocali dei Tuva. Sponsor dell’opera è la storica azienda torinese di illuminazione Ilti Luce.
Qua sotto alcune immagini gentilmente concesse dall’artista, in cui si possono vedere nel dettaglio le maschere, la realizzazione e la messa in scena dell’opera.
E naturalmente un bel video, realizzato da Archilight.it, in cui l’artista ci racconta della sua opera.
Installazione veramente suggestiva, assolutamente da non perdere!