La settimana passata, quella del Furisalone, è stata davvero speciale; per la prima volta dall’altra parte della barricata, dal punto di vista di chi espone. Quello che noi, Italian Lighting Designers, avevamo da mostrare non era un semplice prodotto di design, ma la nostra professione di progettisti della luce. Il mezzo che abbiamo utilizzato è stato il racconto, ovvero un percorso didattico intitolato NaturaLED, volto a spiegare a tutti voi, cari amici che ci avete visitato, che la progettazione della luce è una cosa seria e che, in uno spazio domestico, d’uffici o in un esterno urbano una soluzione di luce progettata può fare davvero la differenza.
Come dicevo un’esperienza inimitabile, di cui ora godiamo il successo; insomma 3600 visitatori in pochi giorni non sono un successo? Per noi ILD e per Assodel che ci ha coadiuvato in questa sfida sicuramente sì!
Una vittoria in cui sicuramente noi tutti abbiamo fortemente creduto, sin dal primo giorno (era febbraio), quando ci siamo seduti attorno ad un tavolo a discutere di Ventura Lambrate 2014. Poco meno di due mesi per organizzare e realizzare tutto, uno sforzo estremo, ma l’obiettivo era saldo nella testa: NaturaLED.
Dunque 6 giorni, dall’ 8 al 13 aprile, i giorni della Design Week milanese, per accogliere e raccontare al meglio ad ogni visitatore il nostro racconto. Già dal primo giorno c’era aria di successo, nella giornata di martedì, infatti, ci è venuto a trovare, accompagnato da Matteo Reggiani e Roberto Martello, Mr Stone, titolare dello studio di lighting di New York Fisher Marantz Stone.
Per meglio comprendere il percorso da noi ideato ecco il videoracconto ufficiale.
Poi, per sommi capi ed in ordine di apparizione ogni singolo passaggio.
Una volta scesi nell’interrato, primo step del percorso era Underbrush, un sottobosco, realizzato tecnicamente con palloncini bianchi e moduli LED della Luxia LED. Una sorta di punto di accoglienza scenografico, volto ad introdurre il visitatore all’interno di NaturaLED. Filo conduttore di tutto era il rapporto tra Natura-Uomo e Luce. Uderbrush accoglie all’interno di una foresta nascosta nel sottosuolo (il seminterrato della sede Assodel) le cui parti più intime sono svelate da un bagliore che filtra attraverso la materia diafana e si miscela nei colori cangianti della natura, che simbolicamente riprendono acqua fuoco e terra. Underbrush è stato ideato dallo Blondet Frigo Lighting Studio .
Poi, una volta immersi nel sottosuolo, How Old Are You?, secondo passaggio del percorso. Un’installazione pensata da Claudia Giacomobello e Giovanni Liotta di Savetheclock design studio, volta a spiegare come, a tutti gli effetti, la luce artificiale può cambiare la lettura del nostro corpo in applicazioni anche domestiche o di uso quotidiano. Da qui la fondamentale differenza che esiste tra uno spazio in cui la luce è progettata (per l’uomo) ed uno in cui la parte illuminotecnica è risolta mettendo quattro pallini in Autocad o, al più, sfogliando senza cognizione un catalogo d’illuminazione.
L’installazione era tecnicamente suddivisa in 3 ambienti primari, in ognuno era ideata una sequenza di accensioni diverse, i visitatori, all’interno di ogni ambiente, potevano osservarsi allo specchio e comprendere come la luce può cambiare, in meglio, o in peggio, la nostra fisionomia.
How old are You è stato realizzato grazie al supporto di Reggiani , Helvar e DGA
Ricordati che se ci hai visitato puoi ritrovarti e taggarti su LEDLab su Facebook dove sono archiviate le foto di tutti coloro che hanno testato le 3 stanze della Savetheclock
Passaggio successivo era Daylight Interaction, ideata da Giacomo Rossi (il sottoscritto) e da Chiara Carucci. Una terza stazione pensata con lo scopo di far comprendere l’importanza della luce naturale per l’uomo e come, da questa, dipenda il regolare andamento del nostro ritmo circadiano e di conseguenza il nostro stato di benessere psicofisico.
Uno spazio unico di 5x4m realizzato in materiale traslucido illuminato da proiettori di Claypaky A.Leda Wash K10 TW “tunable white”, sincronizzati a riprodurre la dinamicità tipica della luce naturale, che cambia intensità e temperatura di colore durante l’arco della giornata.
Ogni visitatore era invitato ad entrare all’interno dell’ambiente a meglio comprendere questo movimento, enfatizzato da un leggera nebbia sospesa.
Infine Leaves on the wall, la quarta stazione, visibile in esterno al calare del sole. Una videoproiezione realizzata con proiettori testa-mobile di Claypaky Alpha Spot QWO 800 coordinati in una scenografia realizzata da Simone Vergani di LightingCloud . L’installazione era volta richiamare le forme della natura e della vita, con cambiamenti che portano l’osservazione in diverse dimensioni. Passando dalla foglia intera alle fibre che la compongono, fino al mondo microscopico e cellulare, cambiano le forme e le geometrie.
Qua alcune foto di noi, Italian Lighting Designers in azione, e naturalmente delle nostre cartoline.
Per chi si fosse perso il percorso NaturaLED qua un video apubblicato sul sito leyda.it; i giornalisti del portale hanno visitato giovedì mattina l’installazione. Nel video è proposta un’intervista che riprende un po’ il racconto che ogni giorno abbiamo ripetuto ad ogni visitatore!
In conclusione una vittoria meritata, riuscita grazie alla stretta collaborazione tra il nostro network di professionisti della luce indipendenti Italian Lighting Designers, che ha ideato il percorso e Assodel-Tecnoimprese, che ne ha reso possibile l’installazione offrendo la propria sede quale location per l’evento e organizzando gli sponsor che hanno fornito i corpi illuminanti e realizzato le strutture.
Un’esperienza sicuramente da ripetere; non dimenticate che l’anno prossimo Milano sarà la sede dell’Expo 2015. Non rimarremo con le mani in mano!
A presto.