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RGB Light Experience: uno stretto contatto tra Città, Arte, condivisione e Luce

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La Luce crea atmosfera, crea casa, crea spazio ed ambiente. La Luce dona emozione, percezione, arte. Come ci ricorda Tonino Griffero, noto filosofo italiano contemporaneo, la Luce è materiale primario ed essenziale ad ogni processo creativo. La Luce decide come l’uomo debba emozionarsi o quando farlo. 

[in header immagine concept Raw Flaws cortesia Flavia Tritto]

Alla fine di questo anno così tanto difficile, è bello poter parlare di un evento che consentirà, nel rispetto di tutte le norme vigenti, uno stretto contatto tra ciò che è Città, Arte, condivisione, Luce.

Ho avuto il piacere di partecipare al RGB Festival di Roma  lo scorso anno con i Quantum Lab, assieme a Giacomo Rossi e Raffaella Romano, dove abbiamo realizzato l’installazione “LUMINOUS BODIES”.
Il Festival romano è un evento dalle molteplici sfaccettature, il quale permette uno stretto legame tra la riqualificazione urbana, la Light Art, il mondo dello spettacolo, l’architettura della città e la percezione diretta del fruitore.

Molti artisti contemporanei, oggi puntano sul forte impatto scenografico, sulla monumentalità e sulla sperimentazione di materiali tecnologici innovativi, che si avvalgono della collaborazione di tecnici e di artigiani di diversi settori, contaminando la produzione industriale con l’Arte e lo spettacolo, la fotografia.

La contaminazione tra le arti e il potere della Luce come momento di cambiamento.

RGB Light Experience, acronimo di Roma Glocal Brightness, è un festival che si svolge a Roma durante il periodo di Dicembre e permette, per tre giorni, di trasformare la città in un Museo o Galleria a cielo aperto. Protagonista indiscussa è la Light Art la quale va fondendosi con le arti fotografiche e cinematografiche per mezzo di videoinstallazione e di performance. Molti artisti si cimentano con nuove tecniche, coniugando gli oggetti d’uso quotidiano ad altre discipline classiche dell’Arte, diventando grandi creativi, artigiani, oltre che performer o videoartisti e tecnici.

L’Arte degli ultimi 70 anni è divenuta una sorta di racconto-denuncia della nostra società attraverso i più disparati mezzi comunicazione e tramite l’utilizzo dei più svariati materiali e tecniche: video-illuminatori, luci motorizzate di vario tipo, laser e diffusori sonori…

Se pensiamo ad una qualsiasi Architettura, ad un qualsiasi scorcio di Roma e dei suoi quartieri, grandi o piccoli che siano; al gioco delle volumetrie che la compongono, lo stile di vita di oggi porta inesorabilmente ad una sorta “di routine” che può stancare arrivando alla progressiva indifferenza di chiunque guarda e vive quel luogo abitualmente. Poi qualcosa accade: La luce genera una nuova atmosfera che stravolge lo stato di monotonia; un qualcosa che rivela, esorta, incuriosisce, sconvolge e commuove.

Attraverso interventi “leggeri”, angoli dimenticati della città riacquistano un nuovo “volto”. Cambia l’immagine della città così come la intendeva K.Lycnh: i luoghi si trasformano in scenografie che animano la vita di ogni giorno, divengono palcoscenici mutevoli ed impermanenti. Interventi che riqualificano e vedono come protagoniste opere artistiche ed architetture che, attraverso l’uso della Luce, di materiali, di volumi leggeri ed effimeri, riescono a donare nuova musicalità a spazi dissonanti.

Sono interventi, installazioni temporanee, dove il confine tra Architettura ed Arte si fa più labile. In esse la potenza e la comunicabilità dell’opera sono racchiuse e condensate in pochi semplici gesti ma di grande effetto. Luci, riflessi, colori; divengono strumenti utilizzati sia per generare emozioni sia per permettere al fruitore di “fare” naturalmente l’esperienza dell’Arte.

Scriveva Germano Celant: Il recente pensiero architettonico si definisce per la priorità assegnata all’esteriorità invece che all’interiorità, alla superficie invece che alla strutture…Un muoversi che non si lascia intrappolare da un messaggio determinato, ma vive sull’instabilità e sulla sorpresa, sulla confusione e la mescolanza del positivo e del negativo, del particolare e del globale. [A.Avon, G. Vragnaz, “Aspetti del minimalismo in Architettura” in “Minimal” Rassegna, n.36, dicembre 1988, pag.36.]

L’arte, lavorando con la Luce artificiale, propone una nuova visione comunicativa dell’Architettura.

In molti casi le installazioni di Luce progettate da architetti, designer o artisti, dialogano con lo spazio esterno agenti sulla “pelle” di strade piazze ed edifici, si distribuiscono sul tessuto urbano come fosse la tela protagonista dell’atto artistico. Si prediligono luci che cambiano intensità e colore, che variano al variane dello spazio rivelando la qualità dei materiali e le texture degli edifici. La notte ed il buio rilevano qualità spaziali che di giorno non vengono percepite.  

Come diceva Louis Kahn grazie alla Luce noi percepiamo il mondo, grazie a quest’ultima, gli artisti vincitrici di questa edizione dell’Rgb light festival accompagneranno i fruitori ad immergersi nelle loro opere in un processo totalmente personale il quale creerà nuovi legami tra ciò che è esterno da noi e ciò che è percepito.

RGB Light Experience

Rgb Lighting si svolgerà a Roma dal 19 al 22 dicembre e quest’anno, visto lo sconvolgimento del nostro vivere, sarà eccezionalmente integrata una componente streaming che permetterà a chiunque di poter visitare “la mostra a cielo aperto” completamente da casa. Cambia modalità di fruizione, nel rispetto delle attuali normative di contrasto alla diffusione del Covid-19: “in questi tempi dettati dalla distanza, dall’isolamento e dalla paura il progetto RGB è stato completamente ripensato per permettere che si svolga nel pieno delle sue possibilità. Invece della consueta passeggiata lungo un percorso disseminato di opere d’arte, saranno le opere stesse a muoversi all’interno del tessuto urbano” afferma Diego Labonia, Direttore Artistico di RGB.

In questa quinta edizione, 18 sono le opere site specific di artisti visivi e light designer nazionali ed internazionali, i quali, chiamati a partecipare tramite call, ridisegneranno i luoghi urbani di quattro zone della Capitale: Pigneto e Torpignattara (Roma Est), Parco Sangalli lungo l’Acquedotto Alessandrino ed il tratto della Prenestina sotto le sopraelevate della Tangenziale Est. Queste aree di Roma sono state scelte per la notevole concentrazione di coesistenza di diverse etnie, per la ricchezza dei ruderi architettonici, per la coesione tra nuovo e antico nonché per le notevoli riqualificazioni culturali e sociali che stanno interessando ormai da diversi anni queste zone.

Naturare: riportare al centro la natura.

Si può fare un poco di luce nel buio, ma non si può fare un po’ di buio nella luce [Bruno Munari, Nella notte buia, Edizione Corraini, 1996.] In questo anno così tanto buio ci auguriamo che l’Arte possa Illuminare e Naturare.

Il concept dell’intera edizione è “naturare” ossia riportare al centro la natura, l’origine cardine e fulcro intorno al quale sono concepite e pensate le opere degli artisti: Lino Strangis, Diego Repetto&Gianni Maroccolo, Simona Verrusio, Chiara Patriarca&Francesca Cecarini, DELTAPROCESS, Hinrich Gross, Lea Brugnoli&Anna Torrazza, Luca Cataldo, Luca Mauceri + MediaMash Studio, Quadro Quantico, Collettivo L4R, Daniele Spanò, I light, Flavia Tritto, Olga Tuzova, Lorenzo Pagella, Simone Palma, Raffaele Settembre, Jeremy Oury.

Qua sotto le immagini dei concept delle installazioni che verranno realizzate:

Naturare coinvolge l’uomo e la natura, in un discorso che invita a sensibilizzarsi verso ciò che è fondamentale per la nostra sopravvivenza e non più trascurabile. Luce è vita: parte fondante dell’esistenza dell´ essere umano. In questo senso le interpretazioni della Luce attraverso la storia dell’umanità sono state infinte. Sembra implicito e se possiamo dire “naturale” il desiderio dell’uomo di voler rappresentare “l’evento” della Luce, se teniamo in conto che anche noi, come le piante, rispondiamo fisicamente all´“effetto” della Luce naturale.

In un mondo che porta l’intera umanità ad essere sconnessa dall’essenziale, questo evento, attraverso le opere degli artisti coinvolti, ci invita a percepire e maturare una riflessione che ci richiama alle radici, alla natura. “L’Umanità agisce in modo invasivo e irresponsabile, egoistico e arrivistico, illudendosi di governare il mondo naturale e ignorando le responsabilità che ha nei confronti di esso. È necessario introdurre un cambiamento rapido e radicale: abbiamo la responsabilità di prenderci cura della Natura, questo è il pensiero che deve governare le nostre azioni quotidiane, facendoci ispirare dalle visioni degli artisti. Come possiamo, attraverso l’arte, ‘Naturare’ l’impatto dell’azione dell’intera Umanità e metterla in armonia con la Natura?” dichiara Labonia.

Eventi extra

Dal 20 al 30 dicembre, sarà in programma anche un ciclo di incontri con manager, docenti e artisti, che prevede anche laboratori per i più piccoli e workshop intensivi rivolti a chi vuole approfondire la conoscenza della light art e dell’arte digitale. Il primo, il 20 dicembre, dal titolo “Naturare”, coinvolgerà tutti gli artisti in programma a RGB. Il giorno seguente, 21 dicembre, saranno due gli appuntamenti: la mattina, alle 10.30, l’incontro dal titolo “Luce trasversale” che coinvolgerà i docenti Isa Helena Tiburcio dell’Accademia di Belle Arti di Brera e Gisella Gellini del Politecnico di Milano, il manager Mauro Annunziato di ENEA e gli artisti Diego Repetto e Flavia Tritto; mentre alle ore 20, appuntamento con “Whisper Talk”, le conversazioni via radio curate da Carlo Infante/Urban Experience. Il 22 dicembre sarà invece la giornata dedicata alle “Riflessioni per un nuovo paesaggio urbano notturno” con il docente de La Sapienza Stefano Catucci, gli artisti Daniele Spanò e Federico Petrei di DELTAPROCESS e la fondatrice di Light Follows Behaviour Elettra Bordonaro. Il 28, 29 e 30 dicembre saranno le tre giornate dedicate al ciclo formativo “Luce e interattività: progettazione e physical computing” curato da Fab Lab Ostiense. Sempre Fab Lab, infine, organizza il 28 e 29 dicembre “Scratch. Videoarte per bambini”, laboratorio didattico per bambini dai 7 ai 10 anni.

Per maggiori info sull’evento si rimanda al sito ufficiale che trovate al seguente link.

Buona partecipazione dunque.

Serena Bisceglia
Serena Bisceglia
Serena Bisceglia è laureata con lode presso le Scuole di Design e Architettura dell'Università di Roma La Sapienza, con una tesi Magistrale di ricerca bibliografica Intitolata Luce nell'Arte, nel Design, nell'Architettura contemporanea. Il Documento, sintetizza perfettamente gli interessi e le passioni di una vita: Arte, Design, Architettura e Luce sono parte fondante dell’attività professionale che Serena svolge sia come Architetto specializzato in product e Interior design, presso il suo studio Serena Bisceglia Archdesign, sia in altre attività correlate quali ad esempio il gruppo multidisciplinare di light-art-design Quantum Lab di cui fa parte.

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