Una decina di giorni fa sono stato alla conferenza Progettare il Progettista 2017, organizzata da APIL – Associazione dei Professionisti dell’Illuminazione. Come già vi avevo accennato in un precedente articolo, obiettivo dell’incontro era far luce sulla tematica calda del BIM, Building Information Modeling; ovvero analizzare quali sono i pro e i contro di questa nuova strategia di progettazione e quale lo stato dell’arte in Italia dove, ad oggi, già operano in BIM (non senza difficoltà) alcuni studi di progettazione d’eccellenza.
Nonostante la complessità del tema, devo dire, sono uscito con le idee un po’ più chiare sull’argomento, ma anche con un po’ di punti di domanda sull’effettiva possibilità d’introduzione di questo complesso metodo di progetto, all’interno studi di progettazione medio-piccoli.
Suggerimento dei relatori , durante il dibattimento finale, è stato quello di muoversi verso la costituzione di gruppi di lavoro, studi associati, ecc, così da essere più competitivi sul mercato internazionale e non, che sempre di più, anche per il Lighting Design, ha richieste specifiche per progettazione BIM compliant.
Qua sotto il video in cui sono riassunti in 5 minuti gli interventi iniziali di Susanna Antico, presidente APIL e Marinella Patetta, parte del Consiglio direttivo dell’Associazione.
Gli interventi dei relatori
Il primo intervento è stato quello del professor Andrea Cammarata, docente di Architettura presso il Politecnico di Milano
Cammarata ha discusso degli aspetti legati alla legislazione e alla normativa di riferimento. Particolare attenzione stata data alla Normativa europea, attualmente in fase di approvazione e che avrà un peso rilevante. La normativa infatti, richiederà un grande impegno personale di adeguamento da parte dei professionisti, dando allo stesso tempo ulteriori spazi di differenziazione per la nascita di nuovi campi di specializzazione. In generale, e in Italia soprattutto (dal momento che qui esistono oggi circa 70.000 studi di architettura), segmentazione e differenziazione sono fondamentali.
Subito a seguire, è intervenuto Neri Lorenzetto Bologna, BIM Specialist,
con il suo intervento ha messo l’accento sulla dirompente novità del BIM e sulla necessità assoluta di formazione continua e costante per passare al nuovo metodo di lavoro. Mostrando con esempi concreti lo sviluppo di un progetto con BIM, Neri Lorenzetto ha sottolineato come si sia di fronte ad un cambiamento di paradigma: le diverse parti al lavoro non solo possono, ma devono comunicare tra loro, in modo che il progetto realizzato sia coerente, organico e preciso. Sviluppo architettonico, strutturale, impiantistico: tutto si interseca all’interno di un’unica realizzazione. Proprio la standardizzazione e questa contemporaneità nel lavoro delle diverse squadre è la cifra del nuovo metodo di lavoro, che necessita perciò di un alto livello di preparazione e specializzazione.
Il terzo ospite a prendere la parola è stato l’architetto Vincenzo Panasiti, BIM coordinator presso lo studio Citterio Viel & Partners,
Pasaniti ha illustrato un case history di successo: la realizzazione full BIM del progetto dell’Hotel Bulgari di Mosca. Mettendo a fuoco i diversi livelli, l’architetto Panasiti ha brillantemente spiegato come il BIM rappresenti un insieme di procedure che tendono a massimizzare gli effetti della progettazione integrata. Mostrando i diversi strumenti a disposizione ed il funzionamento di questa integrazione, ha chiarito la necessità del coordinamento e quali siano le figure professionali necessarie a che tutto il processo rimanga fluido e ottimale.
A chiudere l’incontro, un intervento a due voci dedicato specificamente al lighting design e all’impatto che il BIM ha e avrà sulla professione. Marinella Patetta, insieme a Zoi Katsarou dello studio Metis Lighting.
Le relatrici hanno coinvolto la platea nella discussione su cosa significhi applicare il BIM per un lighting designer. Pur sottolineando come si sia ancora in una fase di start-up, il metodo sarà nei prossimi anni il protagonista della professione. Per questo motivo, è necessario conoscerlo bene e sapere che la formazione ricopre un ruolo cruciale. Per fare in modo che questo nuovo processo dispieghi tutta la positività che potenzialmente possiede, è importante essere preparati. È quindi necessaria una formazione tailor-made dedicata al lighting designer, che lavora sempre a stretto contatto con il team degli architetti, affinché il BIM, d’ora in avanti, divenga lo strumento per progettare al meglio e consentire la totale integrazione di luce e architettura.
La discussione finale
Alle presentazioni ha infine fatto seguito un partecipato dibattito tra i relatori e il pubblico in sala che ha mostrato vivo interesse per tutti i diversi aspetti affrontati durante le sessioni.
Come dicevo un bell’incontro chiarificatore in materia di BIM Building Information Modelling, spero presto APIL organizzi altri approdondimenti in materia.