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Ecco come ti controllo il mercato dei LED

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Come già accennato nello scorso articolo il mercato delle lampade tradizionali (incandescenza e scarica in gas in generale) sono gestiti in Europa in regime duopolistico da Osram e Philips. Le cose potevano essere diverse per il mercato del LED, forse non lo sapete, ma nel mondo sono molteplici le aziende in grado di produrre LED, ma purtroppo a quanto pare non è così per le tecnologie di gestione, di interfaccia sul chip, ecc, cioè tutto quello che riguarda il sistema strettamente preposto al corretto  funzionamento dei diodi.

La Philips infatti, forte dell’acquisto di ColorKinetics nel 2007 per la modica cifra di 791 milioni di dollari, è diventata proprietaria di circa 1000 brevetti relativi allo sviluppo della tecnologia LED , nell’accezione più ampia del termine.
Quindi l’azienda olandese dall’alto del suo trono, a partire dal giugno 2008, ha introdotto una programma  di licens patent rivolta  alle  sorgenti tradizionali e, novità delle novità,  estesa alla tecnologia LED. In sostanza viene imposto l’obbligo a tutti coloro che utlizzano led sia per corpi illuminanti, sia per insegne luminose  a pagare le royalties sui brevetti di proprietà Philips.

I livelli di costo previsti in caso di utlizzo di tecnologia led non Philips (es Cree) sono 3:

  • 3% sul prezzo netto di vendita per apparecchi con sorgenti led di colore bianco
  • 4% sul prezzo netto di vendita per apparecchi con sorgenti led di colore bianco regolabile
  • 5% sul prezzo netto di vendita per i sistemi a LED cambiacolore.

Ovviamente il pagamento della quota parte non dovuto se la tecnologia LED è Philips, cioè se io costruttore decido di utilizzare Lumileds per i miei bei prodotti non devo pagare nulla (e ci mancava altro).

Nell’ottobre del 2008 è stato sottoscritto un accordo tra Osram e Philips (nemiche giurate da sempre) che estende  l’esenzione di pagamento delle royalties anche alla tecnologia dell’azienda tedesca.

In particolare l’ccordo è rivolto all’utilizzo di “componenti significativi” Osram , cioè Modulo Osram, Alimentatore Osram, Sistema di controllo Osram, non è incluso nell’accordo  l’utilizzo di led singoli. Quindi i corpi illuminanti con led di tecnologia tedesca sono soggetti al pagamento di Royalties.

A mio parere una politica al limite della decenza che in sostanza dovrebbe garantire  a Philips prima di tutto e Osram poi di mantenere inalterata l’egemonia sulla produzione delle sorgenti luminose, estendendola anche al mondo del LED. E quindi mettere al sicuro il controllo di tutta la fetta di mercato riguardante il LED che, previsioni alla mano, sarà una fetta via via sempre più grande, visto che  il futuro dell’illuminazione sarà allo stato solido (SSL).
Voi cosa ne dite, riusciranno veramente  i due giganti europei ad imporre questa politica a tutte le aziende mondiali produttrici di LED? Io spero di no!

Giacomo
Giacomohttp://www.rossilighting.it
Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

15 Commenti

  1. Beh, tutto fa il paio con il sospetto che ci stiano vendendo milioni di CFL quando la tecnologia led sarebbe già pronta.

    Io nel mio piccolo sto rimontando un glorioso sistema Targetti su binario a 12V.
    Ho già vari led “tosti” (guarda caso Cree) per iniziare la transizione alogeno->led un’unità alla volta.

    E ormai mi sono attrezzato per creare da solo sia le sezioni di dissipazione termica che di alimentazione 12VAC -> led.

    Devo ancora fare esperimenti sull’ottica.

    E pensare che c’è chi si diverte a guardare le partite 😉
    Ciao

  2. mah insomma la philips sta commercializzando da poco le MAster Led che a conti fatti fanno poca luce in più di una 40W as incandescenza quelli a luce fredda, di una 15W quelli a luce calda (3100K) , ma costano 60-80 euro
    Guarda qua

  3. che dietro alla soppressione delle incandescenti, ed alle pressioni sull’introduzione massiccia dei LED ci fossero degli interessi economici prima che ambientali era più che evidente … ma qui siamo veramente avanti !!

  4. Dopo 3 anni di lavoro ho realizzato uno spot che, con un consumo di 12W, fornisce oltre 1200 lumen ed un’altro da oltre 1400 lumen per un consumo di 15W.
    Immediatamente utilizzabile sulla rete in alternata 220v o, su richiesta, con alimentazione in c.c. in modo da poter realizzare un impianto a prova di “black-out”.
    Con un consumo di soli 30W è possibile sostituire i costosi fari a vapore di sodio.
    Dispongono di lenti speciali da 60° e da 120°.
    LEDison
    ing G. Quaranta

  5. Sono un ragazzo che si sta facendo un’idea su quanto possa essere conveniente investire sulla produzione di LED. Leggendo l’articolo mi è passata anche solo la voglia di provarci ma credo in fondo che un mercato di questo genere possa dare spazio anche alle più piccole realtà. Come posso farmi un’idea ancora più concreta e precisa sulla produzione attuale, sulle fette di mercato future e sulle possibilità di successo di una piccola impresa in questa produzione?

  6. Ciao Davide,
    non capisco se intendi produrre i diodi oppure utilizzare prodotti di terzi per realizzare i tuoi “illuminanti”.
    La tecnologia led per l’illuminazione, a mio avviso, deve ancora sviluppare la propria potenzialità ma già si inizia ad essere competitivi con altre fonti (alogena in particolare).
    Riguardo le CFL, si inizia a discutere pubblicamente dei rischi connessi al mercurio (http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+E-2009-1088+0+DOC+XML+V0//IT), come ho scritto anche al curatore di questo spazio, il bravissimo Giacomo.
    Personalmente ho realzzato uno spot che fornisce oltre 1200 lumen (reali) a fronte di 12W: luce vera per un consumo attualmente ai minimi mondiali.
    Se vuoi unirti siamo a disposizione.

  7. Ciao Matteo,benvenuto su Luxemozione.
    Per quanto riguarda lo scambio di link non ci sono problemi, visto che è insito nello spirito di un blog lo scambio di risorse. Quindi inserisci pure il link dove ti è più utile, se vuoi copia pure il testo degli articoli che reputi interessanti, l’unica cosa che ti chiedo di inserire il link della pagina da cui hai preso spunto.
    Grazie
    Giacomo

  8. salve Sig. Marco,

    dopo aver attentamente visitato il suo sito le vengo a chiedere se vi è la possibilità di inserire sul nostro sito i link dei blog per tenere informati tutti i nostri visitatori.. certamente il link si collegherà alla vostra pagina web.

    noi Siamo dei prodotuttori di sistemi di illuminazione in italia.. tubi led T8, faretti led G4 led ecc.. volevamo chiedervi questa possibilità di collaborazione.

    Saluti
    Voltolini Matteo

    • Bridgelux produce ottime sorgenti luminose ad esempio la serie BXRA …
      Si trovano facilmente anche le parabole per l’ottica secondaria.
      Il tutto e’ reperibile facilmente su Digikey
      Unica attenzione alla dissipazione di calore

  9. Grazie Giacomo, sempre illuminanti i tuoi articoli…
    Conosciamo bene i problemi relativi ai brevetti, ma per fortuna nessun prodotto dalla MKT London per la quale lavoro viola i brevetti philips, quindi per quanto ci riguarda nono abbiamo alcun problema!
    Per la cronaca meglio identificarmi come Matteo G. per distinguermi dall’altro Matteo…

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