HomeLIGHTING DESIGNilluminazione pubblicaIlluminazione pubblica a LED, vero vantaggio?

Illuminazione pubblica a LED, vero vantaggio?

-

Da molti anni si  dibatte di illuminazione pubblica e LED,  in particolare sulla reale efficacia di questa nuova tecnologia in un applicazione, quella dell’illuminazione pubblica, regolata in modo molto chiaro  dalla UNI11248, (recepimento italiano della EN 13201-1); normativa molto spesso messa in discussione a causa dell’estrema rigidità che la contraddistingue  e attualmente sotto la lente di ingrandimento proprio a causa dell’introduzione della tecnologia LED in ambito stradale, che di fatto ha messo in campo un nuovo modo di pensare l’illuminazione.

Quella allo stato solido è una tecnologia in continua evoluzione e proprio per questo è difficile trovare l’attimo giusto per fare il punto della situazione, tanto da rendere i molteplici testi  informativi che si trovano in rete già obsoleti dopo pochi mesi dalla pubblicazione.

Si pensi ad esempio alla campagna informativa (di cui Cielobuio si è fatta portavoce) in cui si dibatte di come la malefica “Luce blu dei LED” sia dannosa alla salute ( o alla cara volta celeste?). Beh per fortuna la tecnologia si evolve, già oggi sono disponibili sul mercato corpi illuminanti che utlizzano LED caratterizzati da temperature correlate di colore ben più basse dei 6000 K di qualche anno fa.

Oggi vi propongo un’intervista al prof. Khanh, responsabile del laboratorio di ricerca sui LED nell’automotive presso l’università di Dramstadt. Un testo molto interessante, che ho liberamente ripreso e tradotto dall’ultimo numero di LED Professional ( qua il testo originale.) ,  che da  l’idea di quello che è lo stato dell’arte dell’illuminazione stradale a LED oggi e di quelli che sono i pro e i contro di questa tecnologia.

LED professionale: Prima di tutto, la ringrazio molto per averci concesso questa intervista . Iniziamo a parlare dell’aspetto normativo, quali sono gli standard attuali?

Prof. Khanh: La EN 13201 è valida in Europa da aprile 2004. Si basa in parte sulla normativa DIN 5044 (normativa tedesca in materia di illuminazione pubblica) che è stata sviluppata circa 30 anni fa e che era valida fino a circa 2005 .Circa 80-90% delle linee guida da DIN 5044 sono stati riportati nella EN 13201.

LED professionale: Nella EN 13201 vengono descritti vari tipi di strade e le relative esigenze illuminotecniche.

Prof. Khanh: Prima di tutto deve essere definita la situazione di traffico .Per per poter classificare una strada bisogna innanzitutto definire la quantità di traffico e limite di velocità massimo. Bisogna poi valutare la presenza o meno di zone di conflitto nell’area analizzata (presenza di incroci, piste ciclabili,pedonali, ecc).

LED professionale: La luce che viene emessa da diverse tipologie di sorgenti ha un impatto differente sulla prestazione visiva. La EN 13201 considera questi aspetti o  definisce solo delle linee guida generali?

Prof. Khanh: In linea di principio, questa norma suddivide le strade  in due tipi fondamentali. Il primo tipo si rifersce alle così dette strade di servizio in cui il  parametro illuminotecnico di riferimento è l’illuminamento , per esempio  la classe S4  richiede 5 lux medi . Il secondo, invece, si riferisce alle cosi dette via pubbliche, in cui il parametro illuminotecnico di riferimento è la luminanza.

LED professionali: Gli standard definiti dalla EN 13201 sono validi a livello internazionale?

Prof. Khanh: Negli Stati Uniti e Giappone, per esempio, le norme che si applicano sono completamente diverse, ma le scale di valori sono molto  simili.

LED professionale: In che modo la modalità di visione durante il giorno o la notte può influenzare la progettazione illuminotecnica di una strada?

Prof. Khanh: Questo, al momento, è un problema molto importante e su cui si dibatte da tempo. Tutte le norme, come ad esempio la EN 13201, utilizzano unità di misura fotometriche “fotopiche” come lux e / o cd/m2 che si basano sulla visione diurna (Luminanza superiore alle 3 cd/m2). Generalmente, i risultati della ricerca possono essere così riassunti : Per strade secondarie, come per esempio, strade di servizio dove sono richiesti 3-5 lux (circa 0,20-0,50 cd/m2), l’utilizzo di sorgenti caratterizzate da un emissione di luce bianca porta ad un sensibile miglioramento della prestazione visiva di circa il 30-40%. Per strade più importanti, dove sono richiesti valori di luminanza di 1-2 cd/m2 si hanno miglioramenti sensibilmente inferiori. Il miglioramento dei valori per la visione mesopica si avvicinano ai valori per la visione fotopica. (rimado qua e qua per un approfondimento)

LED professionale: Questo significa un possibile risparmio energetico del 30-40% per strade di servizio?

Prof. Khanh: La maggior parte della gente pensa che è possibile risparmiare energia riducendo la luce del 30-40%. Questo non è propriamente corretto in quanto dipende dalla singola attività visiva. Supponiamo, per esempio, che sia necessario  riconoscere il volto di una persona  in caso di crimine o in situazione di emergenza. In questo particolare compito visivo l’acuità visiva è rilevante, il che significa che la luce bianca a LED non ha alcun vantaggio. Se, invece, stiamo parlando di illuminare una strada senza particolari esigenze, visto che la luce bianca in questi casi può portare ad un miglioramento della prestazione visiva del 30-40% e, visto che la luce bianca porta ad un miglior rilevamento di oggetti o persone che si muovono a lato della strada (Ad esempio, con illuminazione a LED, il rilevamento di oggetti avviene da 1  a 1/ 2 secondi prima), si può dire quanto segue: una luce LED può generalmente portare ad un miglioramento del compito visivo su strada. Dimmerare non è una soluzione scientifica definitiva, perché la riduzione della luminosità può comportare il non soddisfacimento di alcuni compiti visivi.

LED professionale: In genere, dove si possono vedere i vantaggi e gli svantaggi dei LED nell’illuminazione stradale?

Prof. Khanh: i LED, se assemblati in modo corretto e se ben dissipati, hanno una vita media  molto elevata ( circa 50 mila ore) . Ho personalmente esaminato corpi illuminanti a LED che hanno cessato di funzionare dopo solo   5.000 – 7.000 ore. Il motivo non risiedeva nel LED in se come sorgente, ma piuttosto nel modo in cui il sistema era stato costituito (dissipazione, assemblaggio, alimentazione, ecc). La resa dei colori e la possibilità di dimmerazione sono grandi vantaggi. I LED sono sorgenti praticamente puntiformi, la cui luce, con l’ausilio di ottiche, lenti e rifrattori può venir proiettata proprio verso l’area interessata. Cosa che non può essere fatta invece con lampade tradizionali.  In un recente progetto di ricerca abbiamo messo a confronto il potenziale di rilevamento della segnaletica orizzontale in strada di notte, illuminato nelle medesime condizioni di luce bianca a LED e con la luce gialla della lampada sodio. La visione della segnaletica è risultata estremamente migliore con luce LED.

Uno dei principali  svantaggi di questa tecnologia è sicuramente il costo iniziale che si deve affrontare e che,  anche valutando ridotti i costi di manutenzione, non si ottiene un ritorno sugli investimenti per almeno 10 anni. Il vero vantaggio risiede proprio nella dimmerabilità del LED, che di fatto potrebbero migliorare considerevolmente il bilancio costi-benefici.

LED professionale: Questa non è un po’ una contraddizione? Dimmerare per raggiungere un buon rapporto costi-benefici, ma allo stesso tempo stare attenti a non ridurre troppo il flusso luminoso perchè in contrasto con quanto definito dalla normativa in termini di valori minimi di luminanza o illuminamento?

Prof. Khanh: Quando si parla di dimmerazione bisogna considerare prima di tutto quando applicare la riduzione del flusso: Immaginiamo che in un determinato momento si rilevi una diminuzione considerevole del flusso di traffico, perchè lasciare tutto acceso al   100%? O ancora, pensiamo ad un apparecchio ideale, perché non concentrare la luce solo sul pedoni, se non vi è alcuna traffico sulla strada? E’ solo con lo sviluppo di apparecchi intelligenti che possono esser messi in evidenza i veri vantaggi del LED per l’illuminazione stradale.

LED professionali: Il tema del risparmio energetico è oggi uno degli argomenti più diffusi. Come vede l’abbinamento tra led e energia solare?

Prof. Khanh: Abbiamo sviluppato questo tipo di apparecchio per un importante azienda tedesca produttrice di corpi illuminati. Dal nostro studio è emerso che, per esempio, l’energia solare in Germania potrebbero fornire il giusto supporto a strade di servizio e parcheggi, ma non a strade pubbliche.

LED professionale: L’utilizzo di energia solare nell’illuminazione pubblica comporta l’applicazione di batterie. E’ possibile pensare ad un sistema ibrido che alimenti la rete pubblica durante il giorno?

Prof. Khanh: Questa è esattamente il progetto a cui stiamo lavorando alla facoltà di ingegneria elettrica a Darmstadt. Un progetto rivolto in particolare ai paesi del sud del mondo, che hanno a disposizione abbastanza sole per rendere possibile l’illuminazione solare anche in versione ibrida.

LED professionale: La ringrazio molto per questo discorso affascinante.

Prof. Khanh: Grazie.

Argomento veramente interessante che merita approfondimenti e qualche commento. Cosa ne pensate?

Giacomo
Giacomohttp://www.rossilighting.it
Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

56 Commenti

  1. Ottima intervista.
    Khanh ha messo l’accento su alcuni aspetti che meriterebbero un approfondimento:

    – i temi legati alla fotometria mesopica
    – la dimmerabilità dei LED, vero possibile vantaggio in termini di risparmio energetico (dal punto di vista dello sviluppo di “apparecchi intelligenti” le aziende produttrici fino ad ora hanno fatto veramente poco).

    Aggiungo che occorrerebbe fare anche un po’ di chiarezza sugli aspetti legati alla “sicurezza fotobiologica delle lampade e dei sistemi di lampada”; la confusione e la disinformazione (vedi cieloscuro) che si stanno generando sono sotto gli occhi di tutti.

  2. Come già anticipato Giacomo l’articolo è interessante, ma farei alcune considerazioni.

    La prima riguarda le “scale di valore” simili delle norme dei vari paesi.
    In realtà la norma giapponese (JIS Z 9111:1988) prevede un calcolo in luminanza solo per le strade più importanti (rispettivamente con 2,0 cd/mq e 1,0 cd/mq minimi mantenuti; per queste inoltre richiede uniformità U0 e Ul; non considera il Ti ma il G). Per le altre solo livelli di illuminamento medi e minimi molto più bassi. Non è stupida come idea.
    La norma americana invece è un casino, perché permette tre diversi tipi di calcolo (metodo in illuminamento, metodo in luminanza e metodo di “small target visibility”) e consiglia di farne almeno due per ogni calcolo per essere sicuri. In questo caso invece i livelli sono bassissimi (praticamente tutti al di sotto di 1 cd/mq), con uniformità richieste abbastanza ridicole (tanti buchi!). Invece il metodo di “small target visibility” a me non dispiace (che, tra l’altro, viene discusso in questo periodo anche in ambito europeo).

    La seconda riguarda il discorso sulla luce bianca.
    Giusto quello che dice sulla luce bianca e il fatto che in generale per le strade non residenziali i livelli di illuminamento mesopico non danno vantaggio rispetto a quello fotopico.
    Non capisco però il discorso sul fatto che il LED andrebbe dimmerato perchè “ha una luce più brillante”: semmai sarà la resa cromatica ad incidere, no? Sono interessato perché quella cosa che con una luce bianca gli ostacoli vengono visti “prima” non l’avevo ancora sentita (tra l’altro 1 secondo viaggiando a quale velocità? Con che illuminazione dello sfondo? La resa cromatica? Boh?).
    Lo stesso vale per la visione dei segnali: anche qui secondo me è la resa cromatica ad incidere.

    Leggendo l’articolo originale è poi molto interessante il grafico in cui si fa vedere la modulazione di larghezza di impulso per pilotare i LED e modulazione analogica: non sapevo questa cosa dell’efficienza e dei problemi di flickering.

    Per ultimo ritengo la scelta di incorporare un pannello solare con batterie di accumulo una cavolata: non solo una batteria produce tanto inquinamento quanto ne abbattono circa 12 pannelli solari, ma questa va cambiata circa ogni tre-quattro anni per mantenere una buona efficienza.

    Infine, stimo molto Danilo, ma non capisco perché le sorgenti LED debbano a tutti i costi avere sempre e soltanto aspetti positivi: appena si apre la discussioni su possibili problematiche legate a questa sorgente diventa una questione personale, oppure si viene tacciati di oscurantismo.
    Il documento redatto dall’agenzia sanitaria francese (http://www.lepost.fr/article/2010/10/27/2283105_rapport-anses-sur-le-danger-des-led-qu-en-est-il-reellement.html) è chiaro e ben documentato e tra l’altro, più che dare giudizi, giustamente pone delle problematiche e scenari finora poco affrontati.
    Non bisogna lucrare sulla salute delle persone.

  3. Ciao Danilo, ciao Matteo è bello vedervi qua di nuovo.
    Dunque per quanto riguarda la questione del miglioramento della percezione in visione mesopica con la luce bianca è un dibattito molto complesso, da approfondire decisamente! Sarei anche io molto curioso di dare un occhio agli studi di Khanh.
    Per quanto riguarda l’accoppiata con i pannelli solari, come dice Matteo, le batteria da accumulo non sono certo un toccasana per l’ambiente, visto il rendimento e i problemi legati allo smaltimento.
    Infine, per quello che riguarda la questione di “sicurezza” delle sorgenti LED, sono ancora una volta d’accordo con Matteo “non bisogna lucrare sulla salute delle persone”.
    Il problema sollevato da Danilo sulla cattiva informazione è una questione separata, basta dare un occhio allo studio francese e a quanto viene riportato qua da noi per rendersi conto che l’argomento possa essere oggetto di strumentalizzazioni: leggi questo e dimmi se lo trovi coerente con quanto si legge nel testo che hai esposto o con gli obiettivi dell’interrogazione parlamentare http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Sindispr&leg=16&id=553936.
    Ciao

  4. Matteo, grazie della stima che sai essere contraccambiata.
    Io, come te del resto, di apparecchi a LED ne ho visti veramente tanti e ti assicuro che le mie conclusioni in merito al loro utilizzo nell’illuminazione stradale sono molto simili alle tue.
    Nelle mie considerazioni sopra non ho detto che i LED hanno solo aspetti positivi; ho sottolineato l’importanza di valutare quegli aspetti che attualmente vengono considerati in modo marginale ma rappresentano il vero vantaggio delle sorgenti a stato solido. Ho anche espressamente auspicato l’approfondimento in relazione alle tematiche della sicurezza fotobiologica, ma un conto è approfondire il discorso in modo scientifico, un conto è dire che i LED fanno venire il tumore come dicono quelli di cieluscuro! Oppure che i LED modificano il ritmo circadiano! E’ la posizione talebana ingiustificata assunta da cieloscuro, assolutamente faziosa e priva di seri contenuti la cosa che io non sopporto.
    In una situazione contingente come quella attuale in cui il risparmio energetico è diventata una priorità fondamentale, i LED rappresentano sicuramente il futuro dell’illuminazione. Le prospettive in termini di aumento delle efficienze dei LED sono enormi; si sta lavorando soprattutto sulle efficienze di estrazione e sull’utilizzo di nuovi materiali sia per l’accrescimento che per la realizzazione della giunzione. Secondo me occorre affrontare queste tematiche in modo serio ed approfondito.

  5. Però io no capisco: o siamo fessi noi oppure c’è qualcosa che non va.
    Perché non è possibile che non ci sia mai uno spazio (al di fuori di nostri blog) dove si possa parlare in maniera chiara e corretta dei LED.
    In fondo, anche l’articolo che riporti – ovviamente bello e fatto bene – viene pubblicato su una rivista in cui non ho mai visto critiche (costruttive ovviamente) sui LED.
    Questa situazione è veramente degradante.

  6. In questo caso c’è da ridere…si capisce che il tono è quello dell’invettiva da bar: non credo che un tecnico serio prenderebbe in considerazione questi argomenti.
    Mi preoccupo invece quando i siti di due fra i maggiori produttori di apparecchi LED al mondo affermano che un diodo LED installato in un apparecchio può raggiungere le 150.000 ore di vita utile a L80 oppre che, grazie alla “visione scotopica”, si può illuminare meno e avere la stessa luce.
    Ma mi preoccupo anche quando il ministro della salute Fazio, noto illuminotecnico, propone un faldone (leg. 16 risposta ad interrogazione scritta n* 4-04088) con un potpourri di argomentazioni di scarso valore sulla pericolosità dei LED (tra l’altro appare palese come il testo dell’ANSES non sia stato letto e riassunto da chissà chi fra i suoi collaboratori).

  7. Non c’è mica tanto da ridere.
    Guarda cosa scrivono su cielosporco a proposito della risposta del ministro:

    “Istituto Superiore di Sanità e Ministro Fazio: I LED sono pericolosi per la salute pubblica!”

    Non vogliono i LED perchè ha uno spettro continuo e non riescono a vedere cassiopea. Non gli importa se la tecnologia a stato solito ci sta dando la concreta possibilità di conseguire un risparmio energetico enorme (risparmio energetico significa riduzione dell’inquinamento…. quello vero). Non li vogliono e allora dicono che fanno male alla salute. Guarda caso hanno trovato un politico prontissimo a sposare la loro lotta ed è partita l’interrogazione al ministero e il gioco è fatto. La risposta di circostanza del ministro si trasforma nella verità più assoluta: i LED fanno male alla salute!
    Il tono da invettiva da bar non cambia, ma vista l’ignoranza che regna in questo settore riescono a trovare gente che li prende in considerazione.

    • Sig. Danilo, prima di criticare una persona in merito alle problematiche dei Led, si è mai chiesto come mai, già nel 1989, vi erano degli studi che dicevano che facevano male?
      Lei è a conoscenza che sono numerosi gli studi che, inequivocabilmente, dimostrano che la luce blu, prodotta dai Led, provava il cancro?
      Si legga prima la documentazione reperibile in rete e poi, prima di parlare degli altri, si faccia un bel esame di coscenza.
      Matteo, sa perfettamente che l’interrogazione che ho proposto a Fazio è seria, come la sua risposta, ma gli illuminotecnica, come lei, fanno finta di non sapere i danni che i led provocano alla Salute Umana e all’Ambiente, perché troppo presi a vendere queste cianfrusaglie agli amministratori imbambolati; prima di propinarci una panacea di tutti i mali, sarebbe meglio che i progettisti ritornassero a scuola a studiare.
      Buona giornata.

    • Bungiorno Ettore, benvenuto su luxemozione.
      Quello che dici è vero il mercato del LED è stato per troppo tempo viziato da false informazioni che hanno generato il falso credo che questa tecnologia fosse la risoluzione a tutti i mali energetici del pianeta. In questo Danilo è stato uno dei primi ad andare controtendenza e riferire, nelle conferenze o nei corsi che solitamente tiene sull’argomento, i reali vantaggi e gli svantaggi di questa tecnologia.
      Sono certo che Danilo risponderà prontamente al tuo commento perche, in qualità di ricercatore presso il Politecnico proprio sulla tecnologia LED, è il primo a volerne una divulgazione corretta dei dati.
      In merito alle pubblicazioni sull’alterazione della produzione della melatonina dovuta alle frequenze di emissione sui 400nm, esistono e sono tante, bisognerebbe dare la possibilità di interpretne la lettura e non buttare tutto nel cestino dell’informazione come è accaduto nel caso della interrogazione parlamentare di Fazio, che si riferisce ad un documento ben preciso di cui sono state rese note solo alcune parti, facendo un gran misto di nozioni.
      Spero Danilo, ma anche Matteo (con cui sono in procinto di scrivere un articolo sull’argomento) intevengano alla discussione.
      A presto

      • Premetto che l’Interrogazione a Fazio è stata da me proposta e fatta, attraverso una cara amica Senatrice.
        Sul Sig. Danilo, non so se è un tecnico che lavora al Politecnico ma, dalle parole che dice, a volte storpiandole, non denota certo una onestà intellettuale ma sopratutto una correttezza delle esposizioni.
        Detto questo, sono anche il in contatto con Matteo, e abbiamo disquisito di codesta problematica, innumerevoli volte, via Facebook, ed anche lui è convenuto che la tecnologia a Led, ancora non è matura, per vari motivi; forse tra 2 anni….
        I problemi derivanti dall’illuminazione a led, sono noti da tempo, legga questi ultimi:

        -melatonin-production.aspx
        http://www.jpost.com/HealthAndSci-Tech/Health/Article.aspx?id=237739
        http://www.sciencedaily.com/releases/2011/09/110912092554.htm
        http://www.greenprophet.com/2011/09/led-light-pollution/
        http://www.freerepublic.com/focus/f-news/2777167/posts

        http://www.naturalhealthcare.ca/news.phtml?sac=view&id=2820

        Come è pacifica la giurisprudenza in merito, la quale afferma che il mero fattore economico non è mai predominante sulla Salute Pubblica; quindi lascio a Danilo sviscerare questa massima.
        Buona Domenica.
        A proposito, abbiamo denunciato il Ministro Fazio e i vari assessori alla Sanità, per attentato alla Salute Pubblica.
        Cordiali
        Ettore Ribaudo

      • Grazie per la segnalazione. Quello che intendevo con possibilità di interpretazione risiede proprio nel tono di alcuni articoli che ha citato:
        es:Nighttime LED light increases risk of cancer generalizzando la questione, ossia che i LED in assoluto fanno venire il cancro.
        Per fortuna, oggi esistono in commercio LED caratterizzati da uno spettro di emissione, in cui il picco sui 400nm è stato ridotto a discapito dell’efficienza, forse riducendo tale rischio? Bisognerebbe capire su quali LED sono stati effettuati i test citati.
        Resta naturalmente d’obbligo segnalare il pericolo, così come il fumo o le polveri sottili o via dicendo…

      • Ciao Giacomo,
        devo rispondere a uno che denuncia un Ministro per “attentato alla salute pubblica”? Quello è un ministro… e si è beccato una denuncia. Io sono solo un piccolo ricercatore del Politecnico che questi argomenti li studia tutto il giorno…. non vorrei mai contraddire un super mega esperto in materia…. anzi, adesso mi metto qui e prendo appunto così imparo qualcosa…

      • Sig. Danilo, ancora una volta, risponde in maniera molto sgarbata e polemica; non crede che sia meglio rispondere con fatti seri i ed inoppugnabili, come ho fatto io?
        Lei che lavora al politecnico o forse ha lo studio di consulenza illuminotecnica, sicuramente non ha evidenziato, quanto detto sin dal 1989 ma, forse non era coscente del problema oppure, come la grande maggioranza degli illuminotecnica, pensava a raggranellare i 30 denari.
        Se noi abbiamo denunciato Fazio, non significa che siamo più intelligenti di lei, ma forse che abbiamo una visione più completa di quella che ha lei; detto questo, la invito, se vuole continuare la discussione, a moderare i suoi toni; in caso contrario, non scenderò alle sue provocazioni.
        RIBAUDO Ettore

      • Io vorrei rispondere in maniera più articolata. E per fare questo non parletò di LED, ma di “nucleare”, solo per farvi capire qual’è il mio atteggiamento nei confronti di queste problematiche.
        Premetto che sono contro la costruzione di nuove centrali nucleari e la considero una tecnologia potenzialmente pericolosa.
        Però baso questa riflessione su fatti ben circostanziati.
        Forse pochi di voi sapranno che la valutazione della pericolosità delle radiazioni viene stimata su quella che viene definita “ipotesi lineare” (o LNT http://www.nucleonica.net/wiki/index.php/Help:Dosimetry_%26_Shielding).
        Con le dovute precauzioni, è possibile quindi stimare, grazie a questo modello l’incidenza dell’aumento relativo di malattie cancerogene in una popolazione esposta. Contando una mortalità “naturale” di circa il 20% della popolazione dovuta al cancro, è possibile quindi dimostrare con la LNT ad esempio che il disastro di Cernobyl ha influito solo per pochi punti percentuali rispetto a quanto prospettato: i morti quindi dovuti a queste radiazioni sarebbero “solo” 16.000 anzichè i 300.000 prospettati in un primo momento (http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/5173310.stm).
        Questo significa che il peggior incidente possibile per una centrale nucleare potrebbe causare “relativamente” pochissime mortalità e quindi si potrebbe convenire che la tecnologia è comunque sicura.
        C’è un “però”: ho parlato poco sopra di “modello”. Come tutti i modelli, si basano su assunzioni statistiche che hanno una notevole incertezza e, come tutti i modelli applicati a risposte mediche, le incertezze sono tante (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2889503/).
        Qual’è quindi il peso di queste incertezze? Siamo sicuri che valga proprio la pena costruire centrali anziché cercare strade alternative?
        Credo che ogni volta si tira in ballo questioni come salute e sicurezza occorre sempre stare molto attenti, soprattutto quando le alternative esistono.
        Per i LED basterebbe semplicemente utilizzare fosfori che annullano il picco “blu”; questi LED sono già stati prodotti e le loro rese fra un anno saranno praticamente pari a quelle dei LED attuali.
        Di cosa stiamo parlando quindi?

      • Matteo, mi spiace contraddirti sul punto del tasso di mortalità, perché tu sai perfettamente che la radiazione ha un decadimento di moltissimi secoli e non si ferma quando finisce un confine di uno stato, come il sottosuolo è come una spugna; non si può fare una speculazione sui morti, perché se uno poteva vivere fino a 70 anni, adesso con la contaminazione radioattiva vive, se va bene 1 anno.
        Detto questo, concordo con te che basterebbe utilizzare una nuova tecnologia per le produzione dei Led, ma ti sei mai chiesto perché; forse il processo produttivo sarebbe troppo costoso che non conviene attuarlo?

      • 1. Con le dispute ideologiche non si va da nessuna parte, i migliori risultati ci sono stati in Veneto dove l’atteggiamento di venetostellato è stato sempre collaborativo e dove ARPAV ha fatto da mediazione tra progettisti, amministrazioni, università, ambientalisti….

        2. Sarebbe interessante avere ulteriori informazioni su questi LED che tagliano il blu…graditi link grazie!

        Andrea

      • Ciao Andrea,
        dunque ad esempio Philips Lumileds ha diverse tipologie di LED il più diffuso è il Rebel

        come vedrai nella lista ne esistono di tutti i gusti, se si rimane su tipologie caratterizzate da una buona resa cromatica (per es CRI =90)si hanno efficienze luminose ben inferiori ai 100lm/w tanto decantati.Ad esempio nel documento D61 http://www.philipslumileds.com/uploads/datasheets/DS61.pdf
        troverai tutte le specifiche del LED, a pagi 11-12-13 i grafici di emissione spettrale. Sui 400nm ci sono diversi comportamenti e, salvo per il 5600K, le linee di spettro in quel settore sono allineate con il resto della banda emissiva.
        Quello che citavo poco sopra invece era il Luxeon A, ultimo parto della Philips che presenta delle novità sostanziali sulla definizione della temperatura di colore nello spazio cromatico standard, andando a definire solo due punti di temperatura colore molto prossimi alla plankiana quindi riducendo al massimo l’incertezza sulla selezione del LED.
        http://www.philipslumileds.com/uploads/298/DS100-pdf
        Ovviamente anche Cree si sta muovendo in questa direzione.
        spero di esser stato esaustivo
        a presto

      • Grazie Giacomo, interessante…

        Danilo non essere così ermetico, dacci il tuo contributo da ricercatore sui LED con emissione ridotta nel blu, in fondo qui si discute tra persone che quasi tutte, mi pare, si occupano professionalmente della cosa, che sanno bene che l’IL esiste e va limitato, ma in modo da favorire la qualità dell’illuminazione ed il risparmio energetico

        Andrea

      • Qui mi sembra che si faccia una gran confusione tra IL, effetto fotobiologico, ritmo circadiano, efficienza energetica, qualità dell’illuminazione. Un gran minestrone in cui ognuno parla anche se non ha idea di ciò di cui sta parlando. Tu dici che qui tutti si occupano professionalmente della cosa? Ho i miei seri dubbi. Giacomo e Matteo li conosco, per cui so che con loro posso discutere. Ma il simpatico personaggio che denuncia i ministri? A me sembra più un politico che un tecnico. Questo è il problema in questo campo. Uno si sveglia alla mattina, fa un giro su google, mette tutto nel traduttore automatico e alla sera è diventato esperto di tutto…

      • Forse danilo si sta guardando allo specchio.
        Io ho un nome e cognome, sei pregato di non chiamarmi “personaggio”, non accetto altri modi di chiamarmi.
        Se tu non hai alba di cosa sono io, sei pregato di chiedermelo, di a Matteo cosa ho fatto, cosa sto facendo e chi sono; poi parla.
        Qui chiudo, perché con persone arroganti che pensano di avere la panacea di tutti i mali senza sentire le opinioni altrui, ne son piene le fosse.
        Se l’Italia va a rotoli non è certo colpa, solo, della Politica ma, anche delle persone che non denunciano gli sprechi, le omissioni, le conviene, in tutti settori.
        Oppure partecipare ad una gara d’appalto al massimo ribasso (28%) offrendo prodotti non marcati CE (pertanto non vendibili) e sicuri di cavarsela, perché nessuno denuncia tutto ciò.
        Non credete

      • Signor Basiglio Ribaudo Ettore Guido, non ho idea di chi sia le, per cui le faccio alcune domande: lei che lavoro fa per vivere? Che tipo di formazione ha (per parlare di certi temi mi immagino che abbia seguito dei corsi specifici sulla fotometria o sull’illuminotecnica o altro…)? Quali sono le sue competenze in questo settore?
        Per correttezza le indico le mie credenziali:
        – laurea in ingegneria elettronica
        – Master in Lighting Design al Politecnico di Milano
        – Docente di tecnologia LED al Master in Lighting Design del Politecnico di Milano
        – Ricercatore in ambito illuminotecnico presso il Politecnico di Milano
        Poi mi tolga una curiosità…. lei è in politica?

      • Cominciamo.
        Laurea in Scienze Ambientali nel 1994
        Master Degree in Scienze Politiche Inglese nel 1994.
        Laurea in Scienze Politiche nel 1996.

        Ho fatto consulenze per:

        Collaborato con l’ANSES con invio di lavori, derivanti da verifiche illuminotecniche su istallazione di impianti a led, con riguardo alla saturazione dell’occhio umano in presenza di luce abbagliante;
        Commissione Europea, commissario all’Ambiente, Janez Potocnik, in merito alla modifica unilaterale norma UNI 11248 che viola la Direttiva Comunitaria volgarmente chiamata 20.20.20
        Arpa Friuli Venezia Giulia;
        Consulenza, con relazione tecnico -Energetica, al Ministero Sviluppo Economico, sulla modifica della UNI 11248, in riferimento alla difformità di applicazione, rispetto agli altri Paesi Europei;
        Comuni del Friuli (non li elenco tutti)
        Responsabile per la Provincia di Gorizia, in merito al controllo dell’Inquinamento Luminoso e referente con i Comuni del Goriziano.
        Consulenza per il Vice-Presidente del FVG, in merito alle problematiche dei led sulla salute Pubblica e l’Ambiente;
        Ing. Vincenzo Correggia, (Min. Sviluppo) in merito alla corretta applicazione delle marcature CE sui pali da costruzione, e impianti luminosi, anche in vista della 305/2011 UE, Dec. Com. 768/2008-Reg. 765/2008;
        Referente legislativo UAI, per l’Inquinamento Luminoso;
        Attestato di partecipazione n. 105237/2005 missione Nasa New Horizon .
        Collaborazione con Osservatorio Astronomico di Pulkovo per la ricerca di Asteroidi.
        Pubblicazioni:
        MPC 2006/56557
        MPC 2006/56558
        MPC 2006/56735
        MPC 2006/56919
        MPC 2006/57126
        MPC 2006/57586
        MPC 2006/58066
        MPC 2006/58112
        MPC 200758534
        MPC 2007/58774
        MPEC 2006-G51
        MPEC 2007-H31

        Penso che questo ti possa bastare, adesso non sono qui per farmi offendere da te; anche perché mi risulta che hanno avuto a che fare con te, il dott. Falchi ed il dott. Bonata,
        Ringrazio Matteo, sempre per la sua gentilezza e Giacomo che non conosco, ma ringrazio; dato che il sig. Danilo palerai, continua scrivere in maniera polemica, già dalle prime battute, segno che non vuole un contraddittorio serio, ma vuole sempre prevaricare la volontà altrui;non posterò più.
        Danilo, non sono un Politico (anche se sono Responsabile per il Friuli di un Movimento Politico) ma una persona al quale le prese per i fondelli, o l’offesa intellettuale non piacciono.

      • Facciamo anche qui un governo Monti super partes ?!?!

        Torniamo a parlare di LED e non di “lei non sa chi sono io”?

        Per Danilo (e altri ovviamente): ci aiuti a capire qual’è oggi lo stato dell’arte dei LED con ridotta emissione nel blu? Peggiora l’efficienza? Di quanto? ….

        Grazie

        Andrea

      • Passare da 4000 a 2700 significa perdere circa il 20-30% in termini di flusso emesso.
        Se parliamo di efficienza energetica ci vogliono argomentazioni serie per decidere di passare da 4000 a 2700 K.

      • Grazie Danilo.

        Sto ragionando per ora per vedere di diminuire la componente blu; per quanto riguarda l’efficienza energetica penso che un buon compromesso si possa avere attorno ai 3500 K, e comunque lo sforzo maggiore a mio parere va fatto nell’utilizzare i flussi minimi che garantiscono la sicurezza, previsti dalle norme tecniche, ed invece ne vedo tutti i giorni delle belle…(rotatorie a 50 lux, stradine di campagne a 1.5 cd/m2, per non parlare dei piazzali dei supermercati o dei distributori…ma questo nessuno lo controlla!!!)

        Ciao

        Andrea

      • Andrea, posso chiederti qual’è il motivo per cui volete a tutti i costi ridurre in modo così drastico la componente blu? Il LED emette luce blu e la conversione significa perdita di efficienza. Il compromesso di cui parli su cosa si basa? Compromesso tra che cosa? Te lo chiedo perchè faccio veramente fatica a comprendere il motivo vero per cui si vuole a tutti i costi ridurre l’efficienza. Ridurre l’efficienza significa consumare più energia e aumentare di conseguenza l’inquinamento legato alla produzione di questa energia.

      • Non voglio ridurre la componente blu per partito preso!, ma stiamo cercando di capire con l’aiuto di un astronomo professionista dell’Università quanto la luce blu del LED dia “fastidio” alle osservazioni astronomiche, e quindi mi interessava valutare tutti i fattori in gioco, tra cui ovviamente l’efficienza energetica…da qui la parola “compromesso”, che vuol dire che nell’innovazione non si possono fare scelte dettate da un solo fattore (in questo caso l’efficienca energetica) ma occorre considerare tutti gli aspetti ambientali…ripeto se si riuscisse a controllare i flussi a terra forse quello di cui discutiamo sarebbe meno grave..

        E’ lo stesso motivo per cui stiamo pensando ad una ricerca per capire se la riflessione su asfalto modifica e in che modo lo spettro: se fosse vero ad esempio che la componente blu è “ammazzata” dall’asfalto, ci sarebbe meno l’esigenza di limitarla alla sorgente, ai fini dell’inquinamento del cielo ovviamente.

        Ciao

        Andrea

      • oh… ecco… finalmente un discorso sensato!
        Controllo dei flussi, riflessione spettrale degli asfalti, efficienza energetica, interferenza con le osservazioni astronomiche…. queste sono le cose su cui si dovrebbe discutere senza preconcetti e soprattutto con competenza!
        Quello che mi fa veramente incaz…. ehm… che mi da fastidio è vedere gente palesemente incompetente che vuole imporre il suo punto di vista a dispetto di tutto e di tutti.
        Sono contento di trovare persone che ragionano.

      • Già fatto: da circa un anno sto svolgendo una ricerca col dipartimento di strade dell’Università di Bologna per capire come gli asfalti possono influire sull’illuminazione.
        Con aggregati chiari oppure con asfalti colorati, soprattutto quelli “rossi” per neve o ciclabili, si ha un’andamento “lineare” della riflessione, per cui viene riflessa più la parte “rossa” dello spettro rispetto a quella “blu” (per aggregati molto chiari si parla di una differenza di circa il 5% – 10%); per asfalti con aggregati scuri, l’andamento è costante e quindi la parte “blu” viene riflessa come quella “rossa”.
        Ovviamente cambia anche in relazione al tipo di bitume, al tipo di aggregato, ecc.. ma a grandi linee è come ti ho detto sopra.

      • A proposito, caro Andrea, visto che avevate in procinto una sperimentazione sugli asfalti e con l’Università sto facendo proprio questo genere di sperimentazioni, non è che magari sareste disposti a collaborare con noi (e per collaborare intendo “finanziare”)?
        In fondo aiutare l’Università è come fare beneficienza oggi … poi c’è gente seria, preparata e soprattutto con pochissimo soldi … c’è un bel ritorno di immagine.
        Ci tengo a precisare che anche io collaboro con l’Università “pro-bono” e non ho interessi di parte in questo, visto che non sono ricercatore nè docente…

      • Ciao Matteo, intanto grazie delle informazioni molto interessanti, le passo al prof. dell’Università di Padova con cui collaboro…ovviamente del tutto gratuitamente, visto che di soldi non ce ne sono proprio più, né da noi né all’Università !

        L’unica cosa che si può fare è creare un confronto tra chi lavora su questi temi….

        Andrea

      • Proprio la prossima settimana vedo il prof., anche se noi asiamo solo alle idee per ora, ed io faccio il “sensale” e basta!

        Penso che la cosa più facile sarebbe sapere chi è il ricercatore dell’Università che se ne occupa, in modo che tra di loro si parlino…

        Non so però come darti la mia mail senza che appaia pubblicamente….

        Ciao

  8. “SSL and technologies like LED can use less energy and be controlled dynamically to dim or turn off lighting when not needed. In fact the reduction of energy use from dynamic controls far exceeds the basic efficacy improvement of SSL over older technologies.”

    Queste sono le parole Bob Parks, Executive Director dell’ International Dark-Sky Association.
    Per chi non lo sapesse L’IDA è un’autorità in materia di inquinamento luminoso. Come mai su cieloscuro non compaiono link a questi interessanti documenti?

    • Beh…sul fatto che chiunque preferisca un LED caldo a uno freddo non ci sono dubbi.
      Volevo anche ricordarti che una legge sull’inquinamento luminoso in realtà GIA’ ESISTE (UNI 10819) e,abbinata all’uso dei migliori apparecchi disponibili sul mercato, è sicuramente molto meglio di proibire qualsiasi apparecchio che diffonda anche verso l’alto.

  9. Solo poche leggi regionali richiamano la UNI 10819 (per l’esattezza 3), quindi in sostanza la norma non vale la carta su cui è stata stampata. Se l’hai comprata hai buttato i tuoi soldi. Per il resto sono perfettamente d’accordo con te, a parte il discorso della temperatura colore. Certo, se per freddo intendi 6500K è un conto, ma tra questo valore e i 2700K c’è tutta una scelta di possibili alternative con differenti valori di efficienza. L’efficienza energetica è un parametro fondamentale per la determinazione di un impianto di illuminazione pubblica, molto più delle preferenze personali sulle temperature colore.

  10. è giusto quello che dice il prof. Khanh che il ritorno di investimento è di 10 anni? Trovo da qualche parte un esempio numerico per l’illuminazione stradale?

    • Innanzitutto bisogna capire cosa si intende per “ritorno di investimento”: si calcola un TCO? Viene presto in considerazione il solo costo di acquisto dell’apparecchio e i risparmi energetici o si prende in considerazione anche i costi di manutenzione e installazione? I costi vengono attualizzati o è un conto netto?
      Ma che cavolo di affermazione è?!?

  11. Credo, in definitiva, che la cosa più tragica sia il fatto che ancora si parla di LED e apparecchi, ecc. ecc. quando invece le criticità degli impianti di illuminazione stanno nei sostegni, nelle linee, nella messa a terra degli impianti; insomma, nella sicurezza generale dell’impianto elettrico.
    Che bello avere un Comune illuminato con tutti LED ma poi con i pali marci che possono cadere in testa alla gente oppure dispersioni che fulminano una persona al solo contatto col palo! Evviva l’innovazione!

  12. COMMENTO SCOMODO
    La cosa che trovo curiosa è che il tempa della temperatura di colore sia saltato fuori solo con l’avvento dei led.
    Diciamocelo chiaro, la lotta all’inquinamento luminoso non è più pagante ai fini politici dell’assessore di turno; adesso va di moda le nuove tecnologie e l’immagina green.
    Oggi, grazie alle leggi regioanle, che piacciano o meno tutti gli impinati sono full cut-off.
    Duqnue non c’è innovazione ne vetrina politica nin un impianto tradizionale
    Cieolobuoi e company hanno perso il loro appeal politico e compabttono la tecnologia LED x questa ragione.
    E’a ssurda che si pongano limiti di temperatura di colore SOLO per i LED; il tipo di sorgente che emette un dato spettro non deve essere di interesse!
    Ma al momento è l’unica strada per frenare l’emorragia dei consensi.
    Tanto di più ora che gli apparecchi a LED “SERI” sono pienamente competitivi.

    • In realtà di temperatura di colore e resa cromatica si parla ormai da 15 anni, fin da quando uscivano i PRIC in cui si cercava di “sdoganare” la luce bianca.
      La temperatura di colore è saltata fuori prepotentemente perché, fino all’avvento dei LED, in pratica non esistevano sorgenti a 6500K.
      E queste temperature sono uscite fuori perché era l’unico modo per far passare delle emerite schifezze di prodotti per decenti: diciamocelo chiaro e tondo, fino a quest’anno tutti gli apparecchi LED usciti in precedenza erano emeriti bidoni! Costavano di più e rendevano molto meno di un apparecchio a scarica.
      Quindi la questione “temperatura di colore” è semplicemente lo strumento che hanno coloro senza una buona preparazione tecnica per opporsi ad una tecnologia uscita da poco ma che ha già fatto molti disastri.
      Sono prodotti non standardizzati, senza una normativa comune di base cui fare riferimento e destinati ad essere sostituiti nell’arco di pochi mesi da prodotti molto più competitivi.
      Se vogliamo far passare il LED come tecnologia “green” perché in fondo ai politici piace riempirsi la bocca di fregnacce, ok. Se parliamo seriamente di gestione e costi, allora cambiamo proprio discorso, perché ancora oggi non ci siamo proprio.

  13. Ciao Matteo. Sono un giovane designer che ha iniziato la progettazione di un apparecchio per l’illuminazione di parchi e piste ciclabili, luoghi in cui le normative sono meno restrittive,pensando propio di utilizzare sorgenti a LED finchè non sono imbattuto in questa discussione.
    Avevo già trovato anche su riviste come Campo LUX le problematiche dell’abbagliamento e dell’accumulo di luce blu nei corpi illuminanti ma mi sembrava che questi problemi fossero risolvibili.
    Quello che mi chiedo è:
    – economicamente perchè non sono convenienti per l’acquirente..?
    – esiste un ulteriore sviluppo per le tecnologie NON a led a cui sei tanto affezionato o credi siano al TOP delle performance..? e invece il LED quanto, secondo te, potrà ancora svilupparsi..?
    – se nessuno si prende la responsabilità di sbagliare come farà questa tecnologia a svilupparsi..? credo che anche le altre fonti di illuminazione all’inizio abbiano incontrato diverse problematiche o no..?
    – come ultima cosa mi piacerebbe sapere il perchè non si possa considerare il LED una tecnologia Green..? e su quali altri valori si possa far leva per un buon progetto..?

    Spero tu abbia voglia di rispondermi. La tua preparazione potrà sicuramente essermi di grande aiuto per lo sviluppo del mio primo progetto.

  14. Ciao Nicholas, se sei un giovane designer vai tranquillo e progetta pure con i LED. Il futuro dell’illuminazione è li; su questo non c’è il minimo dubbio.

  15. Ciao Giacomo, grazie per la pronta risposta.
    Si ho già letto le tre relazioni in merito all’illuminazione stradale a led di Matteo e le ho trovate molto interessanti anche se forse i dati riportati iniziano a cambiare. Le prestazioni dei LED sono sempre più performanti anche se ho notato una cosa interessante, più si alzano le potenze (W) di consumo meno è conveniente utilizzare i LED come fonte d’illuminazione. Anche per questo mi sto limitando alla progettazione di corpi illuminanti non troppo importanti. Visto il tuo intervento colgo l’occasione per chiederti alcune letture che potrei fare sulla cultura della luce e qualcosa di più tecnico, magari anche sul web, riguardante l’illuminotecnica e alcuni parametri da rispettare per le categorie ciclopedonali S4 S5.

    Grazie per la disponibilità e il servizio OPEN SOURCE che presti.

  16. Leggo solo ora questa interessantissima discussione (grazie a questo blog sempre interessante).

    Per mestiere istituzionale mi occupo di inquinamento luminoso, e mi trovo spesso tra due fuochi: i difensori del cielo notturno (che però in Veneto sono molto ragionevoli e collaborativi)da una parte, i comuni dall’altra (a cui del tema interessa assai poco in genere, e che vogliono fare quello che hanno sempre fatto!); in più ci sono i progettisti, di capacità assai varie, ma in genere disponibili a ragionare tecnicamente ed a cambiare anche i progetti al fine di osservare la legge regionale (e le norme tecniche).

    LED? I dubbi maggiori li hanno proprio i tecnici, progettisti in testa, mentre piacciono tantissimo ai politici, in quanto di moda: basta dire che un impianto verrà fatto/rifatto a Led e si finisce sul giornale, indipendentemente dalla qualità dell’illuminazione ottenuta (e dai risparmi conseguiti o meno!)
    Certo che sul tema c’è molta confusione, noi stiamo cercando di chiarirci un po’ le idee ma non è facile, non sempre i costruttori aiutano.
    Comunque la nostra legge, a differenza di altre leggi regionali, li permette: per questioni di resa consigliamo nei centri abitati di utilizzare temperature di colore non superiori ai 4000 °K; d’altra parte la pericolistà per la salute è una ipotesi da verificare con serietà, mentre anche dal punto di vista astronomico non mi pare ci sia ancora chiarezza su una dannosità alle osservazioni; è chiaro poi che alla stessa Tcolore che siano LED o JM non cambia molto…

    Però a me preme sottoliniare che ai fini della tutela del cielo stellato il tema dei LED non è certo quello principale: il fattore determinante mi pare quello di limitare i flussi installati,e per questo l’aspetto su cui più insistiamo nel controllo dei progetti pubblici ma soprattutto privati (i privati sono il vero problema, inpianti inquinanti, senza nessun controllo….) è il rispetto delle luminanze minime previste dalle norma, che troppo spesso sono raddoppiate o triplicate nella realtà senza alcun motivo, e con enorme spreco energetico.

    Scusate la lunghezza e grazie per gli spunti di discussione.

    Andrea

  17. Dopo anni di polemiche Led bianchi o blu ,cielo chiaro o cielo scuro , risparmio energetico e altre

    storie mi sembra assurdo illuminare a giorno la notte che da milioni di anni e’sempre stata scura.

    Questa pretesa di “illuminismo deteriore” lasciamola ai tecnici ed ai designer di lampadine sempre

    piu’ stupide che ci rovinano gli occhi. Se proprio vi piace la luce dei led compratevi una saldatrice

    e saldate senza maschera…. sarete soddisfatti per un bel po’ di tempo…

    Grazie RIBAUDO !!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.