Vi ricordate? nel post dell’11 dicembre feci qualche riflessione in merito all’eliminazione delle lampade ad incandescenza e di come queste non avessero un vero e proprio successore, qualcuno (e qui ringrazio Bob) aveva aggiunto tra i commenti di come le lampade a risparmio energetico, che altro non sono che lampade fluorescenti compatte con bulbo di vetro di protezione esterno, contenessero mercurio (sostanza nota per l’alto grado di tossicità). In effetti il mercurio è l’elemento che sta alla base del funzionamento delle lampade fluorescenti: esso, eccitato opportunamente, emette raggi UV, poi convertiti in luce visibile dalle polveri fluorescenti che rivestono l’interno dei tubi (vedi lampade fluorescenti lineari chiamati comunemente “neon” e lampade fluorescenti compatte).
Stamattina leggendo qua e la in rete mi sono imbattuto in questo articolo del Corriere, nel quale viene enunciata proprio la tossicità delle lampade fluorescenti: l’Enviroment Agency britannica, avrebbe denunciato infatti la pericolosità ambientale di queste sorgenti. Come smaltire infatti le lampade contenenti mercurio? Raccolta differenziata? Non ci crede nessuno! (almeno in Italia dove si fa fatica a smaltire le normali pile).
La mia domanda è la seguente: ma bisognava attendere che un team di ricercatori inglesi denunciasse apertamente il fatto? Neanche si stesse parlando di chissà quale argomento di fisica!
Basta aprire un catalogo di lampade della Philips e leggere cosa contengono le sorgenti fluorescenti: basso contenuto di mercurio (NB:basso non vol dire non inquinante!). Ma la cosa che mi fa sorridere più di tutte è che la lampadina ad incandescenza viene bandita anche perchè produce notevli quantità di anidride carbonica.
Quasi dimenticavo…ad ottobre parlai del consorzio Ecolamp che si occupa da anni dello smaltimento di sorgenti ed apparecchi inquinanti, problema dunque assolutamente non sconosciuto, ma che viene tirato fuori solo quando fa comodo! Ripeto è vero che la tendenza è quella di diminuire il tenore di mercurio all’interno delle sorgenti, ma bisogna capire se il “poco”, se non smaltito correttamente, può causare a lungo andare danni gravi all’ambiente e all’uomo.
ciao di nuovo
Che ne dite?
Bravo, fai benissimo a denunciare queste cose! il mercurio è la sostanza più tossica per l’uomo, dopo quelle radioattive1 Appena avremo comprato tutti le lampadine al mercurio (così dovremmo chiamarle da ora..) ce le faranno cambiare tutte, ma dello smaltimento!? e quelle che già da ora vanno a finire in discarica!? Poi ci meravigliamo se le persone scendono in piazza perchè non vogliono la discarica sotto casa…per forza, finche non si faranno controlli rigorosi e soprattutto coscienziosi alla fonte, nessuno vorrà i veleni in casa propria!
Bob
Ciao Bob
Volevo puntualizzare una cosa: le lampade così dette al nercurio già esistono, sono quelle che venivano usate normalmente nell’illuminazione pubblica (quelle a luce bianco/verde), per fortuna oggi in via d’estinzione perchè di pessima qualità e perche contenenti quantità elevate di mercurio. Le lampade fluo e le alogenuri metallici contengono percentuali inferiori di mercurio,la tendenza è quella di ridurre veramente al minimo questa sostanza inquinante, purtroppo però sempre presente.
Si è vero hai ragione, adesso che le hai citate, me le ricordo.
Bob
UNA DOMANDA: LA PERICOLOSITA’ SECONDO VOI E’ SOLO LEGATA ALLO SMALTIMENTO O ANCHE ALL’UTILIZZO? CIOE’ SI DISPERDONO NELL’AMBIENTE PARTICELLE DI MERCURIO DURANTE IL COMUNE UTILIZZO?
GRAZIE
si interessa anche a me (mi riferisco alla domanda dell’anonimo!)…cee
Mha direi di no visto che il mercurio è isolato in ambiente stagno e sottovuoto. Poi quando si rompe l’ampolla bhe…
ciao
intendiamoci non è che se si rompe una fluorescente (asi muore respirando vapori di mercurio… anche perchè stiamo parlando di quantità veramente irrisorie! Certo è che se però, come dicevo, il mercurio si accumula nell’ambiente (terreno e acqua), se mal smaltito…allora può provocare danni, questo sì
grazie grazie, capito! ciao!
Ciao e complimenti per il vostro blog che leggo sempre con attenzione. Il problema è davvero attuale…sostituire le lampadine incandescenti con le fluorescenti compatte e ritrovarci con grandi problemi di smaltimento mercurio oppure continuare ad usare le lampadine incandescenti che producono Co2 ? E’ sufficiente trovare un metodo corretto di smaltimento per risolvere il problema ? Mah… Speriamo che l’evolversi della tecnologia lampade a led ci aiuti a risolvere il problema.
Mah nel mio piccolo penso che i microled siano la risoluzione del problema, ma l’esperto è giacomo, quindi a lui la parola. Certa però è la manovra economica delle aziende; vedi per i cellulari. Prima ti vendono quello grosso, poi quello piccolo, quello che manda i messaggi, poi i video messaggi, poi la tele……arriveremo che faranno anche i toast…tirano fuori una novità per volta, in modo che le persone lo cambiano ogni anno, ma intanto, le pile e la plastica, vanno ad inquinare dappertutto!
Bob
Ciao Bob, mha guarda sono pienamente d’accordo con te, i led sono sicuramente il futuro, è un po’ quello che dissi nello scorso articolo, tuttavia c’è da aggiungere che ad oggi i led non sono ancora maturi: scarsa qualità di resa cormatica, assenza di uno standard di attacco (tipo l’attacco a vite della lampadina). Quest’ultimo aspetto in particolare vincola in maniera troppo stretto il led all’aparecchio sul quale viene montato (attualmente viene saldato direttamente), ma cosa succede se si rompe un led? butto l’apparecchio?
Non esiste solo la pericolosità riguardo al mercurio.
Le lampade a basso consumo sono molto problematiche riguardo all’elettrosmog a bassa frequenza (inferiore ai 400kherz).
In particoare, sulla frequenza di 100 HZ generano del forte inquinamento pulsante.
Come paragone indico che alcune lampadine inquinano 40 volte di più rispetto ad uno schermo con normativa tco.
Quindi, abbiamo impiegato un decennio per normalizzare gli schermi e adesso ci troviamo di nuovo all’età della pietra grazie alle lampade a basso consumo.
Unica consolazione, il fatto che il problema si risolverà da se, con l’avvento delle lampade a led. Ma ci vorrà di nuovo un decennio.
In conclusione: le lampade a basso consumo problematica riguardo all’elettrosmog. La testa di una persona dovrebbe senze distare almeno 1.5 metri dalla lampada. Attenti al fatto che se una lampada è a soffitto, magari nella camera sopra il soffito si trova una letto.