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RAEE: dove smaltire lampade ed altri materiali inquinanti?

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Non c’è dubbio l’argomento raccolta e smaltimento dei così detti RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) sta suscitando un notevole interesse, anche perchè , come ho già avuto modo di segnalare in post precedenti, gli attori principali di tutta questa faccenda sono proprio le aziende produttirci, obbligate dal DL 25 luglio 2005 e successive proroghe a smaltire di tasca propria (diciamo così) il materiale prodotto di competenza. Quindi tutti noi, a partire dal primo di gennaio 2008 siamo obbligati a pagare un eco-contributo RAEE sui prodotti elettrici ed elettronici che acquistiamo. Frigoriferi, telvisori, lavatrici, PC, lampadine inquinanti,  tra cui le lampade a basso consumo,apparecchi di illuminazione, ecc. dovranno essere opportunamente raccolti e successivamente smaltiti o riciclati in aziende specializzate, il tutto gestito da consorzi di aziende tipo Ecolamp ed Ecolight.
Sarà il cliente finale a dover portare il materiale dismesso presso i centri di raccolta: isole ecologiche e rivenditori.
Ci sono alcune cose che vorrei sottolineare: primo che , il 21 dicembre 2007 è stato approvato stato approvato dal Consiglio dei Ministri il Decreto Legge Milleproroghe, 248/2007, contenente l’emendamento proposto da Federdistirbuzione che, in materia di Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), sospende l’obbligo della distribuzione commerciale di ritirare il prodotto dismesso dal consumatore a fronte dell’acquisto di un nuovo prodotto.
Tale adempimento rimane sospeso fino a quando non verrà approvato un decreto di semplificazione che consentirà una gestione meno onerosa del ritiro e dello stoccaggio dei Raee presso i punti di vendita o depositi.
E qui mi vien già da ridere perchè l’utente finale dovrà portare con mezzi propri il materiale, magari ingombrante, ai punti di raccolta.
Un’altra cosa sulla quale riflettere è la raccolta delle sorgenti luminose inquinanti (es lampadine a risparmio energetico) a livello casalingo (escluso cioè gli installatori o le municipalizzate): dove vanno gettate? è necessario portarle in isola ecologica o ricicleria? Pare proprio di sì… è mio parere tuttavia che la raccolta di questo materiale debba essere gestito a livello locale ad esempio nei punti vendita con appositi contenitori tipo quello delle batterie, questo perchè, soprattutto nei grandi centri abitati, l’utente finale difficilmente, forse per pigrizia, forse per praticità, si recherà presso le isole ecologiche di competenza per gettare una lampadina, tenendo conto che, almeno per quanto riguarda Milano, l’accesso alle Riciclerie dell’AMSA è consentito solo agli automezzi, cioè se vado a piedi non mi fanno nemmeno entrare.
Non ho trovato ad oggi notizie particolarmente dettagliate sul dove portare il materiale da smaltire, si parla sempre in maniera più o meno generica di isola ecologica o piazzola.: ruolo dei consorzi è quello di
intercettare sia i rifiuti di apparecchiature provenienti da utenze domestiche che quelli di provenienza professionale, presso le “piazzole Ecologiche” censite dal CENTRO DI COORDINAMENTO tramite l’ANCI.
C’è da dire però che se le notzie spesso non sono esaustive è a causa proprio della novità insita in questo nel sistema di gestione e che sicuramente con il tempo si riusciranno ad avere maggioro notizie.
Segnalo a proposito un convegno informativo in tema di RAEE organizzato da Ecolamp e Camera di Commercio di Milano:
venerdì 1 febbraio 2008 – ore 9,30 – 13,30. Il convegno si terrà presso la Camera di Commercio di Milano – Palazzo Turati – Via Meravigli 9/B – sala Conferenze.

Cosa ne pensate??
ciao a tutti
a presto

Giacomo
Giacomohttp://www.rossilighting.it
Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

4 Commenti

  1. e chi non andrebbe con la macchina a buttare una singola lampadina????? che dire… son d’accordo! al super mercato sarebbe molto più comodo…

  2. ma come fanno i cittadini a sapere che queste lampadine non devono essere gettate nella pattumiera?

    e chi lo sa come fa nella pratica quotidiana a fare la raccolta differenziata pure di questi rifiuti?

    manca del tutto l’informazione.

    io so solo che ancora unavolta paghiamo di più.

    e spero che questisoldi nonvadano a finire nelle tasche di qualcuno ma servano davvero per l’ambiente..

    speriamo bene…

    disillusa ’81
    mah..

  3. guarda…come al solito la legge è entrata in vigore senza sensibiizzare prima l’utente….credo (spero ) che l’informzione arrivi…dovrebbero certo pubblicizzare di più la cosa(è per questo che ho scritto questo post).

    Ciao

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