Va ora in onda la seconda (e non ultima ) puntata sui catodi freddi. Normalmente poco conosciuti in Italia (spesso associati alle insegne luminose), i Catodi Freddi, sempre di più trovano applicazione in ambito architettonico, in particolare quando il comune tubo fluorescente non può aiutarci: vani o velette o gole molto strette, superfici non regolari o curve, ecc.
Dovete sapere infatti che il “catodo freddo”, è costituito principalmente da un tubo in vetro che serve da contenitore per la miscela di gas di scarica e ricoperto con polveri fluorescenti che, come nel caso del tubo fluorescente tradizionale, non solo consente di convertire le emissioni ultraviolette in luce visibile, ma di ottenere uno spettro di emissione il più completo possibile e di conseguenza una miglior qualità della luce emessa o meglio una miglior resa dei colori che vengono investiti dalla luce . (NB uno spettro di emissione continuo è tipico della luce solare o delle sorgenti ad incandescenza).
I tubo-contenitore è realizzato in vetro in diverse composizioni, di diametro variabile (6-25mm) che può venir curvato a seconda delle esigenze in modo da potersi adattare a tutte le situazioni.
Qua un filamato interessante che mostra il sistema di curvatura dei tubi
Ma torniamo al discorso iniziato nella prima puntata, come si comportano i gas che vengono inseriti all’interno del tubo e sottoposti a ionizzazione ed eccitamento?
Come abbiamo visto la scorsa volta I gas normalmente utilizzati sono 5 dei 6 nobili: Elio, Neon, Argon, Kripton, Xenon.
Oggi descriverò le caratteristiche di emissione di Elio, Neon e Argon, nella prossima (e ultima puntata) terminerò l’argomento descrivendo le caratteristiche di emissione del Kripto e Xenon e miscele di gas con Mercurio.
Ogni gas è caratterizzato da una emissione spettrale tipica:
Elio. L’elio è il più leggero dei gas nobili, caratterizzato da una struttura atomica molto semplice, l’emissione spettrale dell’elio è relativamente intensa, caratterizzata da un’emissione tipica rosata e da una bassa emissione ultravioletta. In principio l’elio veniva usato per ottenere luce bianca in combinazione con il mercurio, tecnica poi abbandonata con l’introduzione delle sostanze fluorescenti.Aspetto negativo dell’elio è l’alto consumo energetico con conseguente aumento di produzione di calore (circa 78° di temperatura di funzionamento).
Neon. Sicuramente il più conosciuto e il più utilizzato per la produzione di insegne luminose, caratterizzato una luminosità elevata e da un’emissione spettrale prevalente nel rosso- arancio, praticamente priva di emissioni ultraviolette.
Argon. Utilizzato normalmente in miscela con il mercurio nelle lampade fluorescenti, l’argon è caratterizzato da un’emissione spettrale molto spostata verso il rosso. Viene comunemente usato per ottenere viola scuro se utilizzato in tubi blu o rosso scuro in tubi di vetro rosso, se utilzzato in miscela con il mercurio produce un’emissione opposta a quella esaminata, molto spostata verso il blu.
Bhe spero sia stato interessante
ciao a tutti
Salve, non ho trovato nessuna mail per contattarla. Avrei bisogno di inviarle delle informazioni riguardati la nostra nuova azienda. Vista la sua passione ritengo che possa interessarle.
Aspetto notizie in merito.
Grazie
Cordiali saluti
Filippo Lazzarini
Flexlite