Le prime cose che mi vengono in mente parlando di LED sono sicuramente la dimensione, la tecnologia, il risparmio energetico, ma anche le problematiche legate al Binning, ovvero alla classificazione del LED in base a diversi parametri qualitativi e prestazionali (colore, flusso, corrente, ecc) dovuti al fattore produttivo. Ne consegue una gran confusione nel momento in cui si va ad acquistare un prodotto a LED, nulla infatti ci dice, a parte la parola del venditore, di che qualità è il materiale che sto per acquistare.
Dovete sapere che però qualcosa si sta muovendo, il solito US-DOE (U.S. Department of Energy) sta infatti appoggiando una campagna per l’inserimento di un’etichetta di qualità per i prodotti a LED che, un po’ come succede per il cibo, dia informazioni sulla qualità del del materiale che stiamo per acquistare.
La Lighting Facts Label darà dunque indicazione sulla qualità del prodotto finale, e contiene al suo interno informazioni relative a:
- Emissione luminosa: espressa in Lumen
- Assorbimento energetico: espresso in Watt misurato a monte degli ausiliari utilizzati.
- Efficacia del prodotto: espresso dal rapporto tra Lumen emessi e Watt assorbiti, misurati in accordo con quanto definito dal IESNA standard, LM-79-2008 “Approved Method for the Electrical and Photometric Testing of Solid-State Lighting Devices”. Considerando parametri importanti quali l’emissione e dissipazione del calore, l’ottica utilizzata, il sistema elettrico adottato. Elementi che vanno ad incidere in modo diretto sulla performance dei LED.
- Qualità della luce: espressa come indice di Resa Cromatica (Ra), misurata come da prassi per le sorgenti tradizionali.
- Colore della luce: esprime la temperatura correlata di colore (Kelvin) definita secondo ANSI C78-377-2008 “Specification for the Chromaticity of Solid-State Lighting Products”.
Ecco qua un esempio di come è costituita la L.F. label
Bhe speriamo che non troppo tardi questa prassi riesca ad arrivare anche da noi qua in Italia
voi cosa ne dite? Ciao e a presto 😉