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LED tra innovazione e certificazione: il ruolo dei Lighting Designers

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Cari amici progettisti della luce, non so se vi siete mai cimentati nell’utilizzo della tecnologia LED nei vostri lavori, magari come alternativa alle sorgenti tradizionali. Boh io ho avuto il piacere di utilizzare proprio nell’ultimo periodo questa tecnologia, in un’applicazione in cui di fatto non solo era richiesta un’elevata efficienza luminosa, ma anche un’elevata performance in termini di resa cromatica e scelta della temperatura correlata di colore. Alla fine il risultato ottenuto è degno di nota (almeno a mio avviso), ma davvero, vi giuro, è stata una fatica!!

Uno sforzo immane non tanto legato al prodotto utilizzato, ma alla tecnologia in sé, che di fatto, almeno a mio parere, presenta ancora alcune lacune dovute prevalentemente alla mancanza di una normativa specifica, che non sia semplicemente derivata dal mondo dell’elettrotecnica e quindi dell’illuminazione tradizionale, ma che sia specifica della tecnologia LED e sue evoluzioni.

Dobbiamo essere sinceri, LED e lampade tradizionali (incandescenza, iodiuri metallici, ecc) sono due tecnologie completamente diverse, inutile aspettarsi esattamente il medesimo risultato con l’una o l’altra! Cioè, mi spiego meglio, è un po’ come il cambio delle lampade a filamento tradizionali con quelle con la sorgente ad alogeni ricoperta da un globo di vetro che oggi troviamo sui banchi del supermercato: ok l’estetica è la medesima, ma l’effetto, seppur molto simile, assolutamente non è paragonabile.

Tornando alle problematiche incontrate , premetto che i corpi illuminanti scelti non sono dell’ultimo cinese apparso sul mercato, anche perché di fatto, come tutti voi ben sapete, la tecnologia LED per funzionare adeguatamente, ha bisogno di essere dissipata molto bene e alimentata nel modo corretto, sennò addio vita media di 50mila ore, addio alte performance illuminotecniche, addio garanzia e via discorrendo. L’utilizzo di un prodotto ben progettato è fondamentale per sfruttare al meglio le caratteristiche della luce allo stato solido.

Se vogliamo unico “problema” legato al prodotto risiede proprio nella modalità di operare di noi progettisti della luce, ovvero scegliere il materiale più adeguato alle esigenze richieste dal progetto sia in termini prestazionali, che estetici, che economici. Spesso questo ci porta ad andare a sfogliare molti cataloghi e utilizzare diversi fornitori proprio per arrivare ad un risultato ottimale.

Ok, ma diverse aziende significano anche diversi fornitori di LED installati all’interno del prodotto e quindi, come mi è accaduto,  per arrivare  alla selezione della giusto “punto di bianco”  3000K, che fosse simile tra i diversi fornitori, sono state impiegate  davvero tante risorse. Non parliamo poi della difficile valutazione preventiva fatta a tavolino sulle fotometrie dei prodotti LED che, ancora oggi, non ostante esista una normativa specifica, molto spesso vengono  “fotometrati” come fossero corpi illuminanti dotati di tecnologia tradizionale.

Una seria di problemi che  rendono un po’ più impegnativo  il lavoro a noi specialisti della luce , che di fatto dobbiamo continuamente informarci, confrontare, selezionare, ecc, con molto più impegno di prima,   per offrire la miglior soluzione  e  per arrivare all’optimum finale a cui ognuno di noi ambisce. Speriamo almeno che tutto questo lavoro di ulteriore specializzazione aumenti un po’ di più la nostra visibilità su un mercato che spesso riduce il progetto illuminotecnico a 4 pallini sulla carta (ma questa è un’altra storia).

Insomma nonostante la tecnologia LED consente oggi di raggiungere risultati, sia dal punto di vista quantitativo, ma anche qualitativo della luce, fino a pochi anni fa inaspettati a mio avviso ci sono ancora molte cose da dire, e questo è un po’ il tema caldo che verrà affrontato durante il workshop che si terrà presso la sede italiana dell’ente americano di certificazione elettrica  UL il prossimo 29 di novembre , dal titolo LED tra innovazione e certificazione: il ruolo dei Lighting Designers

Il workshop rappresenta un’opportunità di aggiornamento e informazione per i costruttori ed architetti del settore Illuminazione, durante il quale non mancheranno le occasioni di confronto e discussione in materia di Lighting Design.
L’evento, a partecipazione gratuita, si terrà Giovedì 29 Novembre 2012, a partire dalle ore 14.00, presso la sede UL di Burago Molgora e terminerà con una visita guidata del laboratorio. Qua il programma dettagliato della giornata di confronto.

Beh io naturalmente ci sarò, voi mi raccomando non potete mancare, assolutamente!

Ciao e alla prossima.

Giacomo
Giacomohttp://www.rossilighting.it
Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

8 Commenti

  1. Davvero interessante il punto di vista di un progettista per me, che traduco molto materiale di produttori di sorgenti luminose. Nei siti o nei cataloghi aziendali sembra sempre tutto così semplice! Adesso so che, oltre ai costi elevati, le sorgenti basate sulla tecnologia LED presentano ancora parecchi problemi da risolvere.

    Grazie dell’aggiornamento!

  2. Ciao Giacomo!
    Come stai?
    Questa è la problematica che troviamo anche in Brasile nel lavorare con i LED. A parte la pubblicità pesante che si fa alla popolazione, l’applicazione qui è ancora più faticosa dall’Italia (pensa te che i costi sono molto più alti!).
    Ti chiedo il permesso di ripassare il tuo post – tradotto in portoghese e con il link originale – per lasciar chiaro a tutti che i problemi ci sono (ovunque) su questa nuova tecnologia.
    Tanti saluti, Marina.

    • Ciao Marina! quanto tempo, poi magari mi racconti un po’ del Brasile…
      Per quanto riguarda l’articolo assolutamente si! Ci mancherebbe altro, è giusto fare venire a galla le problematiche quando esistono.
      A presto
      Giacomo

      • Quello che ti posso dire è che l’applicazione a cui mi riferisco sopra è in ambito “retail” la temperatura di colore alla fine è ok, la resa diciamo anche, ma se ti devo dire è lo stesso effetto che avrei ottenuto con un’alogenuri metallici, questo no. Ma come scrivevo sono due tecnologie differenti…soprattuto con i LED-array non riesci ad ottenere la stessa “brillantezza”
        Anche se alla fine, il risultato è stato soddisfacente…soprattuto la cosa fantastica fare i puntamenti senza ustionarsi le mani 🙂
        Quindi se vuoi utilizzare i LED benissimo, ma tieniti pronta a confrontare diverse marche di prodotto…soprattutto che siano in grado di offrire un sistema flessibile della parte ottica-led. In questo caso noi abbiamo usato un sistema che montava un modulo Zhaga, quindi sia LED che ottica facilmente rimovibile con sistema twist and lock tutto senza bisogno di accessori….

  3. Interessante Giacomo il seminario…non riesco ad esserci, potresti segnalarci se saranno pubblicati gli atti da qualche parte?

    Grazie e ciao

    Andrea

    P.S.: a fronte di un progettista che “studia” i LED ce ne sono altri 10 che sia ffidano in toto alle case costruttrici, e installano LED solo perché lo “vuole” il politico….

  4. @ Giacomo – Ho avuto modo di utilizzare in diverse situazioni i led giapponesi della Citizen (Citiled).
    Sono spettacolari, potenti, stabili e con resa cromatica garantita ed un cri altissimo..
    Li importa la Velco con prezzi troppo alti ed alte pretese di stoccaggio…ma se si garantisce un certo flusso di quantità potremmo cercare canali alternativi….
    Vanno montati, dissipati ed alimentati come si deve, ovviamente, ma ti garantisco che valgono.
    Conosco una piccola azienda in Toscana che li usano e li sperimentano da sempre, la Tecnum di Barberino V.Elsa (FI) http://www.tecnum.it
    Se vuoi ragguagli in proposito chiedi di Roberto…
    Ti saluto
    Riccardo Nardi

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