Questo termine, Guerrilla Lighting, non ha nulla di nefasto ma è associato alla volontà di evidenziare la pessima qualità degli impianti di illuminazione che caratterizzano alcuni spazi urbani, spesso anche ad alto contenuto culturale e simbolico, delle nostre città. Una sorta di protesta realizzata, però, divertendo e divertendosi, allo scopo di rendere consapevoli tutti noi di quanto sempre più importante sia il tema dell’illuminazione delle città, sia essa funzionale o puramente scenografica.
È facile constatare, infatti, come una buona illuminazione pubblica contribuisca a rendere le città più vivibili, sicure ed anche attraenti. Spesso però, percorrendo i quartieri che la compongono,o anche semplicemente spostandosi tra piazze e strade contigue, ci si rende conto che i vari impianti sono stati pensati come episodi isolati privi di una visione complessiva, così come è facile imbatterci in monumenti“lasciati al buio” o trovarsi di fronte a facciate di edifici eccessivamente illuminati.
È quindi necessario un maggior controllo sugli impianti e una migliore pianificazione (in certi casi completamente assente). Questo, in sintesi, è il pensiero di Guerrilla Lighting e questi sono i punti del manifesto di questo movimento:
- non tutti gli edifici necessitano un’illuminazione dedicata;
- ogni città deve avere un proprio Piano della Luce;
- l’illuminazione architetturale non è una competizione dove vince chi ottiene livelli d’illuminamento più elevati;
- devono essere sempre mantenuti livelli qualitativi alti: in termini di progetto e prodotto, inserendo requisiti minimi obbligatori;
- prestare maggiore attenzione in termini di risparmio energetico.
Guerrilla Lighting, usando mezzi limitati, si pone l’obbiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi producendo episodi effimeri e magici dove la protagonista assoluta è la luce.
Piccola nota dolente a conclusione: come il titolo in inglese suggerisce, si tratta di iniziative che si svolgono prevalentemente nei paesi anglosassoni, dove la figura del ligthing designer è da tempo affermata.
Sarebbe bello, tra non molto, poterlo riscrivere in italiano.
Bhe che dire interessante iniziativa no? …
voi cosa ne pensate??
ciao
a presto
Grazie Cesare per l’articolo…importante è pubblicizzare eventi come questo proprio per snssibilizzare maggiormente il pubblico nei confronti del nostro mondo dell’illuminazione
ciao
ciao
basta che non estendano a tutta milano i pali rossi di corso lodi!!!!! per il resto che dire se non hai ragione? cee
garda che non sono + rossi da almeno un paio d’anni
Non ci avevo mai pensato; devo dire la verità.
uè Bob come va è da un sacco che non ti facevi sentire…
ciao
ciao
Ciao giacomo! Beh un pò maluccio va…
Ti suggerisco un post bello bello. Giorni fa leggevo da qualche parte (non ricordo dove) di un applicazione laser, per colorare, praticemente qualsiasi metallo; una figata. Guarda un pò se trovi qualcosa?
Ciao, a presto
Eccolo l’ho trovato!
http://www.galileonet.it/news/9424/scolpire-i-colori