La scena immagino sia un po’ per tutti la stessa, sguardo attonito davanti alla differenziata condominiale con in mano l’oggetto del dilemma, la cara e tanto amata lampada a risparmio energetico, quella che un po’ tutti ci hanno raccontato essere amica dell’ambiente (ma che in realtà di ecofriendly ha veramente poco) . Ma dove cavolo la butto ora? Uhm il bulbo è di vetro, beh nel bidone verde, insieme alle bottiglie! No, no, ho letto che dentro c’è pure della plastica, beh sacco giallo dunque!
Accidenti, tagliamo la testa al toro sacco nero e via! così non si sbaglia, insieme ai rifiuti generici, che noi, qua a Milano, non dividiamo nemmeno dall’ ”umido”.
Bene dunque, peccato solamente che la tanto amata CFL, vero toccasana per l’ambiente e per l’economia domestica, oltre ad essere costituita da un bulbo in vetro e attacco in plastica e metallo, contenga, tra gli altri componenti, anche piccole quantità di mercurio, che vi ricordo essere un metallo pesante altamente inquinante che può avere effetti devastanti sull’uomo.
Qualche articolo fa vi parlai della problematica legata allo smaltimento delle lampade a risparmio energetico e di come la questione dell’accumulo del mercurio nell’ambiente causato da un errato smaltimento sia problema ben noto anche alla commissione europea che di fatto si propone di affrontare urgentemente il problema attraverso campagne di sensibilizzazione localizzate sul territorio. Ovvero educare il cittadino nella maniera più semplice ed immediata possibile su quelle che sono le modalità da seguire per smaltire le sorgenti incriminate e quelle che potrebbero essere le cause di un errato controllo del problema.
L’Italia per una volta non sta a guardare e , nonostante i paesi green del nord Europa siano per noi ancora un miraggio, proprio grazie ad una forte campagna pubblicitaria supportata dai consorzi preposti alla gestione dei rifiuti RAEE (Ecolamp ed Ecolight per quanto riguarda l’illuminazione), si cerca di districare dall’annoso problema dello smaltimento dei rifiuti elettronici e lampade a risparmio energetico (CFL-Compact FLuorescent Lamp).
E proprio in seno a questa politica preposta all’educazione del cittadino che dal primo febbraio ripartirà la terza edizione di Lamp&Rilamp (edizione 2011). Mostra polisensoriale pensata da Ecolamp, volta alla corretta gestione delle lampade a basso consumo esauste. La carovana di Lamp&Rilamp partirà da Lamezia Terme e passerà per undici nuove piazze italiane: Agrigento, Palermo, Cagliari, Sassari, Cuneo, Aosta, Novara, Trento, Udine e Trieste.
La mostra, che è ospitata all’interno di un’area espositiva itinerante, ha come tema centrale il percorso della lampada fluorescente, che alla fine del ciclo di vita viene spesso erroneamente gettata nel vetro o nel sacco indifferenziato. Le sorgenti luminose a basso consumo contengono in realtà sostanze pericolose, come il mercurio, dannose sia per l’uomo che per l’ambiente. Al suo interno, tutti hanno la possibilità di diventare protagonisti di un itinerario di apertura mentale, in grado di originare un interesse più maturo e costruttivo per la tematica affrontata, che trova poi realizzazione in scelte responsabili e rispettose nei confronti dell’ambiente.
Dunque la mostra ha come obiettivo primario quello di informare l’opinione pubblica sull’importanza di portare le lampadine esauste integre all’isola ecologica più vicina, dove si trovano gli appositi contenitori verdi Ecolamp oppure di restituirle presso un punto vendita al momento dell’acquisto di quelle nuove, così come stabilito dal DM65 dell’8 marzo 2010 “Uno contro Uno” entrato in vigore il 18 giugno 2010.
Che dire gran bell’iniziativa no?
Alla prossima