HomeLIGHTING DESIGNprogettiProssima fermata HafenCity Universität, luce che trasforma i non luoghi

Prossima fermata HafenCity Universität, luce che trasforma i non luoghi

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Le stazioni e le banchine dei treni, sono luoghi in cui solitamente non si ama permanere, spazi dell’architettura di passaggio, in cui l’unica interazione tra viaggiatori è momentanea, aree spesso identiche che, per usare una definizione coniata dall’antropologo francese Marc Augè, potremmo definire Non Luoghi.

Da qualche anno le cose stanno cambiando, in architettura sempre maggiore è la consapevolezza del ruolo chiave che queste aree assumono nella definizione del tessuto urbano; la ricerca porta dunque ad una trasformazione di questi (non)luoghi, che diventano promotori di un’interazione sociale inaspettata.

E così è stato per la nuova stazione della metropolitana di Amburgo presso Hafen City, dove architettura ed illuminazione sono utilizzati come elementi di qualificazione e riqualificazione dello spazio sociale ed architettonico.

HafenCity è l’area del porto di Amburgo fulcro commerciale della città tedesca dal XII secolo fino al primi anni 50 del XX secolo quando, a seguito dell’introduzione di nuovi sistemi di stoccaggio e trasporto della merce, ha reso di fatto inutilizzabili gli stretti canali su cui sorgono gli antichi depositi commerciali. Il progetto di riqualificazione dell’area è il più grande intervento urbano attualmente in corso in Europa, un’area estesa di diversi chilometri quadrati che negli ultimi anni ha radicalmente trasformato la zona del porto di Amburgo in un lussuoso quartiere misto residenziale e di servizi.

Uno dei punti focali del piano di riqualificazione è una nuova sede per l’Università Hafen City di Amburgo, fondata nel 2006 come luogo per l’istruzione superiore, unico in Europa, dedicato esclusivamente alla ricerca ed analisi dello sviluppo delle Aree Metropolitane.  Per rendere accessibile la nuova area di espansione è stato necessario pensare ad un’integrazione del sistema di trasporto sotterraneo, parallela alla linea metropolitana U2 da Billstedt a Jungfernstieg è stato realizzato un novo ramo U-Bahn U4, diretto verso il nuovo quartiere e con capolinea alla stazione di HafenCity Universität.
La nuova stazione di capolinea, che si sviluppa su una superficie di quasi 5000m2, inaugurata nel novembre 2012, è stata progettata dallo studio di architetti, con sede a Monaco di Baviera, Raupach Architekten  e dallo studio de industrial design, Stauss Predrazzini mentre il sistema di illuminazione d’eccezione è stato ideato dal noto studio di lighting design Pfarré Lighting Design. Un progetto integrato volto alla valorizzazione del luogo e a mantenere inalterato il legame con l’architettura e le attività portuali dell’ HafenCity.

Un progetto di illuminazione d’eccezione che è valso, allo studio di Gert Pfrarrè,  il Radiance Excellence Award 2013, premio promosso dalla nota associazione di lighting designer americana  IALD (International Association of Lighting Designer) ,  premio internazionale che dal 1983 ad oggi seleziona ogni anno i migliori lavori  nel campo del lighting design.

Il design della stazione Hafen City-Università di Amburgo è ispirato ai colori cangianti che la luce del sole crea, nel corso della giornata, sulle  facciate in mattoni degli edifici dell’area portuale, così come gli scafi delle navi in acciaio carichi dei  container per il trasporto marittimo: “Ci siamo ispirati alle facciate in mattoni dei magazzini che cambiano aspetto durante la giornata, grazie al variare del sole, agli scafi in acciaio delle navi e ai moduli dei container per il trasporto, che cambiando i loro colore con le stagioni”, afferma Christian Raupach fondatore di  Raupach Architekten.

Sospesi sulla piattaforma della stazione di Hafen City  sono 12 “container”,  progettati  nelle medesime dimensioni di quelli utilizzati in passato nel quartiere portuale di Amburgo, come stoccaggio delle merci.  Parallelepipedi diafani che emettono luce e che si librano inaspettatamente all’interno della stazione, uno spazio alto 30 metri, interamente rivestito  in pannelli di acciaio con finitura semilucida, blu-marrone canna di fucile.

Ogni “blocco” sospeso è rivestito in vetro opalino bianco, realizzati su disegno dello studio tedesco di lighting; ciascuno misura 21 m di lunghezza, 9 m di altezza e  9 m di larghezza  e pesa 6 tonnellate. Le scatole luminose sono tutte dotate di due sistemi di illuminazione distinte, la parte inferiore dei  contenitori è  provvista  di apparecchi fluorescenti che forniscono la necessaria illuminazione, funzionale, bianca morbida alla piattaforma. I pannelli laterali sono invece animati da un sistema dinamico cambia-colore, realizzato con un l’ausilio di corpi illuminanti LED RGB.

Le unità sono state progettate per cambiare colore a seconda dell’evento, ad esempio segnalare l’arrivo o l’imminente partenza di un treno oppure possono essere coordinati e controllate in singole sezioni per la sincronizzazione differente a seconda della stagione. I grandi contenitori sospesi, veri protagonisti dell’intero progetto, sono stati prodotti da Alexander Weckmer Licht, realizzati su misura e dotati di 280 nodi LED RGB per ogni container per un assorbimento di 1100W.

Qua alcune foto e schizzi.

Photography: © Markus Tollhopf, Hamburg

Sketches: © Gerd Pfarré, Munich

“I container si abbinano perfettamente al porto dell’area esterna “, dice Gerd Pfarré. “Il sistema cambia colore è stato fin dall’inizio una caratteristica fondamentale del nostro concept lighting, abbiamo voluto creare magici riflessi di luce colorata sulle lisce superfici in acciaio delle pareti della stazione.” Dopo aver lavorato sulla stazione Westfriedhof di Monaco con Ingo Maurer, durante i primi  anni ‘90, Pfarré sapeva perfettamente cosa doveva realizzare. “Volevo usare luci colorate in modo che avessero un significato importante. Una luce che ti rende felice mentre si è in attesa, che riflette la stagione, o è legata al momento della giornata.”

Le scatole di luce, che sono collegate ad un sistema di controllo centrale, possono cambiare colore singolarmente o come unità coordinate: transizioni morbide che si muovono lentamente attraverso le scatole, come una nave in movimento attraverso un porto,  a creare un collegamento metaforico del progetto con il porto di Amburgo. ” L’idea alla base del concept  dei contenitori e dell’annesso sistema di  luce dinamica colorata  non era quella di ottenere un effetto tipo spettacolo”, dice Pfarré. “Si voleva un effetto  più simile a una composizione cromatica che si desidera osservare  mentre si ascolta della musica classica, piuttosto che qualcosa di funky.”

qua un video

Un progetto travagliato, soprattutto all’inizio, a causa di una divergenza di opinioni con la committenza, che di fatto avrebbe voluto qualcosa di più classico. “Questo progetto è il risultato di un concorso avviato dal governo della città che ha invitato architetti  per progettare una stazione della metropolitana, che in linea generale dovrebbe limitarsi ad  un progetto per infrastrutture”, spiega Pfarré “Quando abbiamo vinto, abbiamo pensato di spiegare  il nostro concept e trovare persone di mente aperta, ma non è stato così.”

Nonostante la differenze di opinione tra cliente e progettista, non c’è che alcun dubbio che la stazione di  HafenCity  sia un progetto a regola d’arte. L’interazione tra la luce bianca o colorata  e il riflesso sulla superficie screziata della pannellatura in acciaio, che riflette senza creare abbagliamento, enfatizza la dinamicità dello spazio che, usando le  parole del progettista, diviene “un ambiente mozzafiato.”

 

Giacomo
Giacomohttp://www.rossilighting.it
Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

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