Come vi dicevo nello scorso articolo, protagonista dell’illuminazione del prossimo futuro sarà indubbiamente l’innovazione tecnologia, l’elettronica, la chimica e la fisica del silicio e dei polimeri elettroluminescenti, cioè in parole povere “luce allo stato solido” (Solid State Light) ovvero LED e O-LED. I primi ormai in gioco da diversi anni, stanno vivendo la loro prima maturità, i secondi, sono ancora all’inizio, ancora troppo immaturi per poter affrontare il primo volo nel mondo dell’illuminazione senza correre alcun rischio.
Tuttavia le potenzialità di questa giovane tecnologia sono senza dubbio vastissime, soprattutto se si pensa al fattore forma che la caratterizza: non più una sorgente puntiforme, all’interno di un oggetto per illuminare, ma una superficie estesa, rigida o flessibile, opaca o trasparente, della forma che più ci aggrada, in grado di produrre luce bianca o colorata, immagini statiche o dinamiche. Il mondo del design di prodotto vivrà entro breve una vera e propria rivoluzione. Quando parlo di prodotto ne parlo in senso ampio, non limitato al mondo dell’illuminazione: schermi trasparenti in stile Minority Report, ultrasottili, caratterizzati da colori mai visti prima e dai consumi estremamente ridotti, cellulari sottili come un foglio di carta, completamente flessibili, pareti e soffitti in grado di emettere luce diffusa e dinamica sia per intensità che per temperatura di colore.
Ieri avete sicuramente sgranato gli occhi con “You fade to light”, oggi vi voglio sbalordire con tre di filmati che sicuramente vi lasceranno a bocca aperta.
Il primo, in forma di documentario, fa capire un po’ di più il limiti attuali e le potenzialità della tecnologia O-LED. Video che ho trovato sul sito del progetto Oled100.eu, nato al termine del progetto olla OLLA e dei quali vi ho parlato parecchi articoli fa.
Qua sotto invece un paio di filmati ai confini della fantascienza, giusto per aprire un po’ la mente ed immaginare come, in un futuro speriamo non troppo lontano, tecnologie come quella O-LED potranno essere applicate agli oggetti di uso comune, come ad esempio un telefono cellulare ovviamente made in Nokia.
Beh si commentano da soli no? 😯