HomeAMBIENTEChiedi all'Iphone dove gettare le lampadine!

Chiedi all’Iphone dove gettare le lampadine!

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Qualche annetto fa, era il 2006 se non ricordo male, andai ad un evento organizzato da una nota multinazionale olandese, c’erano dei container con installazioni di luce veramente d’eccezione (ancora oggi conservo le foto che feci per l’occasione), davvero tutto bello, organizzato a regola d’arte, con tanto di presentazione di novità e buffet al contorno. E poi l’annuncio ufficiale, nuovo obiettivo del gigante di Eindhoven , con sommo stupore di tutti, era eliminare le care, brutte, vecchie ed energivore, lampadine ad incandescenza con le più belle, confortevoli, risparmiose ed ecofriendly lampade a risparmio energetico (le CFL per intenderci)!

Beh non credevo fosse possibile e invece eccoci qua, mancano poco più di due mesi dell’entrata in vigore del 3° step dell’iter previsto dalla normativa in materia di eco design per la fuoriuscita dal mercato delle lampade a filamento di tungsteno. Intanto le nostre case si stanno riempiendo di risparmiose lampadine CFL, un po’ bruttine a dire il vero, però quando si risparmia si risparmia, nulla da eccepire!  Peccato che i signori della Philips si fossero dimenticati di dire che in realtà le CFL, come tutte le sorgenti fluorescenti, contengono una bella gamma di materiali tutt’altro che ecofriendly, tra cui il mercurio, che necessitano di uno smaltimento controllato a fine vita (vedi qua). Problema arcinoto anche alla commissione europea, che di  fatto si propone di affrontare urgentemente il problema attraverso campagne di sensibilizzazione localizzate sul territorio.
Fortunatamente  l’Italia, sulla spinta di paesi europei molto più eco educati di noi altri, non è stata a guardare, sono stati costituiti consorzi preposti al controllo dello smaltimento dei rifiuti  RAEE ( per l’illuminazione i principali sono Ecolight ed Ecolamp) che oggi stanno portando avanti egregiamente campagne volte ad educare il cittadino ad un corretto smaltimento e a rendere più agevole l’accesso alle aree preposte alla raccolta.
Figlia di questa filosofia volta alla semplificazione è L’isola che c’è applicazione per smartphone e tablet , sviluppata per Ecolamp ,che permette di geolocalizzare le isole ecologiche sul territorio nazionale tramite delle mappe interattive.

Nata dalla creatività di Eggers 2.0 e con lo sviluppo tecnico di Maiora Labs, L’isola che c’è permette  di scoprire l’isola ecologica più vicina oppure di ricevere precise indicazioni per raggiungere l’area a piedi, in auto o con i mezzi pubblici. In quest’ultimo caso, basterà inserire un cap, una città oppure un indirizzo. L’applicazione si divide in due sezioni. La sezione Mappa isole consente di visualizzare a pieno schermo, sulla mappa geografica, la posizione esatta dell’utente e di tutti i centri di raccolta. L’utente potrà filtrare i centri per distanza  oppure per tipologia. Cliccando sull’icona dell’isola sarà possibile accedere alla scheda dettagliata del centro di raccolta.

L’isola che c’è è un’applicazione scaricabile gratuitamente da tutti: destinat sia agli Apple friends, che ai più generici utenti  smartphone e tablet Android.

Beh buona ricerca a tutti,  e ricordatevi di non gettare le lampadine a risparmio energetico in nessuno dei sacchi domestici, ma di portarla all’isola ecologica o presso i vostri negozi di fiducia.

A presto

Giacomo
Giacomohttp://www.rossilighting.it
Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

2 Commenti

  1. Ciao. Ho una domanda. Se non sbaglio chi vende fluocompatte dovrebbe praticare il one-to-one. Cioè io porto la fluocompatta esausta e tu mi vendi quella nuova. Giusto? Perfetto. Ma tu hai mai provato? Hai provato ad andare alla Coop con una lampadina esausta? Dico Coop perché le altre catene non si vantano di essere politicamente ed ecologicamente corrette..
    Di sicuro solo i piccoli negozianti ritirano e riciclano le esauste. Le grosse catene non offrono lo stesso servizio. Perchè?

    • ciao Massimo,
      io personalmente non ho mai provato a “riciclare” le cfl in negozio, stando a quanto si legge sul sito di Ecolamp sono tenuti al rapporto one to one ” i distributori e installatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE), nonché dei gestori dei centri di assistenza tecnica di tali apparecchiature”
      “Il distributore che indebitamente non ritira, a titolo gratuito, una apparecchiatura elettrica od elettronica, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 150 ad euro 400, per ciascuna apparecchiatura non ritirata o ritirata a titolo oneroso. ”
      Ora non so se Coop in quanto tale ha un accordo differente…sarabbe interssante chiedere al consorzio!
      Grazie per la segnalazione
      ciao

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