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Il mio diario dal Light and Building 2018

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Si è da poco conclusa l’edizione 2018 del Light and Building, evento che si svolge a Francoforte con cadenza biennale. Quest’edizione sarà ricordata per il freddo polare, per i ritardi o cancellazioni dei voli (anche in Germania 1 cm di neve può causare disagio, ebbene sì!), per il cambio di identità della Philips Lighting, che da ora in poi si chiamerà Signify – vi rimando in merito a questo post su LUXReview– e per molte altre cose che cercherò di riassumere brevemente qua di seguito.

Foto in header courtesy Cesare Coppedè

Prima di cominciare con il diario della mia tre giorni di Francoforte, vorrei sottolineare un aspetto essenziale del Light and Building che, ogni edizione sempre di più, si mostra come insieme di eventi legati al settore della luce e non solo come “fiera” dove esporre prodotto.

L&B come momento di crescita professionale

Quindi, a tutti coloro che ogni volta, con tono annoiato, mi chiedono:

“ma ancora una volta a Francoforte vai? Ma non ti sei stufato di andare a vedere sempre le stesse cose?”.

Io rispondo molto serenamente che il Light and Building è parte essenziale della crescita professionale di ogni Lighting Designer, poiché è luogo dove comprendere i trend di mercato, conoscere nuovi colleghi, costruire relazioni, partecipare a meeting e conferenze. Per questo motivo ritengo sia un passaggio fondamentale a cui non rinunciare.

Ad esempio, parlando di attività collaterali, ma non secondarie agli eventi espositivi, è da citare l’attività di incontro e relazione tra APIL Associazione dei Professionisti dell’illuminazione ed altre associazioni internazionali e nazionali, volti a rafforzare la riconoscibilità della figura del Lighting Designer.

Light and Building 2018
Nella Foto Susanna Antico Presidente APIL e David Ghatan, presidente IALD, sottoscrivono il Friendship Agreement tra le due associazioni.

Vi rimando in merito a quest’articolo sul blog dell’Associazione:

Incontri tra Associazioni al Light and Building, verso il futuro del lighting design.

Miniaturizzazione, attenzione ai dettagli e precisione dei sistemi ottici e altre novità

Durante il mio tour di tre giorni al L&B, sballottato tra Hall 1, 2, 3, 4 e 5 ho visto davvero tante cose: come dicevo l’evento è un ottimo specchio di quello che è, o sarà, il trend di mercato del settore dell’illuminazione per il prossimo biennio.

light building map

Come sempre i principali player si sono presentati con Stand  dal design e materiali accattivanti, alcuni con logiche espositive dalla  narrativa innovativa. Parlando di gadget, ancora una volta, quest’anno, primo premio assoluto alla Prolicht, con le borse multicolor e custom di cui parlava tutta la fiera.

Prolicht bag frankfurt

Quest’anno è stato forse meno roboante, in termini di novità nuove, rispetto almeno all’edizione 2016, che aveva proposto davvero tanto. Credo che la vera innovazione di quest’edizione stia proprio nella presa di coscienza delle news introdotte dall’edizione precedente, passando per Euroluce di Milano dell’anno scorso.

Light & Building 2016: Luci Smart e Lighting Design

Ad esempio al padiglione 3 (in generale dedicato all’illuminazione tecnico-architettonica) a farla da padrone è stato il sistemino con Binario in bassissima tensione, con proiettori mini e sistema lineare integrato. Ovviamente sviluppato da quasi tutte le aziende, per far fronte ai vari capitolati. Questo ha portato, a parte ad un allineamento di prodotto, ad una ricerca di miniaturizzazione, della qualità delle finiture e precisione dei sistemi ottici. Anche questa è innovazione.

DGA Light and Building
Modulo LIneare LED miniaturizzato – DGA

In alcuni stand si è visto un primo tentativo di mostrare la Virtual Reality (VR), applicata all’illuminazione. Devo dire applicazioni ancora molto acerbe. Il tema è tuttavia interessante e tra non molto, vi prometto, tratteremo l’argomento anche su Luxemozione. Grazie al supporto degli amici di ViFX -Scuola of Visual Effects ,  che mi hanno mostrato, in altra sede, cose davvero molto interessanti, che spero possano avere applicazione più concreta anche nel nostro settore.

VR Light and Building

L’azienda che mi ha impressionato forse di più è Targetti per il netto cambio di direzione, rispetto al 2016 o ai confusi anni precedenti, con qualche chicca  importante in tema d’innovazione: tra cui il sistema di controllo ottico attraverso il frame a cristalli liquidi Dynamic Beam Shaper e proiettori dotati di ottiche LED a riflessione, molto interessanti.

Dunque bravi, un bel lavoro che non è passato sicuramente inosservato: numerosi i commenti positivi di amici e colleghi, italiani e non. Segno che strategie messe a punto in questi anni hanno funzionato, speriamo questa linea di crescita possa esser mantenuta anche sotto la nuova proprietà di 3FFilippi.

Parola d’ordine qualità e controllo della luce

Come dicevo si è visto chiaramente un balzo in direzione della qualità della luce, lo dimostra ad esempio la ricerca di sistemi ottici sempre più precisi, reso possibile anche grazie all’introduzione di lenti TIR per COB, o a ricerche condotte in seno alle diverse aziende, che propongono sistemi ottici molto interessanti dal punto di vista del controllo della luce, sia in ambito indoor che outdoor. Quindi ottiche performanti senza spill-light, sistemi a luminanza controllata un po’ dovunque, alcuni molto ben fatti e poi, finalmente, ottiche wall-washer molto molto performanti. Insomma per i player che lavorano bene non è solo luce un tanto al chilo, ma luce di qualità.

Prolicht Light and Building
Schermo MIcroprismatizzato a bassa luminanza – Prolict

Nel video il sistema XAL Unico, giusto per citarne uno, tra i molti interessanti.

Sempre in termini di qualità, spostandosi dal prodotto al componente LED, novità interessante è il Chip LED TRI-R / Sunlike di Seoul Semiconductors, tecnologia già anticipata durante lo scorso PLDC Professional Lighting Desing Convention, caratterizzata da un’emissione spettrale che si avvicina teoricamente a quella tipica della luce naturale. Quindi non è più questione solo di Indice di Resa Cromatica, ma come è composto lo spettro emesso da una sorgente.

In realtà si è sentito parlare poco di Indice di Resa Cromatica, o almeno molto meno che in passato, :  “c’ho un Cri Ra, che come me nessuno” era un po’ il leitmotiv delle scorse edizioni. Un segnale positivo direi, poiché sintomo che il mercato si è allineato e che, appunto, qualità della luce è un obiettivo di tutti i principali attori di settore, o almeno quelli che lavorano bene.

Meno Human Centric Lighting e Internet of Things del previsto.

Fortunatamente si è sentito parlare molto meno a vanvera di Human Centric Lighting, rispetto a quanto si è visto nella passata edizione ed altri eventi connessi. Il termine è stato molto spesso utilizzato in modo improprio, come mero strumento di marketing  e non in conoscenza della reale complessità che si cela dietro un sistema di illuminazione che coinvolge il mantenimento (o l’alterazione) del ritmo circadiano. Diciamo che la materia è per pochi e forse, in questo, c’è stata una presa di coscienza. Almeno questa è la speranza.

In tema di  Internet of Things (IOT), ovvero parlando di sistemi di reti interconnesse, mi aspettavo qualcosa in più, ma l’argomento è complesso: evidentemente la cosa deve essere ancora assimilata per bene e comprese le reali potenzialità, probabilmente (spero) esploderà al Light and Building 2020.

Zumtobel al LB 0218
Qualche cosa di interessante in termini di IOT  l’hanno mostrata i big tra cui Zumtobel, altra azienda che mi ha impressionato per l’esposizione e la narrativa dello stand (molto diversa dal passato) e le novità volte al design al controllo ottico con qualche cenno interessante di applicazione concreta su IOT: dal prodotto al sistema che gestisce i dati raccolti e li traduce in esperienza utile a rendere l’ambiente più a misura d’uomo.

In conclusione

Concludendo dunque, come già anticipavo ad inizio articolo, il Light and Building si è mostrato ancora una volta  momento essenziale di interscambio e conoscenza per tutto il settore lighting. Naturalmente quello che vi ho proposto sopra è un riassunto di un faticoso tour di tre giorni, quindi mi scuso se ho dimenticato o volutamente escluso qualcosa o qualcuno. Nel caso aggiungete pure nei commenti, come è stato il vostro Light and Building?

Personalmente non vedo l’ora della prossima edizione 2020

Giacomo
Giacomohttp://www.rossilighting.it
Giacomo Rossi, architetto e lighting designer free lance, fondatore di Luxemozione.com. Dopo anni di attività nella progettazione della luce, fonda assieme ad altri colleghi LDT-Lighting Design Team , studio multidisciplinare di progettazione della luce. Alla progettazione affianca l'attività come docente presso il Politecnico di Milano e altre importanti scuole di architettura e design. tra cui IED Istituto Europeo di Design. E' inoltre autore di articoli su riviste del settore illuminotecnico. Dal 2014 è membro del Consiglio Direttivo di Apil-associazione dei professionisti dell'illuminazione.

1 commento

  1. Giacomo, bellissimo articolo. Dal mio punto di vista penso che L&B non è solo una fiera, ma é la fiera del Lighting. L&B è il luogo dove nascono i trend, le tendenze , le nuove applicazioni, nuovi prodotti e nuove concezioni sul mondo della luce. Fortunatamente, o sfortunatamente, dipende dai punti di vista, di ferie ne ho viste tante in giro per il mondo e ti posso garantire che tutto quello che viene esposto è una conseguenza di L&B.
    Per quanto mi riguarda, quest’anno , io ho visto uno step in piu nel mondo della luce: la raccolta di dati con relativa gestione di BigData e il lancio definitvo del LiFi.
    Un abbraccio

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